Capitolo 17

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"Ma la Jane di cui parlavano è la 'tua Jane'?" Si era finalmente decisa a chiedermi Samantha una volta usciti da casa sua.

"Sì, anche se non è mai stata la 'mia Jane' " Decido di puntualizzare il fatto che io e Jane non siamo mai stati una coppia. Il nervosismo sul volto di Samantha scompare dopo la mia affermazione.

"Come mai era in ospedale?" Mi chiede con aria più serena. Cazzo, ora cosa le dico? Non posso dirle della malattia.

"Non lo so" Dico facendo spallucce. Spero vivamente che non mi chieda altro. "Ti sei ricordata di portarti qualcosa di elegante? Bob vuole che andiamo in sala dopo aver finito di cucinare" Le chiedo la prima cosa che mi viene in mente.

"Sisi" Annuisce mentre chiude la lampo della felpa. So che muore dalla voglia di farmi altre domande riguardo l'incontro di questa mattina, ma ha capito che non ne voglio parlare, quindi fa del suo meglio per trattenersi. Una volta raggiunta la mia macchina, io mi metto alla guida mentre lei si siede sul sedile del passeggero. C'è una tensione palpabile tra di noi. Purtroppo so che non riusciremo a parlare d'altro finché le sue domande non avranno una risposta. Questo pomeriggio, ad esempio, abbiamo fatto di tutto: pranzato, fatto sesso, guardato un po' di TV... ma senza dire una parola. Almeno finché, mentre stavamo uscendo di casa, era riuscita a farmi una delle domande che si stava ponendo da quando avevamo incontrato Alex e Laurel. Non posso sopportare altre ore di snervante silenzio. Quindi decido di rispondere alle domande a cui prima o poi avrei dovuto rispondere.

"Dai spara, dimmi cos'hai" Dico mettendole una mano sul ginocchio.

"Io non ho niente" Scuote la testa facendo spallucce.

"Ormai ti conosco bene, so che c'è qualcosa che non vuoi dirmi" Le dico togliendo la mano dal suo ginocchio per sistemarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Il fatto è che ogni volta che voglio sapere qualcosa su di Jane, tu fai sempre il vago o rispondi a monosillabi per poi cambiare discorso" Mi dice tutto d'un fiato come se si fosse liberata di un peso che la opprimeva. Non ha tutti i torti. Da quando stiamo insieme non abbiamo mai parlato di Jane nonostante fosse stata il pretesto grazie al quale c'eravamo conosciuti.

"Cosa vuoi sapere?" Le chiedo riportando la mano sul volante.

"Vorrei solo sapere che tipo di rapporto avevate e per quale motivo non vuoi mai parlare di lei" Mi dice mentre la sento poggiare la testa sul finestrino.

"All'inizio eravamo solamente amici.." Spiego mentre continuo a guidare "..poi un giorno siamo andati a letto insieme"

"Non mi avevi detto che non è mai stata la 'tua Jane'?" Mi chiede dubbiosa.

"Infatti è così, non è mai stata mia. Lei ha una stupida regola secondo la quale, ogni volta che va a letto con qualcuno che conosce, deve rompere ogni rapporto con quella persona. Con me ha deciso di non rispettarla e così abbiamo intrapreso un'amicizia di letto che però non è mai andata oltre il sesso" Continuo il mio racconto, sperando che queste mie risposte la soddisfino. Non ho intenzione di riaprire l'argomento in futuro. "Proprio perché non è mai andata oltre il sesso, non mi sembrava importante parlarne. E poi lei fa parte del passato." Mento per rassicurarla. Non è vero che era solo sesso quello tra me e Jane. Almeno per me non lo era.

"Okay, ho capito" Mi dice con la voce più rilassata e non piena di dubbio come quella che aveva mentre mi poneva le domande. Sono contento che la mia spiegazione l'abbia rassicurata.

[...]

La maggior parte della serata l'ho passata in cucina a preparare le varie portate insieme a Samantha. Ora lei si è andata a cambiare ed io la sto aspettando. Ci sta mettendo una vita a prepararsi e non so perché. Io ho impiegato cinque minuti a cambiarmi mentre lei è in bagno da circa mezz'ora. Così nel frattempo, decido di sbirciare attraverso una delle piccole finestre che si trovano in cima alla porta della cucina. C'è molta gente in sala e sono tutti molto eleganti. Non so di preciso per quale causa sia questa serata di beneficenza. Vedo Bob parlare con un gruppo di persone vicino al piccolo palco che hanno allestito al centro della sala. Noto che al di sopra di esso c'è un piccolo striscione che annuncia che si terrà un karaoke. Quel dettaglio mi fa tornare in mente quella volta in cui eravamo andati al Roxy Bar con Jane e le sue amiche. A quanto pare non posso stare un secondo senza che qualcosa mi ricordi di lei. Così torno a guardare nel punto in cui si trova Bob. C'è una ragazza accanto a lui di cui non avevo notato la presenza poiché nascosta dal gruppo di persone di poco fa. È Jane. Indossa un vestito bianco molto lungo. La parte superiore del vestito è praticamente trasparente e permette di vedere il top bianco che porta al di sotto del vestito. Ha i capelli raccolti in uno chignon basso composto da trecce. È fottutamente bella.

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