Capitolo 45

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JANE'S POV:
"Sicura di aver preso tutto?" mi chiede Harry prendendo il borsone che ho lasciato all'ingresso. Annuisco prendendo il cappotto dall'appendiabiti e infilandolo. E' la sera prima dell'operazione, stiamo andando in ospedale per il ricovero programmato dalla dottoressa. Se due settimane fa non mi sentivo per niente agitata, ora l'ansia si fa sentire. Non so se sono più preoccupata per l'operazione in sé o per l'esito che potrebbe avere. Harry apre il portone di casa ed entrambi usciamo sul pianerottolo. Chiudo a chiave l'appartamento mentre lui comincia a scendere le scale con il borsone con dentro tutto ciò che mi potrebbe servire durante il ricovero. Lo raggiungo, insieme usciamo dal palazzo e andiamo verso la macchina.
Oggi siamo stati entrambi di poche parole e non abbiamo fatto un granché, siamo rimasti praticamente tutto il giorno al letto, accoccolati uno all'altro mentre eravamo entrambi assorti nei nostri pensieri. Harry in queste due settimane è stato impegnatissimo con lo studio, voleva finire di registrare la canzone prima dell'operazione in modo da essere libero di stare con me dal giorno prima fino alla settimana che di solito ci vuole di ricovero per riprendersi da questo tipo di intervento, salvo complicazioni. Mentre lui era impegnato con lo studio, io ho cercato di mantenermi occupata andando a lezione e passando il tempo libero con Alex, almeno fino a quando non è ripartito per lavoro, o con Laurel.

"Tutto okay?" mi chiede Harry mentre tiene la portiera del passeggero aperta. Mi affretto ad annuire per non farlo preoccupare più del dovuto ed entro in macchina. Lo vedo passare davanti all'auto per prendere posto accanto a me. È abbastanza agitato anche lui, da quando siamo usciti di casa credo si sia passato le mani tra i capelli almeno un centinaio di volte. Appena mette in moto, allunga il braccio per posare la mano sul mio ginocchio e stringerlo leggermente. Poggio a mia volta la mano sulla sua, intrecciando le nostre dita. Ho paura che questa notte sarà veramente difficile senza di lui accanto a me.

HARRY'S POV:
Non posso credere che questo maledetto giorno sia già arrivato. Dire che sono nervoso sarebbe un eufemismo, sto letteralmente impazzendo dall'ansia. Sto facendo del mio meglio per mascherare tutto perché non la voglio far preoccupare, ora si deve concentrare solo su se stessa, non si può preoccupare di rassicurare anche me. A quest'ora le strade sono praticamente deserte e così arriviamo in ospedale in pochi minuti. Prendo il borsone dal portabagagli e la raggiungo all'entrata. Quando siamo uno accanto all'altro mi affretto a prendere una sua mano e ad intrecciarla con la mia. La vedo sorridere leggermente al mio gesto e insieme ci dirigiamo verso il reparto. Una volta raggiunto, suoniamo alla specie di citofono che si trova all'entrata, non ero mai stato qui, ma Jane sembra conoscere tutto molto bene. Con un bip si apre il portone ed entriamo. Ci accoglie un lungo corridoio con adiacenti una fila di stanze, su un lato ci sono le varie sale per i medici ed infermieri, sull'altro lato ci sono le camere dei pazienti. Jane mi guida verso la stanza degli infermieri e bussa delicatamente alla porta. Dopo pochi secondi vediamo affacciarsi un infermiere.

"Ciao Brian" dice Jane accennando un sorriso.

"Ehi Jane, sei tu! Entrate pure" dice l'infermiere scansandosi per farci passare. Dopodiché chiude la porta alle sue spalle e si accomoda dietro ad una scrivania. Io e Jane prendiamo posto davanti a lui.

"Okay, ora dobbiamo compilare i moduli per il ricovero" afferma l'infermiere mentre digita delle cose al computer. Poco dopo inizia a fare delle domande a Jane, alle quali lei risponde con voce pacata, sono sicuro che stia cercando di nascondere il nervosismo. Abbiamo ancora le mani intrecciate, così le tiro leggermente verso di me e me le poso in grembo. Anche con l'altra mano racchiudo completamente quella di Jane, prima di portarla alle mie labbra e lasciarle un bacio sul dorso. La vedo rilassarsi un po' mentre continua a rispondere alle domande che le vengono fatte. Poco dopo sento il rumore di una stampante in funzione e vedo l'infermiere prendere i fogli appena stampati e porgerli a Jane. Con la mano libera prende la penna e lascia una firma alla fine del modulo. Ci alziamo ognuno dal proprio posto e l'infermiere ci guida verso quella che sarà la camera di Jane. Camera numero 108. Ci sono due letti, uno dei quali è già occupato da una ragazza che sta dormendo, e un piccolo bagno in corrispondenza della porta.

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