Capitolo 12

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HARRY'S POV:
"Non posso credere che il pub sia andato a fuoco" Dico incredulo mentre butto giù il mio whisky.

"Tutta colpa di quel cazzone di Jeremy" Dice David con tono arrabbiato mentre gioca con il bicchiere vuoto nelle sue mani.

"Ecco cosa succede a lasciare il locale nelle mani di un coglione" Sbuffa Ed per poi bere un sorso della sua birra.
La scorsa sera Jim non è andato al pub perché era malato e quel coglione di Jeremy ha dato fuoco al locale con la sua sigaretta di merda. Mi chiedo come gli sia venuto in mente di fumare nello sgabuzzino dove ci sono i cavi elettrici. Bisogna essere estremamente idioti per farlo. Ora per colpa di quell'idiota, non avremo un lavoro finché non finiranno i lavori di ristrutturazione del pub. E quindi eccoci qui, ubriachi alle dieci di mattina.

"Ehi tu, voglio un altro di questo" Indico il mio bicchiere vuoto ad una ragazza dietro il bancone.
Sapevo che andare a lavorare al pub non era una buona idea, sia per la paga che mi permetteva a malapena di pagare l'affitto, sia perché era un salto nel vuoto, un lavoro per niente stabile e affidabile. E infatti ora che il pub è andato a fuoco non so cosa fare.

"Mi dispiace ragazzi ma avete bevuto abbastanza, fareste meglio a tornare a casa" Ci risponde la ragazza mentre ci toglie i bicchieri che avevamo davanti.

"Senti, noi beviamo quanto ci pare, quindi riempici i bicchieri e basta" Le urla contro David. La ragazza rimane impassibile mentre posa i bicchieri nel lavandino del bancone.

"Se non ve ne andate subito, chiamo la vigilanza" Ci ricatta.

"Uhh, che paura!" Ridacchia Ed guardandola.

"Come volete voi" La ragazza esce dal bancone e si dirige verso un uomo vestito di nero in fondo al bar.

"Okay ragazzi, è meglio se ce ne andiamo" Ridacchio indicando l'uomo con cui sta parlando la barista e che ora si sta dirigendo verso di noi.
Così ci alziamo e ci dirigiamo verso l'uscita del bar. Poco prima di uscire, ci giriamo verso colui che dovrebbe essere una specie di guardia della vigilanza, gli facciamo il dito medio e dopodiché ci affrettiamo ad uscire.

[...]

Ed e David volevano bere ancora un po' così hanno deciso di andare in un altro bar. Io invece ho deciso di non andare, anche perché se bevessi ancora non sarei in grado di guidare per tornare a casa. Almeno queste erano le mie intenzioni. Ma poi mi è venuta un'insensata voglia di vedere Jane e nel giro di pochi minuti mi sono ritrovato davanti casa sua.
Il portone principale è accostato quindi riesco ad entrare nel palazzo senza dover suonare al citofono. Una volta davanti al suo appartamento, comincio a bussare alla porta con insistenza. Sento un "Cazzo, ho capito, sto arrivando" e dopo pochi secondi Jane apre la porta mentre si soffia il naso. Non porta il sondino.

"Hai già tolto il tubo? Quante cose cambiano nell'arco di un giorno!" Comincio a ridere senza sosta.

"Non proprio.." Jane corruga la fronte, non capendo a cosa mi stessi riferendo. La guardo meglio e vedo che ha del sangue che le sporca i bordi del naso.

"Hai un po' di sangue qui" Le dico indicando la sua narice sinistra.
Si affretta a tamponare il naso irritata dalla mia osservazione.

"Okay, cosa sei venuto a fare? Sicuramente ci sarà un motivo se sei piombato qui senza preavviso. Quindi dimmi cosa vuoi oppure vattene perché ho da fare."

"Sei così gentile!" Dico accennando una risata.

"Harry, sei ubriaco fino al midollo e io non ho tempo di scherzare. Dimmi cosa vuoi altrimenti io avrei un tubo da rimettermi nel naso" Mi dice con aria esausta.

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