Capitolo 15

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HARRY'S POV:
Ho un mal di testa terribile. Mi alzo lentamente dal letto massaggiandomi gli occhi. Dopodiché vado in cucina in cerca di un'aspirina da prendermi. Una volta trovata, prendo un bicchiere d'acqua e la butto giù tutta d'un fiato. Mi siedo su una sedia deciso a ricordarmi cos'è accaduto la scorsa sera. All'improvviso mi torna tutto in mente: ho fatto sesso con Samantha. Non avrei dovuto bere così tanto, ma soprattutto non avrei dovuto bere per non pensare a Jane, perché questo è il risultato: ho fatto sesso con Samantha per non pensare a lei. Non posso andare avanti così. Non voglio più toccare nessuna all'infuori di Jane. È lei che voglio e non mi importa se lei non vuole avere una relazione. Dopotutto, lei non voleva nemmeno andare a letto con un suo amico, ma l'ha fatto. E per non perdere la nostra amicizia ha deciso di renderla un'amicizia di letto, cosa che non aveva mai fatto con nessun altro. Quindi ci voglio provare. Voglio provare a convincerla ad incominciare qualcosa insieme, qualcosa che vada al di là del sesso. Lo devo a me stesso. Devo provarci.
Così prendo le chiavi della macchina e mi precipito fuori casa.

Una volta arrivato, trovo una signora che sta uscendo dal palazzo e che, vedendomi andare verso la sua direzione, mi lascia il portone aperto. La ringrazio e incomincio a salire le scale. Sono davvero sicuro di volerlo fare? Perché se dovesse rifiutare, non avrei più alcuna possibilità di riavere dei contatti con lei. Cazzo Harry smetti di pensarci, devi farlo. Mi sono stancato di questa situazione, voglio qualcosa di più. Così mi faccio coraggio e busso alla sua porta. Dopo alcuni minuti, apre la porta una Jane con addosso solo la biancheria intima e una camicia aperta. Senza contare il fatto che ha tutti i capelli arruffati. Forse l'ho svegliata.

"Tu cosa ci fai qui?" Mi chiede corrugando la fronte.

"Dobbiamo continuare la discussione di ieri" Le dico. Lei non fa in tempo a rispondermi che, un uomo sulla trentina, la abbraccia da dietro poggiando il mento sulla sua spalla. Sono senza parole.

"Lui chi è?" Chiede l'uomo con uno sguardo curioso.

"Ryan, lui è Harry, un mio amico..." Dice Jane indicandomi con un cenno del capo "...e lui è Ryan, il professore di biofisica della mia università."
Non ci posso credere.

"Forse non è un buon momento per parlare" Dico senza lasciar trasparire alcuna emozione.

"No no, parlate pure" Dice Ryan staccandosi da Jane. "È stato un piacere conoscerti Harry" Mi dice rivolgendomi un sorriso del cazzo, prima di rientrare in casa, lasciandomi solo con Jane. Lei accosta la porta di casa, uscendo sul pianerottolo mentre si chiude la camicia.

"Dovremmo finirla qui" Dico prima che lei possa aprire bocca.

"Non ce n'è bisogno, ieri ho esagerato. Possiamo continuare a fare quello che facciamo, senza però commettere di nuovo gli errori di ieri" Mi spiega con un tono di voce piuttosto calmo.

"Non credo di averne più voglia. Voglio finirla qui. Io voglio molto di più di questo." Le dico guardandola.

"Harry.." Sospira prima di continuare a parlare "Lo sai che questo è il massimo che posso darti."

"No, ti sbagli. Questo è il massimo che VUOI darmi, perché non è vero che non PUOI dare più di questo." Dico marcando il 'vuoi darmi' e il 'puoi dare'. "Perciò non me la sento di continuare, mi dispiace." Le dico guardandola negli occhi, probabilmente per l'ultima volta.
Dopodiché mi giro e comincio a scendere le scale, senza darle il tempo di controbattere. Una parte di me era consapevole del fatto che sarebbe potuta andare male, ma non così male. A malapena sono riuscito a parlarle. Sapevo che non c'era nessun divieto nel frequentare altre persone, ma vederla con quel tizio mi ha fatto salire il sangue al cervello. Sono troppo arrabbiato e ora come ora potrei fare cose di cui potrei pentirmi. Come andare a casa di Samantha.
Ho bisogno di sfogarmi.

[...]

Ho appena scoperto che Samantha abita a pochi minuti da casa mia. Ora sono davanti casa sua aspettando che mi venga ad aprire. Le ho detto che avevo bisogno di esercitarmi nel cucinare alcune cose per la serata di beneficenza. Ho aggiunto anche che a casa non avevo tutti gli ingredienti e non avevo voglia di andarli a comprare. Lei ha proposto di andare da lei ed esercitarci insieme. Così eccomi qui.

"Scusa se ci ho messo tanto ad aprirti la porta ma stavo riscaldando le padelle" Mi sorride dandomi delle spiegazioni che non le ho chiesto di darmi. Questa ragazza parla sempre senza sosta.

"Non ce n'è bisogno" Le dico avvicinandomi sempre di più al suo viso.

"Non dobbiamo esercitarci?" Mi dice in imbarazzo con la voce leggermente tremante, mentre indietreggia.

"Non oggi" Dico poco prima di fiondarmi sulle sue labbra.

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Angolo autrice:
Salve a tutti! Scusatemi se non ho pubblicato per così tanto tempo ma sono appena tornata da un altro ricovero. Comunque sia, volevo dirvi che d'ora in poi aggiornerò ogni domenica. ✌🏻️✨

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