Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)

Capitolo 32. "Siamo amici"

Capitolo 32.

Speravo che oggi il tempo passasse velocemente, il rientro a scuola, la professoressa che voleva dirci qualcosa di importante, andare con Franco e Laura a scegliere il dj e la lista di canzoni o almeno il tipo di canzoni da mettere durante la giornata.Ammettevo di aver ancora pensato al giorno precedente, a quello che era successo con Mattia, non solo alla sensazione strana, ma anche il fatto che quel tizio mi era comparso davanti forse con l'intento di stuprarmi, rapirmi o magari uccidermi.Chi lo sapeva, di gente strana in giro ce n'era, soprattutto pericolosa.

Entrata in classe per la seconda ora di italiano mi posizionai in una fila centrale, seduta tra Emma e Azzurra, pronte per tre ore di sfinimento.La professoressa entrò in classe posando le sue borse sulla cattedra e si sedette.Dopo aver svolto le solite obbligazioni alzò lo sguardo verso di noi attendendo che ci fosse silenzio in classe.
«Allora ragazzi, dato che io sono la coordinatrice di classe, è mio compito riferirvi che il prossimo martedì al posto di venire in questa classe andrete nell'aula video per una riunione.Questa riunione non so quanto durerà, forse tre ore, dipende, quindi svolgerete la prima ora regolarmente e poi al posto di venire qui andrete nell'aula video.Si parleranno di argomenti seri e che sono molto comuni alla vostra età.Non voglio anticiparvi nulla, ma posso solo dirvi di ascoltare bene perché è importante.»spiegò.

Noi ci scambiammo sguardi curiosi e subito qualche compagno alzò la mano per domandare qualcosa.«Prof, ma se quel giorno siamo assenti per una faccenda importante come facciamo?»domandò Giulia.Ma che razza di domande erano?Era ovvio che se eri assente non potevi partecipare alla riunione.Erano cavoli loro.
«Che devo dire signorina Margoni?Nella lezione successiva con me, probabilmente mercoledì, le faremo un riassunto e ne discuteremo insieme.»Finito il discorso prese un libro dalla borsa e ci spiegò «Oggi continueremo il discorso sul teatro, ragazzi.»

I ragazzi sbuffarono tirando fuori i libri di antologia cercando l'argomento del teatro.«Il termine 'teatro' è polisemico, ossia ha più di un significato.Esso viene dal sostantivo greco théatron che significa 'luogo di adunanza' e dal verbo greco theàomai che significa 'guardare con meraviglia'.L'etimologia stessa del termine include quindi sia il luogo dove ci si aduna, sia chi guarda, ovvero lo spettatore che partecipa emotivamente all'azione che si svolge sulla scena.Seguiremo l'evolversi del genere tragico e del genere comico, dal mondo classico greco alla modernità...»prese aria per qualche secondo.

«...Dobbiamo sempre tener presente che nel teatro la parola scritta diventa vita perché animata dai corpi che la mettono in opera.»finì.

Che discorso.Mi era entrato ed uscito dalle orecchie nel vero senso della parola.Almeno ero sincera.A cosa ci serviva sapere queste nozioni sul teatro?Ad un Liceo artistico poi?Probabilmente veniva inteso teatro come una forma di arte, cosa giusta secondo me.Ma sì sapeva che studiare per noi ragazzi giovani non era il massimo.Sbuffai mentalmente facendo finta di ascoltare il monologo della mia professoressa che spiegava con tanta enfasi.

A pranzo ci ritrovammo fuori dal cancello di scuola per andare al kebab per pranzare.Alcuni tenevano il posto e altri attendevano in fila per prendere e ordinare il cibo.C'era sempre tantissima gente al kebab quindi bisognava fare veloce per prendere i posti e per ordinare, dato che la pausa durava poco e qui erano lenti.Dei geni, insomma, però il kebab era buono.

A tavola ci sedemmo io, Lio, Azzu ed Emma, mentre Alex e Jeam andavano ad ordinare per noi.Lio era seduto vicino a me verso l'angolo e da sotto il tavolo mi stringeva la mano.Emma ci guardava sospettosa, ma con un ghigno di divertimento.Era così brutto dover nascondere tutto questo, non potevo sopportare di fingere ancora per un po'.Volevo baciare Lio davanti a tutti, abbracciarlo, fare la tenera senza che qualcuno dovesse ridire o senza che Alice si mettesse in mezzo.