Capitolo 9

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HARRY'S POV:
Questo fottuto mal di testa mi sta uccidendo. Forse ieri sera ho esagerato bevendo tutta quella tequila. In realtà non saprei dire quanta ne ho bevuta, non ricordo un granché di ciò che è successo.
Perfetto, ci mancava solamente che la farmacia fosse chiusa. Ora dove vado a comprare le aspirine? Sto per dare di matto, il mal di testa non mi dà tregua. Mi siedo ad un tavolino di un bar per fare mente locale e pensare ad una possibile soluzione. Mi guardo intorno e vedo una ragazza che mi dà le spalle, seduta ad uno dei tavolini. Riconoscerei quei capelli ovunque: è Jane. È passata circa una settimana dall'ultima volta che l'ho vista. Ma non so se andarla a salutare o no, a causa di questo mal di testa oggi non sono di buonumore quindi potrei trattarla male. O magari ne potrei approfittare per chiederle se sa dove posso trovare una farmacia nei dintorni. Alla fine decido di andarla a salutare.

"Posso sedermi?" Le chiedo mentre indico la sedia davanti alla sua. Lei alza lo sguardo e non appena mi vede mi rivolge un sorriso.

"Ehi, certo" Annuisce chiudendo il libro che stava leggendo. "Scusa se te lo dico, ma hai un aspetto orribile" Dice ridacchiando, facendo riferimento alle mie occhiaie.

"È un piacere vederti anche per me" Dico ironico mentre alzo gli occhi al cielo. "A proposito, sai per caso se c'è un'altra farmacia nei dintorni oltre a questa qui accanto? Dovrei comprare delle aspirine." Decido di arrivare subito al punto. Voglio che questo mal di testa passi al più presto.
Comincia a frugare nello zaino poggiato sulla sedia accanto la sua. Dopo pochi secondi tira fuori una scatoletta bianca e me la porge.

"Ecco a te" Ridacchia rivolgendomi un ultimo sguardo prima di ricominciare a leggere il libro che aveva poggiato sulle gambe.

"E così vai in giro con delle aspirine nella borsa?" Ridacchio dopo aver chiesto ad un cameriere di portarmi un bicchiere d'acqua.

"Le uso quando mi fanno male le gambe e la schiena. Non avvertono prima di cominciare a fare male quindi devo portarle sempre con me." Fa spallucce continuando a leggere. "Ma ora non mi disturbare più perché alle 11 devo dare l'esame di chimica"

"Agli ordini signora" Faccio il gesto del militare portandomi la mano alla fronte. Nel frattempo arriva il cameriere con il mio bicchiere d'acqua. Prendo un'aspirina e la butto giù con un po' d'acqua. Ora devo solo aspettare che faccia effetto. Poggio la schiena sullo schienale della sedia e comincio a guardare Jane. È impegnata a ripassare chimica e la voglia di disturbarla si sta impossessando di me.

"Quale università frequenti?" Le chiedo incrociando le braccia al petto.

"La UCL" Risponde continuando a leggere.

"Quella a Bloomsbury?"

"Sì" Annuisce senza guardarmi.

"Non è un po' lontana da qui?" Non posso evitare di chiedermi come farà ad arrivare in tempo, manca meno di un'ora al suo esame e l'università è abbastanza lontana da qui. La vedo chiudere il libro tenendo il segno con l'indice tra le pagine mentre porta davanti agli occhi l'orologio sul suo polso. La vedo spalancare gli occhi e balzare in piedi, iniziando poi a sistemare il libro e il cellulare nello zaino.

"Merda, è più tardi di quanto credessi" Dice sistemando lo zaino sulla spalla e prendendo il thè freddo che stava bevendo poco prima che io la disturbassi. "Beh, è stato bello vederti, ma ora devo scappare."

JANE'S POV:
"Okay, ci si vede in giro" Mi saluta Harry con un cenno della mano.
Comincio a camminare velocemente verso la metro. Vorrei correre per arrivare prima, ma questo dolore alle caviglie non mi dà pace. Spero di essere preparata per l'esame. Questa settimana non sono stata molto bene, quindi non ho fatto molto. La maggior parte del lavoro l'ho fatto oggi: questa mattina mi sono svegliata prestissimo per ripassare, poi verso le nove e mezza sono andata al bar dove vado di solito prima di dare un esame. È una specie di rituale, lo faccio sin dal primo anno di università. Non mi aspettavo di incontrarci Harry. Durante la settimana c'eravamo mandati solo qualche messaggio. In realtà era lui a chiedermi come stavo, dopodiché la conversazione finiva lì. Le caviglie mi stanno facendo un male pazzesco. Vorrei fermarmi un secondo ma non posso altrimenti farò tardissimo. Mi riposerò quando starò in metro.
Il suono di un clacson attira la mia attenzione. Mi volto verso la strada e trovo Harry che mi sorride e mi fa cenno di avvicinarmi.

"Harry sto facendo tardi, qualunque cosa mi vuoi dire, me la dirai dopo per telefono, ci sentiamo!" Urlo mentre continuo a camminare velocemente. Lui continua a seguirmi con la macchina e lo vedo affacciarsi dal finestrino per dirmi qualcosa.

"Ti sto offrendo un passaggio" Urla anche lui per farsi sentire.

"Non ti preoccupare, vado con la metro" Gli rispondo scuotendo la testa.

"Stai davvero rifiutando un passaggio? Dai, ti credevo più intelligente di così" Ride continuando a seguirmi. Dovrei accettare?
"Fai come vuoi, io ti ho avvisat.."

"Okay, okay, accetto il tuo passaggio" Ridacchio mentre vado verso lo sportello della macchina.

"Ormai sei diventato il mio autista" Dico mentre prendo posto sul sedile del passeggero.

"Allora dovrai cominciare a pagarmi, non posso mica lavorare gratis eh" Dice ridacchiando e cominciando a guidare verso l'università.

"Nervosa?" Dice facendo riferimento alle mie mani tremanti.

"Zitto e guida."

HARRY'S POV:
"Eccoci arrivati" Affermo mentre mi fermo davanti al cancello dell'università.

"Okay, grazie del passaggio" Dice mentre cerca di aprire lo sportello della macchina. Quando finalmente ci riesce, si fionda fuori facendo quasi cadere il suo thè.

"Buona fortuna bella addormentata" Le urlo affacciandomi dal finestrino. Lei si gira e in risposta ricevo un dito medio. Poco prima di entrare nell'edificio mi fa un cenno con la mano in segno di saluto per poi affrettarsi ad entrare.

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