È pomeriggio ed io e Damon siamo in ospedale, nella stanza di Alessia, da più di due ore. Lei è ancora distesa sul letto e non si è ancora svegliata, forse non ha voglia di tornare da me, e questo mi rattrista.
Stamattina, quando siamo arrivati, abbiamo chiesto ai medici se la potevamo vedere e loro, da quali stronzi che sono, hanno detto di no perché dovevano farle dei controlli per vedere come stava e se c'erano dei miglioramenti. Ci hanno consigliato di andare e tornare nel pomeriggio, perché sarebbe stato inutile rimanere ad aspettare. Abbiamo fatto come ci avevano consigliato, anche se di malavoglia e siamo andati a casa mia, dove Damon mi ha raccontato tutto quanto: di come lui e Alessia si sono incontrati la prima volta alla scogliera, quando la sera lui doveva venire da me dopo essere ritornato da Los Angeles; come siano capitati, casualmente, nella stessa classe e siano uno un banco avanti all'altro; come si odino a vicenda, per ragioni a lui inspiegabili.
Sono rimasto sorpreso di venire a sapere tutte queste cose così, senza il minimo preavviso. Non immaginavo si conoscessero da prima che li presentassi l'uno all'altro. Da una parte sono arrabbiato perché Damon non me ne ha mai parlato, ma dall'altra sono sollevato perché sa dove trovare Alessia quando io non lo so io. Sa cosa pensa, cos'ha intenzione di fare, che amici frequenta. Credo che se lui non fosse stato alla scogliera, ieri, quando Alessia si è buttata, probabilmente non saprei dove si trova in questo momento e avrei perso mia sorella per una gran cazzata che ho commesso.
-Grazie ancora, Damon. Se non ci fossi stato tu lì avrei perso l'unico componente della mia famiglia che mi è rimasto – gli avevo ripetuto varie volte, ricevendo da lui sempre la stessa risposta, e cioè che lo avrebbe fatto chiunque.
All'ora di pranzo siamo andati a mangiare in un fast-food; non avevo fame, ma, ammonito da Damon che mi ha detto di mangiare perché sembravo un cadavere e dovevo mettermi in forze, l'ho fatto.
Abbiamo parlato ancora, ancora e ancora. Sono venuto a conoscenza di tantissime cose che, prima, non mi sarei mai immaginato di venire a sapere. Da come Damon ha parlato per tutto il tempo di mia sorella mi è sembrato, ma non so se è così, che stesse parlando di lei come se ci tenesse, quasi più di me (anche se questo è impossibile, sono suo fratello e le voglio più bene di chiunque altro). L'ho guardato molto, ho notato come ha cambiato espressione quando parlavo di come poteva stare Alessia e di cosa i medici avrebbero potuto dire appena saremmo ritornati in ospedale. Aveva l'espressione triste, pensierosa, come se qualcosa lo avesse turbato. Non ho voluto indagare ed ho finito velocemente il mio panino, così come ha fatto anche lui.
Adesso io sono seduto accanto ad Alessia, in attesa che qualche medico entri in stanza e ci dia delle notizie che ancora nessuno ci ha dato. L'attesa mi sta facendo uscire fuori di testa.
Damon, al contrario di me, è seduto sul divanetto accanto al letto di Alessia ed è con le braccia poggiate sulle cosce e le mani che penzolano fuori. La schiena è ricurva di poco verso l'interno, lo sguardo basso e silenzioso. Alcune volte alza lo sguardo per guardarla, ma poi sospira e scuote la testa.
-Secondo te si sveglierà, Damon? – gli domando.
-Si – mormora, voltandosi verso di me. –Si, si sveglierà – continua, facendomi capire che sta cercando di convincere più se stesso che me.
Speriamo. Rivolgo il mio sguardo verso Alessia e avvicino la mia mano alla sua, stringendogliela.
Da quando sono qui non riesco a pensare a ciò che le ho fatto. Se non fosse stato per colpa mia e del mio carattere così impulsivo, sarebbe sveglia e starebbe a scuola con i suoi amici in questo momento. Si starebbe divertendo. Invece è qui, su questo fottuto letto d'ospedale, immobile e con un coma dalla quale non si sa se si sveglierà o meno.
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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...