Capitolo 15 - «Ti voglio bene, Matty!»

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Capitolo 15 - «Ti voglio bene, Matty!»

«Elena vieni a cen...oddio ma cosa guardi ora?! E gli zombie?» domandò mia madre, vedendomi guardare American Horror Story coricata sul letto.

«Eh, ho cambiato. Adesso sono in fissa con questa serie!» esclamai eccitata battendo le mani.

«Ormai ti abbiamo persa...e vieni a cena...» disse lei ridendo e chiudendo la porta della mia camera.

La mia pancia gorgogliò, mentre mi dirigevo verso la cucina. I miei genitori erano già seduti a tavola ed i loro sguardi mi parvero più tesi del solito. Erano agitati? Era successo qualcosa? Mi accomodai al mio posto ed osservai il piatto riempito da patate al forno e fettina di carne.

«Elena, possiamo chiederti una cosa importante?» finalmente mia madre parlò.

Ok, avevo ragione. Stava succedendo qualcosa.

«Ditemi...» risposi insicura, mordendomi l'interno guancia.

«Domani sera... a cena verranno i Romeo, per...per parlare di lavoro e se non vuoi vedere Lio possiamo anche non invitarlo...» continuò mia madre, mentre mio padre si schiariva la gola.

Osservai mio padre: stava zitto e si stava trattenendo, ma ero sicura che fosse infastidito da ciò che era successo con Lio. Aveva capito che io soffrivo per lui. Alla mente mi tornò in mente ciò che i miei genitori avevano detto su di lui ed io avevo sempre avuto ragione. 'Oh ma che bravo ragazzo' , 'Ma quanto è gentile quel ragazzo'. No, non lo era.

«Ehm...no. Cioè, nel senso che per me è indifferente, quindi se volete invitatelo» spiegai.

Non potevo dire che non mi facesse ancora male, ma stavo provando a non pensarci e, comunque, Lio era già andato avanti. Si stava divertendo con Alice. Mi sarei comportata da matura e avrei fatto finta di nulla. Non ero costretta a parlargli.

«Benissimo allora!» esclamò eccitata mia madre.

Sospirai e finii tutto ciò che c'era nel mio piatto, lo posai nel lavandino e mi alzai dal tavolo. Volevo di nuovo rintanarmi nella mia camera. In quello stesso momento mi ricordai della chiamata di Lio. Ero sia curiosa sia infastidita.

*Perchè mi hai chiamata?* gli scrissi in un messaggio.

Posai il telefono e andai in bagno per prepararmi, volevo solo distendermi e dormire nel mio caldo letto. In camera trovai una risposta da parte di Lio: aveva risposto un minuto dopo che gli avevo mandato il messaggio. Quanta velocità.

*Boh.*

Ma che razza di risposta era? Una persona ti chiedeva perché l'avessi chiamata e lei rispondeva 'boh'. Sbuffai e misi in carica il mio telefono, non aprendo più le chat, e senza rispondere a Lio. Era presto, ma ero stanca.

***

«Manca poco dai, dai, dai!» pensai mentalmente, osservando l'orologio che avevo al polso.

Mancava poco e, dopo cinque ore infernali di lezione, sarei andata a pranzare. La mia pancia era da mezz'ora che non la smetteva di gorgogliare. Accavallai una gamba, poi cambiai e ricambiai ancora, dimostrando quanto fossi trepidante all'attesa. La campanella finalmente suonò ed io indossai la mia giacca di pelle. Lorenzo mi stava attendendo vicino alla porta dell'aula.

Il nostro amore impossibile 3 (INAI's series) (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora