Capitolo 35 - La scelta dell'abito

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Capitolo 35.

Salii in camera pensando al lungo pomeriggio da dover affrontare e cercai qualcosa di carino da indossare per non sembrare una barbona o roba simile.Indossai dei jeans chiari, una t-shirt grigia e per sicurezza una felpa.Era maggio e faceva caldo, ma di solito c'era un venticello fresco.Non vedevo l'ora che la scuola finisse, meno di due settimane più o meno, e finalmente l'estate sarebbe arrivata con le vacanze.Tre mesi di puro divertimento e relax con gli amici.

«Elena, tra dieci minuti arriva Laura!»urlò mia madre facendomi saltare dallo spavento.

Ritirai il necessario nella Freitag e andai in bagno per pettinare i capelli e truccarmi.Anche se questa mattina non volevo truccarmi molto, mi ero limitata a correttore e mascara.

Suonarono il campanello e come una molla scesi le scale rivelando Laura vicino alla porta intenta a chiacchierare con mia madre.«Ciao.»salutai la bionda davanti a me, mentre mia madre mi stava lasciando spazio per poter uscire di casa.«Buona fortuna.»esclamò lei e io risi uscendo di casa.La macchina di Laura era parcheggiata vicino al vialetto e sopra erano seduti Alice e Franco, che litigavano per le canzoni alla radio.

«Ciao Franky!»lo salutai sedendomi dietro di lui.

«Ciao Ele!»mi stampò un bacio sulla guancia ricambiando il saluto.

Laura fece partire l'auto e Alice fece un verso di disgusto verso me e il fratello.Mi chiedevo quando avrebbe smesso di fare la stronza in quel modo.

L'atelier era poco fuori dalla nostra città ed era molto rinomato.Non ci ero mai andata, però l'edificio dall'esterno non sembrava male, anzi, era molto elegante.Si entrava dal cancello con l'insegna accanto e sul davanti si trovava il grande parcheggio per le automobili.L'edifico era di grandi dimensioni e spazioso con una grandissima terrazza sul tetto, decorata con piante e piantine varie.

Scendemmo dalla macchina dirigendoci verso l'ingresso dell'edificio, attraversando le porte scorrevoli.La sala principale era uno spettacolo:le pareti erano di un colore semplice, a destra accanto ad una vetrata si trovavano un divano e due poltrone in pelle, invece a sinistra si trovava il bancone con una ragazza seduta alla scrivania che smanettava al computer.

Laura si avvicinò al bancone «Salve, sono Laura Rocchi.»e cominciò a parlare con la ragazza, mentre io mi guardavo attorno.Franco era accanto a me e Alice era già praticamente stravaccata sul divano di pelle intenta a guardare il suo telefonino.«Venite ragazzi!»ci avvisò poi la novella sposa facendoci avvicinare a lei.La ragazza dietro al bancone si fermò davanti a noi sorridendoci e chiamando un'altra ragazza.

«Samira!»chiamò una ragazza.

La ragazza che era arrivata aveva dei capelli corti castani scalati e indossava una divisa elegante.Gli occhi erano verdi e risaltavano di più grazie al trucco, un trucco leggero.Ci sorrise cordialmente.

«Seguitemi.»ci indicò un lungo corridoio, che portava a varie sale dell'edificio.

La sala in cui ci eravamo fermati era nell'ala sinistra, con una vetrata che volgeva verso il giardino, ma coperta da delle tende chiare per la privacy.Al centro della sala si trovava un piedistallo, al di sopra un lampadario elegante.Poco distanti dalle vetrate si trovavano dei divani in pelle chiara e alcuni manichini con dei vestiti da sposa.Invece nella parete opposta si trovavano tre grandi camerini divisi da muri divisori e coperti da delle tende viola.

Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora