Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE

59. Alessia

Ancora niente. Non lo abbiamo trovato. Mi sono girata tutta Chicago insieme ai genitori di Damon e alla polizia, ma niente. Di lui nessuna traccia.

Ma dove può essere finito? È un giorno intero che giro, non può essere sparito nel nulla da un momento all'altro.

Sono a casa, sdraiata sul divano con le mani sulla pancia, in attesa che arrivi Jack con Blake.

Dopo un po' sento la porta aprirsi e un rumore di passi che si avvicinano sempre di più a dove sono io, mi metto seduta di scatto e li guardo.

-allora? Trovato niente?- la mia voce è agitata ma allo stesso tempo speranzosa.

Blake si siede accanto a me e mi abbraccia -no- sussurra quasi deluso.

Lo so che non dovrei dare spettacolo, ma voglio sapere a tutti i costi dov'è Damon, e non mi fermerò fino a quando non sarà di nuovo con me.

-abbiamo cercato fino a Rockford, ma niente. Nessuno sembra averlo visto- mi informa Jack, sedendosi sul divano.

-vado di sopra...voglio stare un po' sola.- mi alzo e vado testa bassa fino alla mia camera, lasciando Blake e Jack alle mie spalle.

Mi butto di pancia sul letto e faccio sprofondare la mia testa sul cuscino.

Le lacrime escono senza sosta dai miei occhi, bagnando il cuscino e le mie guance.

Perché te ne sei andato? Non posso continuare così. Devo farmi coraggio. Ma come faccio se la persona che amo, probabilmente è in pericolo da qualche parte?

Ho sempre detto di volerlo trovare, e lo voglio anche adesso, ma non credo che lo troverò mai...sto perdendo le speranze ormai. Non so più in che porto cercare.

Sento bussare alla porta e mugugno un lamento di disapprovazione. Non voglio vedere nessuno.

-Alessia...- Blake si siede accanto a me e poggia la sua mano sulla mia schiena.

Non lo degno nè di un saluto, nè di uno sguardo.

-lo so che sei preoccupata, anche noi lo siamo. Da quando tutti lo stavano cercando e da quando le persone dicevano che non veniva più a scuola da tanto tempo, anch'io e Jack ci siamo preoccupati. Lo so che io non lo conosco, ma quel ragazzo è simpatico, a modo suo ovviamente, ma è simpatico.- riesco a udire una piccola risata uscire dalla sua bocca.

-non devi scoraggiarti, mai. Devi essere forte e non abbatterti mai. Lo troveremo, e quando ritornerà, faremo in modo di tenerlo qui- poggia le mani sui miei fianchi -ora alzati oppure ti alzo a modo mio- non gli do retta.

Anche se tutto quello che ha detto è molto bello, non voglio lo stesso parlare non nessuno.

-ok, lo hai voluto tu- incomincia a farmi il solletico sui fianchi.

Lui sa che io non resisto a questo, così continua per molto fino a quando non incomincio a ridere come una pazza e mi giro di scatto cercando di farlo smettere, ma peggioro solo la situazione.

Cadiamo tutti e due, l'uno sopra l'altro.

Blake è sopra di me, le sue mani sono poggiate sui miei fianchi e i suoi occhi guardano i miei come se fossero la cosa più bella che abbiano mai visto.

La sua faccia fa dei lenti spostamenti verso la mia ed io inizio a sentirmi il respiro mancare.

Che cosa ha intenzione di fare? Io non posso, non voglio, perché sono ancora qui allora?

Blake avvicina le sue labbra alle mie, ma io mi scanso. Non voglio.

-Blake...- io amo Damon. Non voglio tradirlo, non lo voglio tradire e di certo non lo tradirò ora che è in questa situazione.

Lui mi capisce e annuisce.

-Scusa Ale... Non so che mi è preso- annuisco e lo tranquillizzo, dicendogli che non è successo niente.

In realtà non è successo veramente niente, ma era questione di minuti, mancava poco che Blake ed io ci baciassimo. Per fortuna non è successo niente. Blake per me è un amico, e tale rimarrà per sempre.

-vado- esce dalla stanza lasciandomi sola.

Voglio andare in un altro posto. Un posto in cui non mi sarei mai sognata di andare. Un posto in cui di sicuro troverei le risposte che cerco.

Ho controllato dappertutto, solo lì non l'ho fatto, scendo di sotto e cerco Jack.

Appena lo trovo gli chiedo dove abiti colui che cerco e lui mi guarda confuso ma poi mi dice ciò che voglio sapere.

Parto spedita verso la mia meta. Parto verso la casa di colui che mi ha rovinata.