Capitolo 42 - Bagno romantico

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Capitolo 42.

"Ora vi racconto una storia che
Farete fatica a credere
Perché parla di una principessa
E di un cavaliere che
In sella al suo cavallo bianco
Entrò nel bosco
Alla ricerca di un sentimento
Che tutti chiamavano amore

Prese un sentiero che portava
A una cascata dove l'aria
Era pura come il cuore di quella
Fanciulla che cantava
E se ne stava coi conigli
I pappagalli verdi e gialli
Come i petali di quei fiori che
Portava tra i capelli
Na na na na na na na na na...

Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco
E piano piano le si avvicinò
La guardò per un secondo
Poi le sorrise
E poi pian piano iniziò a dirle
Queste dolci parole:

Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno"

Modà-Favola

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La settimana era trascorsa velocemente e per fortuna ero a casa tranquilla a riposare.Tutto finché qualcuno decise di venire a rompermi le palle suonando al campanello.Ma chi è che veniva a rompere le palle al sabato mattina?Ah, no, aspetta.In realtà erano quasi le tre di pomeriggio.Avevo le serrande chiuse e quindi non riuscivo a distinguere se fosse mattina o pomeriggio, la mia camera era completamente al buio.

Scesi le scale velocemente, anche se ero una barbona.Durante la notte mi ero girata e rigirata più volte per trovare un punto fresco nel letto, dato che si moriva di caldo.Aprii la porta e mi trovai davanti Lio, ed era strana come cosa dato che non ci eravamo sentiti la sera precedente.Stasera avevo l'addio di Laura e i miei non sarebbero arrivati fino alla mattina successiva, dato che avevano voglia di andare in montagna nella nostra casetta.

«Ehm...entra.»dissi imbarazzata facendolo entrare.

Ero in pigiama, in realtà in canotta e pantaloncini, ma mi vergognavo lo stesso un po'.Con il suo sguardo bloccato sul mio fisico quasi allo scoperto.Lui sorrise e si tirò all'indietro i capelli.

«Sei bellissima pure vestita da barbona.»esclamò facendomi ridere.

Gli tirai un pugno sulla spalla e lo trascinai in cucina perché avevo fame e mi ero appena svegliata.Avevamo mangiato del gelato ridendo e a volte tirandocelo pure in faccia, ecco perché avevamo la faccia appiccicosa.Eravamo andati in bagno per pulirci il volto appiccicoso e poi lo avevo trascinato di forza in camera mia che era buia.Mi buttai di peso sul letto e lui mi raggiunse sedendosi accanto a me e fissando il soffitto.La sua mano si era intrecciata alla mia facendomi arrossire e sorridere allo stesso tempo, mi sentivo sempre così speciale accanto a lui.

I nostri sguardi si incrociarono per qualche secondo e in un batter d'occhio mi ritrovai a cavalcioni su di lui baciandolo con foga.Era strano che non ci fossimo baciati subito, forse un po' per l'imbarazzo e perché non mi aveva avvisata del suo arrivo.Invece in camera mia, al buio, il nostro feeling era riemerso insieme alla passione.Le nostre labbra si muovevano scontrandosi, le sue mani vagavano per il mio corpo e i cuori battevano all'unisono.Adoravo quando quegli occhi azzurri si incastonavano ai miei semplici occhioni e mi facevano rabbrividire.Le sue mani arrivarono ai lembi della mia canotta alzandola e buttandola sul pavimento e io provai a sfilargli la maglietta grigia ricevendo una risata da parte sua.Mi sfilò il reggiseno e continuò con la scia di baci umidi che mi facevano arrossire e gemere.

Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora