Finalmente io, Jack e Damon siamo fuori dall'ospedale. Per fortuna Damon non era in una situazione così grave da trattenerlo ancora la dentro, non avrei resistito ancora per molto.
Per adesso siamo in macchina e stiamo accompagnando Damon a casa, dove i suoi lo aspettano impazienti di riaverlo insieme a loro.
-Alessia, tornerai a scuola, adesso che si è tutto risolto?- mio fratello rompe il silenzio, attirando l'attenzione di Damon ed anche la mia.
-come...non è andata a scuola per tutto questo tempo?- domanda Damon sorpreso.
Non ho voglia di rispondere, e per questo lo fa Jack.
-no. Era troppo preoccupata per te, così tanto da non poter andare a scuola- dice sarcasticamente mio fratello. Io sono ancora in silenzio.
-Ma Alessia...sei forse impazzita? Ti vuoi fare bocciare?- mi domanda Damon, guardandomi dallo specchietto.
-no...è solo che ero così presa da questa situazione, che la scuola non mi è sembrata importante. Non voglio bocciare, ma non volevo nemmeno starmene con le mani in mano, mentre vedevo che i poliziotti avevano intenzione di aspettare un altra settimana prima di agire.- e in fondo è vero.
Se dovessi decidere tra ripetere un anno di scuola e salvare una persona che è in pericolo, sceglierei sicuramente la seconda.
E poi perché si scandalizza tanto? Dovrebbe essere felice che mi sono preoccupata di lui, in fondo glielo devo, sono la sua ragazza. Quando lui avrà bisogno io ci sarò sempre, non ci ripenserò mai due volte prima di agire. E sono convinta che lo stesso farebbe lui, non credo penserebbe di più alla scuola che a me.
-si, ma da domani ritorniamo a scuola.- mi ammonisce Damon.
-ehm...veramente domani è sabato, e se ricordi non abbiamo scuola il sabato.- lo informo.
Alza gli occhi al cielo e poi sbuffa -da lunedì, ok?-.
Annuisco e sorrido. Intanto tra una chiacchiera e l'altra, siamo arrivati a casa di Damon.
-siamo arrivati- avverte Jack, fermando la macchina.
Damon si affretta a scendere e la stessa cosa faccio io.
-dove vai Alessia?- domanda mio fratello.
-saluto i genitori di Damon e ritorno...non ci vorrà molto.- lascio Jack dentro la macchina ed entro in casa con Damon.
C'è uno strano silenzio in casa, chissà come mai... Di solito a quest'ora Anna dovrebbe essere intenta a preparare qualcosa di buono per suo figlio. Ma stranamente non e qui. Suo padre sarà sicuramente e come sempre a lavoro e si ritirerà tardi.
-non c'è nessuno- dico ovvia.
-a quanto pare...- Damon si gira verso di me e mi sorride. Ho già capito cosa vuole fare e, per quanto io voglia la stessa cosa, non posso rimanere. Mio fratello è fuori e non so cosa penserebbe se gli dicessi che i genitori di Damon non sono in casa e che io voglio rimanere con lui.
-non ci pensare nemmeno Damon- fa una faccia stupita, come se gli avessi appena letto nel pensiero.
-ti prego- mette le sue mani su i miei fianchi e mi avvicina a lui -non vorrai lasciarmi solo, vero?- mi provoca. Non parlo, voglio vedere fino a dove si spinge.
-e se mi capitasse qualcos'altro? Non mi piacerebbe che tu non andassi di nuovo a scuola per me, per cercarmi.- posa la sua fronte sulla mia.
Ma quanto è drammatico questo ragazzo, cerca di convincere le persone nei modi più assurdi.

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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...