Capitolo 32

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Ogni mese puntualmente si verifica la stessa situazione. Harry viene a prendere qualcosa che ha lasciato qui e che ora gli serve, un paio di jeans, una maglietta, un borsone per il lavoro, e improvvisamente finiamo a letto insieme. È incredibile come prendiamo delle decisioni che sul momento ci sembrano necessarie, quando in realtà stiamo cadendo solo nei soliti errori. Anche se quegli istanti ci danno una parvenza di felicità, di lì a poco ci si rende conto che si tratta di qualcosa di momentaneo e che a lungo termine avrà delle conseguenze. Mi sembra di essere tornata ai tempi in cui non volevo una relazione e mi limitavo ad avere un'amicizia di letto con lui. Ora non so di preciso cosa voglio, ma credo che sia arrivato una volta per tutte il momento di andare avanti, sia per me che per lui. Non siamo più dei ragazzini che si accontentano di queste occasioni saltuarie, sono successe troppe cose tra noi, ne abbiamo passate tante e credo sia opportuno voltare pagina, rifarci una vita, crescere e non rimanere attaccati al passato.
Ci stiamo rivestendo entrambi, io mi infilo solo la solita maglietta che uso per dormire mentre lui si sta vestendo per andare al ristorante.

"Non possiamo continuare così" affermo appoggiandomi allo stipite della porta e lo guardo mentre si infila i jeans.

"Cosa intendi?" Corruga la fronte alzando lo sguardo su di me.

"Questo.." dico indicando lo spazio tra di noi. "..vieni qui con una scusa e facciamo sesso. Mi sembra di essere tornata indietro di tre anni" continuo a guardarlo mentre si infila la t-shirt. Sospira guardandomi, entrambi manteniamo le distanze. Sembra a corto di parole, perciò continuo il discorso.
"Non siamo più dei ragazzini, dobbiamo affrontare la realtà. Tu non vuoi stare con me, altrimenti conoscendo come sei fatto avresti già fatto di tutto per chiarire la situazione e tornare alla nostra normalità" Nessuno dei due accenna a fare un passo verso l'altro ed è proprio questo che intendo. Riusciamo a stare insieme solo a letto, per il resto siamo diventati due sconosciuti. Continua a non dire nulla, sa che ho ragione.
"Adesso tu lascerai questo appartamento e non tornerai mai più. E non è una supposizione che sto facendo, è un dato di fatto, perché è arrivato il momento di andare avanti,  ognuno per la propria strada" rimaniamo altri secondi a guardarci negli occhi, dopodiché mi volto ed entro in bagno chiudendo a chiave. Scivolo con la schiena contro la porta e delle lacrime cominciano a scendere silenziose sulle mie guance. Harry comincia a bussare alla porta.

"Jane, ti prego aprimi, parliamone" sussurra contro il legno. Sto cercando di fare del mio meglio per trattenere i singhiozzi e non farmi sentire da lui. Non ho voglia di rispondere, ciò che volevo dire l'ho detto, ora voglio rimanere da sola.
"Jane, mi hai colto alla sprovvista, non so cosa dirti se non qualcosa che già sai.." dice mentre lo sento poggiare la fronte sulla porta che trema leggermente a quel contatto, facendo tremare anche me. "..ti amo" sussurra. È troppo, non ce la faccio. Mi alzo e mi avvicino alla doccia. Allungo il braccio verso la manovella e apro il getto dell'acqua. Non voglio sentire nulla, solo l'acqua che scorre. Mi siedo per terra accanto alla doccia, portandomi le ginocchia al petto. Sento la porta di casa sbattere, se n'è andato.

"Ti amo anche io" sussurro tra me e me.

[...]

Essendo luglio, sono ancora in sessione estiva. Oggi ho dato il penultimo esame, il prossimo lo avrò tra due settimane, dopodiché avrò un mese di meritate vacanze. Laurel e Alex mi hanno chiesto se voglio andare con loro in Spagna, ma credo che non accetterò, non devono sentirsi obbligati ad invitarmi solo perché sono convinti che rimarrò a casa da sola. Perché non sarò da sola, infatti vedo Robert farmi un cenno con la mano mentre è appoggiato al muretto accanto all'entrata.

"Com'è andata?" Scende dal muretto venendomi incontro. Mi lascia un bacio a stampo e mi circonda le spalle con un braccio.

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