Capitolo 37

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"Allora, vediamo cos'abbiamo qui" dice la dottoressa prima di mettersi gli occhiali e cominciare a leggere i valori delle mie analisi del sangue.

"Cosa dicono?" chiedo impaziente mentre gioco con un lembo della maglietta.

"Quand'è l'ultima volta che hai fatto una risonanza magnetica?" mi chiede a sua volta, poggiando i fogli sul tavolo e rivolgendo la sua attenzione su di me.

"Circa un anno fa, perché?" dico, non riesco a capire dove vuole arrivare.

"Con la talidomide abbiamo fatto dei grandi passi in avanti, ma ci sono quei 30/40 cm di ileo che proprio non ne vogliono sapere di sfiammarsi. Almeno così leggo dai risultati dell'ecografia che hai fatto qualche settimana fa e dai valori del sangue di oggi. Prima di prendere qualunque tipo di decisione, preferirei avere la certezza che la situazione sia veramente questa e fare quindi una risonanza" mi spiega rivolgendomi un sorriso rassicurante. Questa donna non si sbilancia mai, ma la conosco abbastanza da capire a cosa sta pensando. Sono certa che sta prendendo in considerazione la possibilità di operarmi per cercare di risolvere del tutto la mia situazione, visto che per il resto l'infiammazione sembra essere sotto controllo come non lo era mai stata. Mentre io sono assorta nei miei pensieri, la vedo prendere il telefono fisso dell'ambulatorio e chiamare il reparto per sapere quando è disponibile un posto libero per farmi effettuare la risonanza. Dopo pochi minuti attacca il telefono e torna a rivolgere la sua attenzione su di me.

"Sei molto fortunata, un paziente ha disdetto stamattina una risonanza magnetica che aveva in programma per la prossima settimana, ti può andare bene mercoledì?" mi chiede con il suo solito sorriso. Annuisco in accordo, il tirocinio è finito da circa una settimana, la prossima sarà l'ultima che avrò libera prima dell'inizio delle lezioni e a quanto pare la passerò a prepararmi per ciò che mi piace fare di più al mondo, la risonanza magnetica. Mi congedo velocemente dalla dottoressa, decisa a non sprecare nemmeno un altro minuto delle mie preziose ma brevi vacanze prima delle lezioni.

[...]

"Beh, direi che non c'è miglior modo di passare il tuo ultimo periodo di vacanza se non facendo shopping" grida entusiasta Laurel dall'altro capo del telefono.

"No Lau, no. Lo sai come la penso, il caos dei negozi mi mette solo ansia e agitazione, invece io mi voglio rilassare" sbuffo giocando con una ciocca di capelli, ho smesso di nuovo di fumare e ora ho questa specie di tic nervoso.

"E allora sentiamo, cosa vorresti fare?" mi chiede prendendomi in giro.

"In realtà non lo so" sospiro guardando il soffitto. Fino a qualche anno fa sarei andata in qualche discoteca o bar a divertirmi, però ora l'idea non mi entusiasma come allora. Sarà anche che ormai mi sono abituata a giornate e a serate più tranquille, ed ho perso ogni interesse nell'avere avventure occasionali. Sono cambiata molto, mettendomi a confronto con la Jane di qualche tempo fa, sono veramente irriconoscibile.

"Oi, ci sei ancora?" chiede Laurel riportandomi alla realtà.

"Sì, ci sono" dico e non appena le rispondo, sento il cellulare vibrare. Guardo un attimo lo schermo e vedo che ho un'altra persona che mi sta chiamando.

"Lau, ti richiamo tra cinque minuti" la avviso prima di attaccare la chiamata con lei e rispondere alla persona che mi sta chiamando.

"Ehi Jane" sento dire da Harry. Non mi aspettavo di sentirlo.

"Ciao, tutto okay?" chiedo tirandomi su con il busto in modo da mettermi a sedere.

"Sì, volevo dirti che da questa sera comincio a suonare di nuovo al pub, per cui, se ti va, potresti fare un salto qui" dice ed un sorriso non può fare a meno di comparire sul mio volto.

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