Sono davanti alla porta della camera di Damon da cinque minuti. Lui è li, di fronte a me, immobile e con una faccia impassibile.
-posso entrare?- domando dopo un po'.
Si scosta dalla porta, lasciandomi entrare. Rimango leggermente basita dal casino che c'è nella stanza. Il letto, sfatto. La scrivania sul quale tiene il computer, sottosopra. Sembra esserci stata la seconda guerra mondiale qui.
Damon chiude la porta e rimane fermo dov'è, guardarmi con aria minacciosa. Ecco, adesso i suoi occhi mi fanno abbastanza paura. Sono così freddi che trasmettono un odio ed una rabbia intraducibili.
-che succede, Damon?- domando, facendomi coraggio e avvicinandomi di più a lui.
-che ci fai qui?- sputa acido.
Lo guardo un po' interdetta -sono venuta per parlare con te. Non hai risposto ai miei messaggi e mi sono preoccupata...- allungo una mano per prendere la sua, ma lui indietreggia.
Sono abbastanza sconcertata. Ma che gli prende? Sono sicura che c'entro io, altrimenti non farebbe così con me, ma non so cosa ho fatto per farlo arrabbiare così tanto.
-parlami...che cos'hai? Ti ho fatto qualcosa?- la mia voce è bassa e spaventata. Ecco l'effetto che mi fa quand'è arrabbiato. Paura, timore e tristezza.
-puoi andare via per favore?- domanda non guardandomi negli occhi.
Che cosa? Mi sta cacciando da casa sua.
-Damon... perché?- domando basita.
-non voglio vederti mai più.- questa volta mi paralizza con il suo sguardo, che mi fa persino tremare le gambe.
-Damon...- mi avvicino a lui, ma in un attimo apre la porta.
-vattene!-.
Questa è la cosa più umiliante che io abbia mai potuto subire. Mi sta cacciando ed io non so nemmeno il motivo per il quale lo stia facendo.
-no.- lo rimbecco, chiudendo la porta -non vado da nessuna parte.- il mio tono è rigido -non prima che tu mi abbia detto il perché di questo tuo comportamento.-.
-vallo a chiedere al tuo nuovo ragazzo.- si sposta e si avvicina alla scrivania.
''Vallo a chiedere al tuo nuovo ragazzo'', ma di chi sta parlando? Io non ho un nuovo ragazzo.
-ma se il mio unico ragazzo sei tu.- dico.
Dalle sue labbra esce una risata amara -si, l'ho visto...- butta le ultime cose rimaste sulla scrivania a terra.
Mi scosto di un po'. Ok adesso mi sta facendo paura. Non riesco ancora a capire che cosa abbia.
-mi vuoi dire di che stai parlando per favore?- la mia voce è abbastanza alta. Devo affrontarlo, non posso avere paura di lui.
-tu sai benissimo di cosa sto parlando.- mi informa.
-no, non lo so.- mi avvicino.
-ah non lo sai? Bene ti rinfresco la memoria- dice con tono di sfida -oggi quando te ne sei andata, io ti ho seguito- annuisco, incredula.
-ha cominciato a piovere ed io mi sono andato a riparare sotto un porticato, tu hai incontrato qualcuno che conosci molto bene e poi, dopo averci parlato un po', vi siete baciati- l'ultima frase è detta con disprezzo.
Oh, no. Ci ha visti. Ha visto me e Blake. Sì, ma non sa veramente che cos'è successo.
-Damon, non è come credi...-.

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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...