JANE'S POV:
Harry dovrebbe arrivare a minuti, ieri sera mi ha mandato un messaggio proponendosi di accompagnarmi a fare la risonanza. Gli ho detto che non ce n'era bisogno, sarei potuta andare da sola, ma niente da fare, non sono riuscita a persuaderlo. Da lontano vedo la sua macchina arrivare, così mi metto sul ciglio della strada, in modo da salire non appena si accosta."Buongiorno" mi dice sbadigliando.
"Lo è?" dico ridacchiando mentre mi allaccio la cintura di sicurezza. Ride anche lui e mette in moto la macchina.
"Com'è andata la preparazione ieri sera? Scusa se non sono potuto venire, ma non posso cominciare già ad assentarmi al pub, almeno per qualche mese devo rigare dritto" accenna un sorriso voltandosi verso di me per qualche secondo prima di tornare a guardare la strada.
"Beh, questa volta il farmaco era al gusto cacao, ma a me sembrava tutto tranne che cioccolato" rido al ricordo del saporaccio che aveva il medicinale.
"Apprezza lo sforzo della casa farmaceutica" ridacchia anche lui.
"Già, è impossibile renderlo gradevole, avrà sempre il sapore dell'inferno" continuo a ridere. Probabilmente il nervosismo mi sta giocando brutti scherzi, sto diventando isterica.
"Sei riuscita a berlo tutto?" Chiede voltandosi verso di me appena si ferma ad un semaforo e mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Certo, per chi mi hai preso?" Rido facendo finta di essere offesa dalla sua domanda. Ride anche lui prima di poggiarmi una mano sul ginocchio, forse un gesto che gli è venuto spontaneo fare visto che è stata una cosa che ha sempre fatto quando eravamo in macchina insieme. Dopo pochi secondi si rende conto di ciò che ha fatto e si affretta a togliere la mano schiarendosi la voce e tornando a guardare la strada. Basta essere cauti su tutto, dobbiamo provare a tornare pian piano alla normalità. Così non appena poggia la mano sulla leva del cambio, poggio la mia sulla sua facendo intrecciare le nostre dita, dopodiché la alzo facendola adagiare sul mio ginocchio. Alzo lo sguardo su di lui e lo vedo sorridere mentre continua a guardare la strada, mostrando le sue adorabili fossette. Il resto del tragitto trascorre in silenzio, siamo entrambi abbastanza stanchi, sono solo le 7 di mattina e credo che lui ieri sera non abbia fatto troppo presto al pub. Io d'altro canto non riuscivo a dormire per il nervosismo per cui siamo entrambi sulla stessa barca. Una volta entrati in ospedale, intreccio di nuovo le mie dita con le sue e lo guido verso il reparto della risonanza magnetica nucleare. Da quando stiamo insieme ho fatto la risonanza solo due volte, per cui dubito che si ricordi bene la strada, non ha molto senso dell'orientamento. Appena entro nella sala d'attesa gli faccio cenno di sedersi mentre io vado a bussare alla porta dell'infermeria. Taylor apre la porta e, accorgendosi che sono io, mi abbraccia lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Tesoro, di nuovo qui?" Chiede facendomi cenno di entrare.
"Eh già" ridacchio sedendomi su una delle sedie davanti alla scrivania.
"Cominciamo subito con le solite domande di routine, così le togliamo di torno" afferma aprendo un plico di fogli. Annuisco in accordo e comincia a chiedermi conferma riguardo le informazioni che ha su di me. Poi mi porge un foglio, il solito in cui devo dichiarare eventuali altre patologie e farmaci che assumo che potrebbero avere reazioni con il liquido di contrasto che mi inietteranno in vena. Lo compilo meccanicamente, conosco ogni dicitura a memoria, non ho bisogno di prestarci troppa attenzione. Le riconsegno il modulo compilato e a sua volta mi chiede di darle anche i referti delle risonanze che ho già effettuato in passato, in modo da avere dei punti di riferimento. Prendo la sacca da ospedale che porto sempre in queste occasioni, e tiro fuori il Vangelo che è la mia cartella clinica e sfilo da essa i vecchi referti.
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My medicine
RomanceLei è una ragazza pronta a divertirsi ad ogni occasione e che non vuole dipendere da nessuno. Vuole sentirsi libera, senza alcuna proibizione o limite... ma non sempre riesce a fare ciò che vuole a causa di alcuni problemi di salute. Lui non sa da...