Capitolo 14

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JANE'S POV:
L'appuntamento con la gastroenterologa non poteva andare peggio: i valori delle analisi del sangue sono peggiorati dall'ultima volta e, l'ecografia che ho fatto, mostra la presenza di numerose ulcere all'intestino. Per questo mi ha fissato un ricovero per la prossima settimana durante il quale farò l'endoscopia. Mi preoccupa molto la scelta di farmi ricoverare per farla, di solito me la fa fare in day hospital. Può voler dire solo che ha intenzione di farmi altri tipi di esami, ma che tipi di esame? E perché? Odio profondamente la mia malattia. Odio il fatto che sia imprevedibile e che decida di sconvolgere tutto nei periodi meno opportuni, come ad esempio ora che si sta per concludere il primo mese del terzo anno di università e mi dovrò assentare per chissà quanto tempo.
Mi sto tormentando con questi pensieri da quando, circa mezz'ora fa, sono rientrata a casa. Ho assolutamente bisogno di distrarmi. Potrei chiamare Harry e fare sesso, ma sinceramente non mi va molto. Ho bisogno di impegnarmi in qualcosa di molto di più faticoso, che mi faccia perdere tutte le energie. Okay, ci sono: vado a correre. Così mi alzo dal divano per poi dirigermi in camera da letto. Una volta davanti l'armadio, prendo un paio di leggings e una felpa grigia che mi arriva in vita, cominciando poi a prepararmi. Raccolgo i capelli in una coda e indosso anche un cappello per ripararmi dal sole. È una giornata molto calda nonostante sia l'ultima settimana di ottobre.

[...]

Sono solo venti minuti che sto correndo e sono già esausta. Vorrei resistere per altri venti minuti, ma sicuramente non ci riuscirò. Cerco quindi di non pensare alla stanchezza, ascoltando attentamente tutti i brani che trasmettono alla radio. La maggior parte parlano d'amore e di altre cazzate simili. Per mia fortuna, la canzone che hanno appena annunciato è Feeling Good di Avicii. Ho proprio bisogno di ascoltare una canzone come questa per trovare l'energia per continuare a correre. Mentre continuo la mia corsa, vedo due ragazzi ad un chiosco poco distante da me. Uno di loro ha dei ricci stupendi ed è quel dettaglio, insieme ai numerosi tatuaggi sul braccio del ragazzo, a farmi capire che si tratta di Harry. Così non appena li raggiungo, dò una pacca sul sedere a colui che sono sicura sia Harry. E non mi sbagliavo, infatti, quando mi giro verso di loro, vedo la faccia divertita di Harry. Così gli faccio l'occhiolino per poi girarmi e continuare la mia corsa.

HARRY'S POV:
David mi dà una lieve spinta al braccio, incoraggiandomi a spiegargli il motivo del gesto appena fatto da Jane.

"È complicato" Gli dico rimanendo sul vago. Non so se ho voglia di raccontargli della particolare amicizia che c'è tra me e Jane e che ormai va avanti da quasi un mese.

"Eh no, ora mi dici tutto" dice incrociando le braccia al petto. Mentre cerco di capire se dire tutto a David oppure no, mi giro a guardare Jane che ora è appoggiata ad un albero con una mano sul petto. Cosa le sta succedendo?

"Aspettami qui, torno subito" Dico poco prima di incamminarmi verso l'albero a cui è appoggiata Jane.

"Ehi" Le poggio una mano sulla spalla per poi chiederle "Stai bene?"
Lei alza lo sguardo, rivolgendomi un lieve sorriso.

"Diciamo che l'attività fisica non fa per me" Dice cercando di accennare una risata. Ma, non appena prova a ridere, viene colta da quella che sembra un'improvvisa fitta alla pancia, che la fa piegare dal dolore.

"Non credo sia quello il problema" Le dico leggermente preoccupato. "Comunque ora ti accompagno a casa, dammi solo un minuto per salutare David e andiamo" Affermo senza darle il tempo di ribattere. Mi affretto quindi a raggiungere David.

"Ehi, amico, io devo accompagnare Jane a casa, ci vediamo stasera" Gli dico cercando di congedarmi il più in fretta possibile.

"Okay, però questa sera mi devi raccontare tutto" Afferma David poco prima di farmi un cenno con la mano per salutarmi. Annuisco per poi affrettarmi a raggiungere Jane.

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