Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)

Capitolo 28 - La ginnastica non fa per me

Capitolo 28 - La ginnastica non fa per me

Uscita mi coprii velocemente con un asciugamano bianco e svuotai la vasca.Tornai in camera e mi cambiai, pronta per guardare una puntata di Teen Wolf sul computer.Dopo ero scesa al piano inferiore e avevo chiacchierato con Iris e mia madre sulla scuola, sul matrimonio.Su argomenti in generale, diciamo.

******

Bene, era mercoledì e non vedevo l'ora che arrivasse il fine settimana per dormire.Scesi in cucina trovando Banshee mangiare dalla sua ciotolina, mentre la casa era deserta.In tavola la colazione era pronta, mangiai velocemente andando poi a lavarmi i denti e scappai come in un lampo.Ogni mattina il lasso di tempo fra il prepararsi e l'uscire di casa scorreva troppo in fretta.

Finalmente giunta alla fermata trovai Jeam, ma raffreddato.A quanto pare Emma aveva trasmesso l'influenza a tutti.Tranne a me e a Lio.Jeam mi salutò con poca enfasi, probabilmente non stava ancora bene, quindi lo lasciai stare ascoltando la mia sana musica.Strisciai la tessera/biglietto e andai verso il fondo.I posti erano vuoti, quindi trovare posto era facile.Emma, Azzurra e Alex non c'erano neanche oggi e mi mancavano le mie due migliori amiche.Jeam era seduto per conto suo in qualche posto davanti, mentre io e Lio eravamo vicini.

Ammettevo di essere abbastanza nervosa.Dopo la promessa della sera precedente non potevo non nervosa.E se avessi sbagliato qualcosa?Non dovevo.Era stato imbarazzante poiché Lio ed io ci eravamo sorrisi a vicenda come due ebeti, e quando mi aveva preso la mano io ero diventata un incrocio tra imbarazzo, ansia e amore.

Era mercoledì quindi scendemmo in succursale.Quando eravamo arrivati in succursale la campanella era già suonata e i nostri compagni si trovavano in palestra per le due ore di educazione fisica.Gli spogliatoi della nostra palestra non erano il massimo della comodità:le pareti di un bianco sporco, il soffitto che sarebbe potuto crollare da un momento all'altro, due bagni piccolini e delle panchine scomode.Nello spogliatoio femminile, le ragazze erano già ai loro posti che si cambiavano e altre chiacchieravano.Era brutto non avere le proprie amiche accanto.Alice era seduta nella panchina opposta alla mia e si stava cambiando ridendo insieme alle sue amiche oche.Sbuffai e tirai fuori dallo zaino gli shorts neri e la maglietta bianca, mentre la bionda mi osservava con disapprovazione.

«Rosati, guarda che non andiamo ad una corsa campestre!»disse lei guardandomi e ridendo.

Mi alzai dalla panchina, mentre mi stavo legando i capelli in una coda di cavallo alta e prontamente le risposi a tono.«Rocchi, guarda che non andiamo in discoteca!»
Soddisfatta me ne andai, lasciandola nello spogliatoio a blaterare con Mara e Ginevra.Quelle due erano quasi al livello di Alice, ma erano meno famose di lei e più pettegole della loro capogruppo.

Nella palestra vera e propria la maggior parte degli alunni era già pronta a fare gli esercizi di riscaldamento, mentre la professoressa guardava il suo IPad, preparandosi a fare l'appello.Mentre uscivo dallo spogliatoio Alice mi venne addosso slussandomi quasi una spalla, si faceva per dire.Mi appoggiai al muro verde della palestra e finalmente lo vidi uscire insieme a Jeam, che però non avrebbe fatto ginnastica.Si passò una mano tra i capelli e salutò Nico, un nostro compagno di classe.Quanto era bello in questo momento.Stavo quasi per sbavare.Il sogno si era spento quando Alice la sanguisuga si era avvicinata a lui.

«Oggi ragazzi giocheremo a pallavolo.Romeo, Morani formate due squadre.»ordinò la prof tornando poi a guardare il suo IPad alla scrivania.

I due ragazzi si misero davanti alla massa di studenti, osservando ciascuno di noi, e decisero chi avrebbe dovuto iniziare con la scelta dei giocatori.Aveva vinto Lio, quindi era spettato a lui scegliere il primo giocatore per la sua squadra di pallavolo.Alice era passata davanti a me e si era messa come in posa per farsi scegliere dal biondo.Avevo intuito che lei fosse eccitata all'idea di giocare insieme al suo pseudo 'fidanzato'.