Ieri ho passato tutta la serata con Damon; abbiamo scherzato, parlato, ci siamo guardati intensamente negli occhi... Poi lui è andato via, alla fine dell'orario di visita, e sono rimasta sola.
Oggi è tornato ed è qui, accanto a me, parlandomi di qualcosa a cui non sto prestando molta attenzione per via del suo look.
Appena è arrivato aveva la sua solita giacca nera di pelle che gli dava l'aria di essere un cattivo ragazzo e i suoi capelli erano sistemati come non lo sono stati mai. Quando si è levato la giacca per posarla sul divanetto e venire accanto a me, ho notato la sua maglietta di cotone bianca a maniche corte che mostrava nel dettaglio i muscoli delle braccia e che lasciava intravedere i suoi pettorali e la sua tartaruga ben scolpita. Sono rimasta imbambolata per qualche istante, non sapevo come comportarmi. Fino a quando lui non mi ha riportata nel mondo reale iniziando a parlarmi.
Adesso guardo i suoi capelli, adesso scompigliati per le molteplici volte in cui vi ha passato la sua mano al loro interno, e allo stesso i suoi occhi così azzurri da lasciarmi intravedere le sue emozioni al loro interno, e le labbra così sottili ma allo stesso tempo carnose e baciabili...
-Alessia, ma mi stai almeno ascoltando? – esclama all'improvviso lui. Direziono immediatamente lo sguardo verso di lui e scuoto la testa per cercare di ricompormi.
-Ehm... si? – faccio come se fossi ovvia.
-Non ti credo. Sai dirmi di che stavo parlando? – incrocia le braccia al petto, sfidandomi.
-Di qualcosa...- faccio la vaga. Inarca un sopracciglio e aspetta una mia risposta. –E va bene – mi arrendo e getto le braccia in aria – non ti stavo ascoltando... È solo che è noioso! –
-La tua vita sarebbe noiosa? Cioè ti sto praticamente elencando tutto ciò che potresti fare all'università...-
Sbuffo. –Non ci voglio nemmeno andare all'università- commento.
-Ma se ci andassi, ti servirà sapere ciò che ti sto dicendo adesso – puntualizza.
-Non ci andrò- ripeto. –Ti prego, basta con tutto questo...- mimo riferendomi al discorso. –Voglio solo vedere mio fratello. –
Sospira e annuisce. –Va bene, hai ragione... Dovrebbe arrivare tra poco. –
-Grazie- sorrido timidamente. –Per tutto – aggiungo.
Nello stesso momento in cui finisco di pronunciare queste parole, qualcuno bussa alla porta. Direziono il mio sguardo verso la porta e poi di nuovo verso Damon che annuisce.
Facendo leva sulle mie braccia cerco di raddrizzarmi un po' e di mettermi a sedere con la schiena al muro.
-Non ti sforzare- mi ammonisce lui. –Ricordati che sei ancora debole. –
-Non ti preoccupare- liquido il discorso con un cenno della mano ed un sorriso rassicurante.
La porta si apre e la figura alta e in forma di mio fratello entra dalla porta, posa il suo sguardo su di me e sorride. Mi si illuminano gli occhi a rivederlo, non posso credere di aver pensato anche solo per un momento che di lui non me ne importava più niente. Che stupida che sono stata.
-Jack...- mormoro.
-Sorellina- dice venendomi incontro e allacciando le sue braccia attorno a me -...mi sei mancata – la sua voce è un lieve suono che si viene a trasferire dentro le mie orecchie facendomi capire quanto è realmente è felice di rivedermi.
-Anche tu, non sai quanto...- replico a mia volta. –Mi dispiace. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, non volevo far soffrire nessuno... mi dispiace- le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance.
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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...