4. Alessia

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Mi sveglio nel mio letto più felice che mai. Oggi finalmente torneranno i miei genitori, dopo due giorni di completa ansia, finalmente è arrivato il momento.

Ieri ho parlato a telefono con mio padre e mi ha detto che hanno già tutti i biglietti e le valigie pronte per tornare, ma che non sanno bene verso che ora saranno di ritorno qui; sa solo che il viaggio è di mattina presto. Mi ha detto anche che gli manco e che ha una sorpresa sia per me, sia per Jack, che ci darà non appena tornerà. Non vedo l'ora.

Mentre mi preparo per andare a scuola, sento un buonissimo odore provenire dalla cucina, così mi affretto a scendere al piano di sotto. Appena arrivo, vedo mio fratello intento nel preparare la colazione. Gli rubo un abbraccio da dietro e un bacio sulla guancia. Miracolo, cucina anche lui.

-Felice di prima mattina, eh?- dice ironicamente, abbracciandomi di rimando.

-Certo, oggi ritornano i nostri genitori, e questo significa che non dovrò più avere te come baby sitter. Non ti sopporto più- dico, ridendo.

-Divertente... Ed io non ce la facevo più a farti da baby sitter: sei peggio dei bambini dell'asilo.- Mi guarda dritto negli occhi e con un sorriso strafottente sulle labbra.

Faccio una smorfia e lo spintono. -Scemo. - Mi siedo a tavola e inizio a mangiare i cornetti che ha preparato Jack, includendo alla mia colazione anche del caffè-latte che lui stesso mi ha fatto trovare sulla tavola.

-Allora, perché non ti sei ancora vestito?- chiedo, guardandolo dalla testa fino ai piedi.

-Be', oggi salto la scuola perché vado a prendere mamma e papà all'aeroporto. Questo significa che posso rimanere in pigiama ancora per un po'.- Si alza e posa la tazzina di caffè vuota nel lavello.

-Ah ah, non dire bugie- lo colgo alla sprovvista e lui torna a guardarmi.

-Oggi entro alla seconda ora perché manca un professore- risponde.

-Bene- dico soddisfatta, alzandomi dalla sedia e prendendo le mie cose per avviarmi verso la porta. -Questo significa che posso parlare con tutti i ragazzi che voglio- deduco, notando l'espressione più che contraria che spunta sul suo viso.

Esco di casa correndo verso il marciapiede, con mio fratello che mi rincorre scalzo per la strada. Rido follemente. Quando arrivo al marciapiede, lui riesce ad afferrarmi per un braccio e a farmi girare verso la sua direzione.

Con un sorriso stampato in faccia e con le mani alzate in segno di resa lo guardo e dico: - E va bene, per oggi non faccio niente. Ci vediamo a scuola, fratellone.- Lo saluto con un bacio sulla guancia. Ritorno a camminare, però prima di allontanarmi del tutto, aggiungo un: -Ah, ti conviene metterti qualcosa di caldo addosso, o rischi di prenderti un raffreddore.- Rido,  dopodiché torno a camminare, e questa volta sul serio, diretta a scuola.

* * *

-Hey, Claudio!- esclamo quando lo vedo. Sono appena arrivata a scuola, lui si trova accanto alla fontana con il telefono in mano. Alza lo sguardo e mi sorride appena mi vede.

-Hey, tuo fratello non c'è oggi?- domanda, abbracciandomi e lasciando un bacio sulla mia guancia.

-No, tranquillo, oggi entra alla seconda ora.-

Ho un sorriso stampato in faccia che non ha intenzione di sparire. Oggi mi sento radiosa. Sono felicissima del ritorno dei miei genitori: non vedo l'ora di rivederli. Lui mi guarda e mi sorride a sua volta.

-Che ti prende, Ale?- domanda.

-Sono felice, non si vede? - Rido.

-Si, e anche molto. Come mai? È per i tuoi genitori?- chiede ed io annuisco.

Spiego al mio migliore amico che oggi torneranno a casa e che non vedo l'ora di riabbracciarli. Quando finisco, vedo arrivare una persona che conosco fin troppo bene da dietro una stradina. Le corro incontro.

-Giulia, finalmente, pensavo non arrivassi più!- Le do un forte abbraccio.

-Ale, così mi soffochi- biascica, quasi senza fiato. La lascio e la guardo dritto negli occhi, poi sorrido e andiamo da Claudio, che intanto si è seduto sulla panchina. Giulia e Claudio si salutano e poi iniziamo a parlare un po'.

-Quindi, Alessia? Sei felice per oggi?- domanda Giulia, sapendo già la risposta. Si nota perfettamente dal mio viso quanto sono felice.

Rispondo di sì e racconto ad entrambi ciò che è successo con mio fratello quando gli ho detto che lo avevo visto con quella ragazza. Lei rimane stupita ma poi mi dice che è felice che si sia risolto tutto. E quando sentiamo la campanella suonare, decidiamo di entrare a scuola.

E così ricomincia la solita routine quotidiana.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora