Capitolo 6 - «Oh aspetta, sei sporca di cioccolato...»

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Capitolo 6 - «Oh aspetta, sei sporca di cioccolato...»

"Hey Lucy, I remember your name
I left a dozen roses on your grave today
Im in the grass on my knees, wipe the leaves away
I just came to talk for a while
I got some things I need to say

Now that its over
I just wanna hold her
Id give up all the world to see that little piece of heaven looking
back at me
Now that its over
I just wanna hold her
Ive gotta live with the choices i made
And I cant live with myself today

Hey Lucy, I remembered your birthday
They said itd bring some closure to say your name
I know Id do it all different if I had the chance
But all I got are these roses to give
And they cant help me make amends"

Lucy-Skillet

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Se c'era un giorno che tra tutti non mi piaceva, questo era il martedì perché oltre ad avere un orario scolastico intenso, vi erano anche lezioni pomeridiane. Un motivo aggiuntivo, in questo particolare caso di oggi, era la cena a casa della famiglia Rocchi a cui io non avevo voglia di andare dopo tutto quello che era successo negli ultimi giorni. Questi erano i pensieri che affollavano la mia mente di prima mattina, quando in realtà avrei dovuto prepararmi per andare a scuola. La sveglia era già suonata, ma io ero rimasta ancora qualche minuto nel letto a pensare. Decisi, purtroppo, che era il momento di alzarsi e sospirando scostai le coperte calde che avevano avvolto sino ad ora il mio corpo. Mi cambiai velocemente indossando i vestiti del giorno precedente e andai in bagno per truccarmi e pettinarmi. Applicai la matita sotto e dentro all'occhio, collocai strategicamente il correttore sul mio viso per coprire dei piccoli brufoli ed imperfezioni. Presi lo zaino colmo di libri e scesi in cucina per mangiare qualcosa, se no non sarei riuscita a sopportare la giornata. Necessitavo energie. «Buongiorno...» salutai mia madre. Mi sedetti sullo sgabello e addentai la ciambella che mia madre mi aveva comprato, insieme ad un bicchiere di succo all'ace. Ah ecco, era andata lei a prendere il succo alla fine. Questo mi aveva fatto tornare in mente la caduta del giorno prima, Lio che mi aveva seguita ed aiutata a tornare in casa, il bacio che ero riuscita ad evitare. No, basta Elena. Non pensarci! Posai il bicchiere ormai vuoto e presi lo zaino uscendo di casa. In questo caso, dopo essermi rifornita di cibo, necessitavo anche della musica per non pensare troppo al giorno precedente o a come avrei passato questa giornata. Arrivata alla fermata del bus mi sedetti sulla panchina da sola perché Jeam non era ancora arrivato. Era strano perché di solito lui arrivava per primo, mentre oggi non c'era. La caviglia mi faceva ancora leggermente male, ma non così tanto, era sopportabile il dolore. Il bus arrivò pieno di gente ed io salii andando verso il fondo, come di mia abitudine. Mi sentivo come se il tempo fosse tornato all'inizio di tutta questa storia, quando al fondo del bus c'erano loro...i tre ragazzi più fighi della scuola...e poi io ed Emma «Ciao Ele...oddiooo!» esclamò la mia amica vedendomi bionda e con lo smiley. La sua reazione mi fece sorridere. «Ti piace?» domandai curiosa di sapere che cosa ne pensasse, anche se avevo la vaga idea che fosse felice di questo mio cambio di look. «Sì! Ti sta benissimo!» batté le mani felice. Fino ad ora stava piacendo a tutti. Poco dopo il bus partì ed io mi concentrai sulla musica nei miei auricolari, dove stavano passando le note di 'Lucy' degli Skillet. Sentivo lo sguardo di Lio bruciarmi la schiena, ma non potevo e non volevo girarmi verso di lui. Dentro di me lottavano due forze opposte: la prima mi spingeva a girarmi verso di lui, a raggiungerlo o baciarlo; la seconda mi obbligava a non voltarmi, a non guardarlo, a non considerarlo. Ci fermammo in sede e mentre gli altri rimanevano alla stazione per chiacchierare tra di loro, io andai direttamente nell'edificio. Il corridoio e il cortile erano pieni di studenti che aspettavano che la campanella suonasse. Tutti si giravano a fissarmi, cosa a cui in parte ero abituata, ma adesso era più opprimente perché non stavo più con Lio e tutta la scuola ormai lo aveva scoperto. Nella mia scuola i pettegolezzi viaggiavano velocemente, magari entro due ore tutti avrebbero scoperto il tuo segreto appena confidato ad una sola persona.

Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora