Capitolo 47

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CINQUE ANNI DOPO

JANE'S POV:
"I risultati delle analisi mandameli via email, così appena saranno pronti li potrò controllare" dico alla tirocinante del quinto anno. Lei annuisce e la guardo appuntare ciò che le dico su un taccuino. Dopodiché si congeda lasciandomi da sola nella stanza degli specializzandi. Esce appena in tempo per non farmi vedere mentre ho un'altra nausea. Corro in bagno e mi metto in ginocchio per buttare fuori quel poco che ho nello stomaco. Credo che i cereali siano ancora un alimento off limits, è praticamente l'unico cibo che non sono riuscita a reintegrare nella mia dieta. Pian piano sono tornata a mangiare praticamente tutto, senza più restrizioni. Mi alzo e vado verso il lavandino. Mi sciacquo la faccia e la bocca, poi frugo nella tasca del camice e tiro fuori una mentina. Esco dal bagno scartandola e mi rendo conto di non essere più sola nella stanza.

"Com'è andata l'operazione del signor Smith?" chiedo a Rob.

"Bene, come al solito Stevens ha fatto chiudere a me" afferma mentre piega il suo camice e lo mette nell'armadietto.

"Ancora un anno e poi saremo noi che faremo chiudere ai nostri specializzandi" ridacchio mettendo in bocca la mentina.

"Non vedo l'ora" ridacchia girandosi verso di me e appoggiandosi con la schiena agli armadietti.
"Comunque non hai una bella cera" afferma scrutandomi.

"Probabilmente è colpa delle nausee che sto avendo ultimamente, con i cereali proprio non riesco ad andare d'accordo" ridacchio sedendomi sulla poltroncina all'angolo.

"Sicura sia colpa dei cereali?" dice alzando un sopracciglio.

"Certo, cos'altro potrebbe.." non finisco la frase che finalmente capisco cosa sta insinuando. "Ma no, non penso possa essere quello" dico scuotendo la testa.

"Io ho finito il turno, perciò se vuoi ti dò una mano" afferma incrociando le braccia al petto. Non credo sia quella la causa delle mie nausee, però ormai ha fatto venire il dubbio anche a me, quindi forse per esserne certa dovrei fare il test.

"Va bene" annuisco sbuffando e mi alzo.

[...]

Il mio turno è finalmente finito e ora sto tornando a casa. Alla fine Rob mi ha fatto il prelievo del sangue e, visto che domani ho il giorno libero, mi manderà il risultato tramite messaggio. Non so perché mi sono fatta convincere a fare il test, sarà sicuramente negativo, non può essere altrimenti. Sono passati sei anni da quella volta, ma al solo pensiero vengo travolta dall'ansia e dalla paura. Dovrei dirlo ad Harry? Oppure lo farei solo agitare senza motivo? Credo che per oggi non dirò nulla, in caso glielo dirò domani. Parcheggio la macchina nel garage e vado verso la porta del palazzo. Premo il bottone per chiamare l'ascensore ed aspetto che arrivi al mio piano. Chissà se Harry è a casa o è rimasto bloccato allo studio, ultimamente ha una riunione dopo l'altra. Appena arriva l'ascensore, entro e premo per arrivare al quarto piano. Mi guardo allo specchio e capisco a cosa si riferiva Rob quando diceva che ho una brutta cera. Sono un cadavere che cammina, ed è così da un po' di giorni. E se a questo punto la nausea fosse un sintomo della malattia che si è riattivata? No, non credo possa essere quello, avrei sicuramente più sintomi. Sarà colpa dei cereali che mi ostino a mangiare ogni mattina, ne sono certa. Arrivata al piano, apro la porta di casa ed entro. Lascio le chiavi sul comò all'ingresso e, sentendo dei rumori in cucina, decido di andare a vedere cosa sta facendo Harry. Appena entro vedo tre padelle sui fornelli, sta cucinando il catering per un matrimonio e non me l'ha detto?

"Come mai tutta questa roba?" Ridacchio abbracciandolo da dietro e posando il mento sulla sua spalla.

"Te lo dico dopo, ora vai a farti una doccia che puzzi di ospedale" ride prendendomi in giro. Gli dò uno schiaffo leggero sulla spalla per rimproverarlo e ridendo esco dalla cucina per andare verso il bagno.

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