Finalmente è passata l'ora di flebo e ci stiamo dirigendo tutti verso l'uscita dell'ospedale. Da quando è arrivato Alex, Jane non mi ha dato molte attenzioni perché troppo impegnata a parlare con lui. È come se io scomparissi quando c'è lui, so che il loro rapporto è diverso dal nostro e che Jane ha un forte legame con lui, ma quell'Alex mi sta cominciando a dare sui nervi.
"Quando vieni a trovarmi? Megan chiede sempre di te quando mi vede"
"Un giorno di questi verrò sicuramente a riprendermi la mia maglietta" Annuisce alla proposta di Jane.
"Se vieni solo per prenderti la maglietta allora non ti scomodare a venire" Ride Jane per poi continuare "La uso come pigiama ed ormai è mia" Mi ritorna in mente la maglietta che ha indossato la scorsa notte, la stessa che ha indossato anche quando l'avevo accompagnata a casa dopo aver avuto quel malore in macchina. Lo sapevo che apparteneva ad un uomo. Mi viene spontaneo chiedermi se l'amicizia tra Jane e Alex comprenda anche della ginnastica sotto le lenzuola.
"Sapevo di non doverla lasciare a casa tua" Ride Alex "Comunque è stato un piacere conoscerti Harry" Dice rivolgendomi un lieve sorriso. "Con te spero di rivedermi presto, preferibilmente non in ospedale" Ride abbracciando Jane. Dopodiché dice un generico "Ciao" e se ne va.
"Quanto mi è mancato" Sospira Jane guardandolo andarsene.
"Ho notato" Dico leggermente seccato e irritato.
"Che succede?" Chiede Jane volgendo la sua attenzione su di me.
"Nulla, penso solo che forse era meglio quando leggevi il tuo libro e mi davi un minimo di attenzione piuttosto che guardarti conversare con Alex senza degnarmi di uno sguardo. Sai, sono venuto in ospedale con te per farti compagnia perché pensavo ti annoiassi a stare da sola per tutto quel tempo. Ma evidentemente mi sbagliavo." Dico facendo spallucce senza guardarla.
"Ehi, stai calmo! Non volevo escluderti, ma non vedevo Alex da mesi e avevamo molte cose da raccontarci."
"Okay" È la mia risposta, la stessa risposta che mi ha dato lei poco fa quando cercavo di avere la sua attenzione.
"Dai, non fare il bambino piccolo, non l'ho fatto di proposito" Dice sbuffando. Forse sto esagerando, dopo tutto non sono che un semplice amico per Jane quindi perché mi deve dare delle attenzioni quando con lei c'è il suo migliore amico? Non so cosa mi stia succedendo e perché me la sia presa così tanto. Harry, devi darti proprio una calmata.
"Okay, non fa niente" Le rivolgo un piccolo sorriso al quale lei risponde con un altro sorriso.
"Se proprio mi vuoi tutta per te, questa sera mi potresti accompagnare al bowling" Mi fa un occhiolino per cercare di convincermi. "Mio cugino apre un bowling e mi ha chiesto di andarci e così ho pensato che potresti venire anche tu"
"Va bene" Rido per il suo tentativo di essere gentile con me. "A che ora ti passo a prendere?"
"Verso le sette e mezza va bene?" Chiede sorridendomi. Annuisco in accordo, accettando di passare la mia ultima sera libera della settimana con lei.
JANE'S POV:
Ho passato un pomeriggio infernale. Le ginocchia e le caviglie non smettono di farmi male, ho cercato di riposarmi dormendo ma nonostante ciò sono più stanca di prima. Forse non sarei dovuta tornare a casa a piedi dall'ospedale. Mi ero dimenticata che oggi c'era lo sciopero delle metro, e quindi come una stupida ho anche rifiutato il passaggio che mi aveva offerto Harry. Ora sto pagando le conseguenze della mia smemoratezza. Sono praticamente in coma sul divano, non ho nemmeno la forza di andare a prendermi un bicchiere d'acqua. Probabilmente dovrò disdire l'appuntamento con Harry anche se, dopo non avergli dato molte attenzioni nonostante si fosse proposto di farmi compagnia in ospedale, non mi va di dargli anche buca. Non era stata mia intenzione escluderlo dalla conversazione con Alex, solo che non lo vedevo da più di un mese e, anche se parliamo al telefono quotidianamente, mi è mancato tantissimo.
Ora ci mancava anche il mal di pancia. Okay, in queste condizioni non posso andare da nessuna parte. A meno che io non abbia intenzione di passare i prossimi giorni rinchiusa in casa a causa della troppa stanchezza. Meglio una sera a casa che tre giorni di inferno. Perciò prendo la poca forza che ho e mi alzo dal divano per recuperare il cellulare da dentro la borsa. Non appena lo trovo, sblocco lo schermo e mi rendo conto che sono le sette. Se non mi sbrigo ad avvisare Harry, farà un viaggio inutile fino a casa mia. Così mi affretto a scrivergli un messaggio per avvisarlo di non poter venire al nostro incontro. Dopodiché comincio a cercare nella rubrica del cellulare il numero della pizzeria dove vado di solito. Voglio ordinare una pizza. Pizza rossa, ovviamente. E loro sanno bene che deve essere fatta con la passata di pomodoro essendo l'unico modo che mi permette di mangiare le verdure.
Dopo aver ordinato la pizza, mi risiedo sul divano con il cellulare in mano. Ho tantissimi messaggi di Laurel. Sicuramente vorrà sapere perché non mi sono fatta sentire tutto il giorno.
STAI LEGGENDO
My medicine
RomansaLei è una ragazza pronta a divertirsi ad ogni occasione e che non vuole dipendere da nessuno. Vuole sentirsi libera, senza alcuna proibizione o limite... ma non sempre riesce a fare ciò che vuole a causa di alcuni problemi di salute. Lui non sa da...