58. Damon

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Sono in questo dannato scantinato da più di tre giorni. Qualche volta qualcuno di cui non conosco il viso, viene a portarmi dell'acqua e del cibo che non mi riempie nemmeno un po'.

Non ho forza nelle gambe per tenermi in piedi. Sento solo un grande peso che mi spinge a rimanere a terra.

Non so cosa ci faccio qui e sinceramente non so più se sono a Chicago o meno.

Mi sento costantemente osservato e questo mi infastidisce parecchio. Odio quando le persone mi guardano senza un motivo valido oppure che guardano ma non parlano.

Voglio sapere cosa vogliono da me e che hanno intenzione di farmi.

Io non credo di aver mai fatto un torto a qualcuno tanto da arrivare a farmi rapire e allontanare da tutti coloro che amo. Soprattutto al lontanarmi da Alessia.

Senza di lei sento di non avere metà anima. La mia anima è divisa a metà e senza di lei, una parte non c'è.

Mi sento vuoto. Chissà cosa starà facendo. Sicuramente si starà chiedendo il perché di questa mia assenza improvvisa.

Forse starà dormendo bella tranquilla nel suo letto, ignara di tutto quello che mi sta capitando.
Oppure mi sta cercando ovunque, cercando di trovarmi il più presto possibile per riavere quella pace che prima regnava su di noi.

Sento dei passi fuori nel corridoio e il rumore di porta che si apre.

-il pasto- una voce roca e irriconoscibile mi lascia scivolare un piatto con un pezzo di pane, che non fa pieno nemmeno un cane, e un bicchiere d'acqua.

Cerco di alzarmi -che volete da me? Che cos'è questo posto?- quasi urlo.

Il ragazzo mi guarda e da una smorfia -capirai tutto molto presto. Non c'è bisogno di avere fretta. Basta aspettare e la risposta ti si presenterà davanti agli occhi e tu non la dovrai fare scappare. Appena lui ti chiamerà, io sarò felice di portati da lui.- chiude la porta lasciandomi di nuovo da solo in quella cella, con mille domande alla quale non so rispondere.

Chi è che mi vuole vedere? Perché qualcuno deve avercela con me? Non penso di aver mai fatto cose di cui io possa pentirmi.

Forse l'unica pazzia che ho fatto, a pensarci bene, è stato innamorarmi di Alessia. Devo ammettere che è stata la pazzia che mi ha fatto più felice di tutti. È stata quella pazzia che mi ha migliorato la vita, facendomi cambiare e facendomi diventare il ragazzo studioso, sociabile e divertente che sono ora.

Con lei sono diverso. Lei mi ha cambiato e mi ha fatto diventare una persona migliore. E di questo ne le sono grato.

Spero di poterla rivedere. Voglio ritornare a stare con lei. Mi manca e credo che il mio unico pensiero, fino a quando starò qui, sarà lei.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora