Dopo scuola, invece di tornare a casa, ho voglia di ritornare alla scogliera dell'altra volta. Non ci torno da quando è iniziata la scuola. Questa volta però voglio portare con me Giulia e Claudio, per condividere con loro questo posto così misterioso ma molto attrattivo.
-Ragazzi- li richiamo quando usciamo dall'Istituto. Loro si girano verso di me. -Venite con me in un posto?- chiedo con tono supplichevole, unendo le mani tra loro e facendo il labbruccio. Giulia e Claudio si guardano e dopo annuiscono.
-Ma si, dai, si può fare- dice Claudio -tanto non ho niente da fare oggi.-
-Si, tanto non avevo voglia di tornare a casa- continua Giulia, a ruota.
-Okay, però prima andiamo a mangiare qualcosa così non moriamo di fame- propongo ragionevolmente e loro concordano con me.
Andiamo in un fast-food e ordiniamo qualcosa da mangiare. Nel frattempo che aspettiamo, parliamo della professoressa di lingue che oggi è stata assente perché sua figlia ha avuto un bambino. Claudio, inoltre, accenna in maniera molto vaga che dovrà andare a New York tra un po' di tempo, e che non sa quanto dovrà stare via. Noi lo rassicuriamo dicendogli che non importa il tempo che sta fuori, perché anche se dovesse essere una settimana, un mese, o un anno, ci terremo sempre in contatto sui social o con le chiamate. Sarà strano non averlo qui con noi, ma questo non vuol dire che non ci rivedremo più, è solo un viaggio temporaneo e ancora non stabilito in maniera sicura.
Dopo aver finito il nostro pranzo, Giulia e Claudio mi chiedono dov'è questo posto in cui devo portarli ed io rimango in silenzio, dicendogli solo che è una sorpresa e che loro devono solo seguirmi senza fare domande.
Ad ogni attimo che passa mi avvicino sempre di più alla scogliera. Più sono vicina, più sento come se qualcosa mi stesse attraendo verso la punta. Mi fermo esattamente a dieci centimetri dalla punta e rimango lì, immobile e calma, quasi rilassata.
-Alessia, ma sei pazza?- grida Giulia. -Vieni qui, potresti cadere e...Oddio non ci voglio pensare! -
-Non vi dà pace questo posto?- chiedo, aprendo le braccia e respirando l'aria fresca di quassù.
- A me fa paura- esclama Claudio, con voce tremante.
- Alessia, ma li hai visti tutti questi cartelli? Dicono: "Vietato avvicinarsi alla scogliera" oppure "Zona non sicura a causa di frane improvvise".- Giulia gira lo sguardo dietro di lei e mi indica i cartelli che ha appena letto. -Non dovremmo essere qui e tu non dovresti essere lì, quindi ritorna qui- ordina, il tono autoritario. Certo che quando fa così è proprio uguale a mia madre.
Alzo gli occhi al cielo. -Ah, sei insopportabile quando fai così, mi sembri mia madre- le dico, andando verso di lei e allontanandomi, così, dalla punta della scogliera. Mi siedo di fronte a lei e mi godo il silenzio di questo posto, l'odore del mare che entra nelle narici e che mi fa stare come in estasi.
Mentre Giulia farfuglia qualcosa tra sé e Claudio parla a telefono con suo padre per informarlo che è già uscito da scuola e che tornerà tra poco a casa. Tornare qui con loro non è stata una così buona idea dopotutto. Be', vorrà dire che tornerò sola la prossima volta.
-Andiamo?- domando, alzandomi e prendendo di nuovo lo zaino che avevo precedentemente abbandonato a terra.
Giulia saetta lo sguardo verso di me e mi guarda male. -Sei seria? Dopo un quarto d'ora che ti dico di andare, te ne vieni con questa domanda?- Scuote la testa esasperata e poi si alza anche lei. Borbotta.
-Visto? Non è stato poi così terribile- dico divertita appena arriviamo all'inizio della strada, completamente a distanza dalla scogliera e da qualsiasi pericolo, secondo quel che dice Giulia.
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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...