Capitolo 14 - What do you mean?
Per me il lunedì mattina significava una cosa sola: trauma. Potevo anche aggiungere il fatto di non aver chiuso occhio tutta la notte perché degli occhi azzurri avevano invaso i miei sogni. Non di Lio, bensì di Lorenzo. Mi pettinavo i capelli biondi in bagno e riflettevo sul fatto che a breve sarei dovuta tornare dalla parrucchiera perché la ricrescita era sempre più evidente. Posai il pettine vicino al lavandino, sospirando. In camera presi lo zaino, prima volta nella mia carriera scolastica, e mi diressi verso il piano di sotto. La mia iconica borsa si era strappata irrimediabilmente, quindi si sarebbe rotta ulteriormente se l'avessi riempita di nuovo dei macigni che a scuola chiamavano 'libri'. Un'immaginaria lacrima mi solcò la guancia. Riposa in pace borsa.
Giunsi alla fermata del bus saltellando come una cavalletta, senza saperne il motivo. Forse stavo solo fingendo di essere positiva, quando in realtà dentro di me si stava scatenando una tempesta. Sulla solita panchina vi era già seduto Jeam, intento a fumare una sigaretta e ad ascoltare musica. Anche a distanza potevo odorare il profumo delle sue Camel alla mora e alla menta, che gli avevo comprato la settimana precedente.
«Ciao ranocchio!» lo salutai, sedendomi accanto a lui.
«Ciao principessa...» sospirò.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e guardai la strada davanti a me, mentre il sole stava lentamente sorgendo illuminando la nuova giornata. Era lunedì e non avevo voglia di prendere il bus, seguire le lezioni e vedere gente. Avrei tanto preferito rimanere a casa, sotto le coperte, bevendo cioccolata calda e guardando qualcosa alla televisione.
«Come va?» chiese lui, mordendosi il labbro.
«Ti dico la verità o una bugia?» sospirai.
Il suo volto si ruotò verso di me per potermi guardare meglio e vedere il mio sorriso spento. Cercavo in tutti i modi di non pensare a Lio e sembrava ci stessi riuscendo, se non per il fatto che mi facesse ancora troppo male. Una parte di me si era persa e piano piano Mattia la stava ricreando grazie a momenti felici e di amicizia pura.
«Vieni qui...» disse abbracciandomi.
Il bus si fermò davanti a noi cinque minuti dopo, facendoci separare, e quando salimmo sopra raggiungemmo i nostri soliti sedili. Non appena giunsi al fondo mi resi conto di una novità, tutto tranne che bellissima: seduta vicino a Lio c'era nientemeno che Alice, appiccicata a lui. Non solo era una cozza, ma stava anche tentando di fargli un succhiotto sul collo. Che schifo. Arricciai le labbra, sbuffai e mi accomodai vicino a Jeam. Avrei preferito non farlo, ma non perché non volessi stare con lui, bensì perché al mio fianco c'era Lio. Sì, eravamo seduti proprio nell'ultima fila da cinque posti del bus. Appoggiai lo zaino per terra, tra le mie gambe, e sentii lo sguardo di Lio bruciarmi addosso. Non avevo voglia di girarmi e di vederlo, non ne avevo la forza perché sapevo che non sarei riuscita a contenermi. Mi ero limitata ad inspirare il suo profumo che mi ricordava casa. Infilai gli auricolari e feci partire una playlist deprimente.
«Principessa, puoi suonare?» mi chiese Jeam, toccandomi dolcemente per il braccio.
Tornai alla realtà e mi sporsi per suonare il tastino della fermata. Il lunedì eravamo in succursale e dovevamo scendere prima. Sorrisi al mio migliore amico e mi infilai lo zaino non appena il bus si fermò. Mi offrì un auricolare per ascoltare insieme della musica e scoprii stesse ascoltando Hello di Adele.
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Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)
RomanceTerzo libro della serie 'Il nostro amore impossibile'. Elena ora ha il cuore spezzato. Riuscirà Lio a far ritrovare ad Elena la fiducia in lui o qualcuno le farà cambiare totalmente idea? E se qualcosa andasse storto? Il loro sarà davvero un amore i...