Dopo che Alessia sale di sopra, inizio a giocare a Call Of Duty II. Sono un fenomeno a questo gioco; nessuno può battermi. Jack, per quanto ci provi, non riesce ad arrivare nemmeno al trentacinquesimo di livello Che schiappa.
Comunque sia, il comportamento di Alessia non mi è piaciuto molto. Quando sono entrato e l'ho vista sdraiata sulla schiena e con le gambe sullo schienale del divano mi è venuto da ridere. Era buffa. Adoro quando si comporta da bambina. Ha sedici anni, alcune volte li dimostra, ma altre proprio no. Si comporta come una bambina capricciosa, il che, forse, mi attira più del dovuto.
Mi chiedo cosa le abbia fatto per essere trattato così da lei. Lo ammetto, non sono stato molto gentile le prime volte che l'ho incontrata, ma nemmeno così scontroso...E poi, sono fatto così, quindi, di che si lamenta?
Sento la porta principale aprirsi, così metto in pausa il gioco e mi alzo per vedere chi è.
-Jack, finalmente sei tornato!-
-Damon. Si, scusa, ho avuto un contrattempo.- Mi batte la mano ed io gli do una pacca sul collo.
Era ora che arrivasse, anche se giocavo con la sua Xbox mi stavo annoiando a morte.
-Che fai tutto solo? Mia sorella dorme ancora?- domanda stranito.
-No, in realtà è sveglia. Quando sono arrivato stava guardando la televisione, poi mi ha lasciato solo. Mi ha detto di dirti che se la cerchi, è in bagno- spiego. Vado verso il divano con lui e mi ci butto su, seguito da Jack. Alza lo sguardo e annuisce.
-Capito.- Mi spiega che si tratta di una sua routine domenicale che prende più o meno dieci o quindici minuti. -Probabilmente avrà già finito- aggiunge poi.
Penso a sua sorella che dorme sul letto, fragile e serena, niente a che fare con l'Alessia che conosco da sveglia. Mi piacerebbe mettere le mani su quella ragazzina insolente e capricciosa. Ma sono sicuro che impazzirei, e allo stesso tempo lo farebbe anche Jack.
Non penso di voler sapere cosa succederebbe se Jack venisse a sapere che qualcuno sta con sua sorella. Ma per fortuna non ha da preoccuparsi adesso, ho sentito dire che è ancora single. E ci credo! Chi mai vorrebbe una ragazza con questo carattere?
-Comunque, pensiamo a cose serie adesso. Stasera i ragazzi hanno organizzato di vederci tutti in discoteca. Dobbiamo divertirci. Tu hai comprato quel che ti abbiamo chiesto una settimana fa?- Lo guardo e inclino la testa di lato.
-Si, ho tutto, devo solo andare a prenderlo. Ma per favore, fa che Alessia non ne venga a sapere niente, non so come potrebbe reagire. E inoltre non me lo perdonerebbe mai...Sai, non mi ha mai visto fare cose del genere, ed io non la voglio stressare più di tanto.- Abbassa la voce e distoglie lo sguardo da me per guardare terra. Che fratello premuroso; preoccuparsi tanto per la sorella facendomi così venire il voltastomaco. Bleah! Non lo capisco proprio. Forse perché non ho mai avuto una sorella da proteggere, o come dice lui.
La cosa strana però è che quando sento nominare Alessia o quando capisco che si parla di lei, il mio corpo inizia a vibrare, come fossi attaccato alla corrente elettrica ventiquattro ore su ventiquattro. Mi sento così strano quando succede... Ed è inspiegabilmente qualcosa che mi piace.
Non mi starò forse innamorando di lei? No, non può essere possibile. Io non mi innamoro. E di chi poi, di lei? Ma non diciamo baggianate. Sono Damon River, ragazzo più figo, desiderato e ricco di tutta la scuola. Sono quello che non prova sentimenti per nessuna ragazza e che ama divertirsi stando con una diversa ogni sera. Da sempre. Non ho tempo di pensare a queste fandonie. L'amore non fa per me. Né ora, né mai.
-Si, tranquillo. Ti prometto che Alessia rimarrà allo scuro di tutto.- Lo guardo, sincero. Mi alzo dal divano e mi sistemo i vestiti. -Vado in bagno, ho bisogno di lavarmi un po' la faccia.-
-Ok. Al piano di sopra, prima porta a destra- mi indica. -Ah, e bussa prima, non si sa mai- aggiunge. Faccio un cenno del capo e poi salgo le scale.
Quando arrivo, busso leggermente, ma non risponde nessuno. Peccato, mi sarebbe piaciuto sentire la voce di Alessia che diceva: -Occupato, Jack, non puoi entrare.- O anche vederla nuda...Scuoto la testa e sorrido tra me. Ma che pensieri maliziosi, Damon. Mi sorprendi ogni giorno di più.
Apro la porta delicatamente. Non è chiusa a chiave, segno che mi fa capire con certezza che all'interno della stanza non c'è nessuno. Entro e la chiudo a chiave. Mi giro verso il lavandino e apro piano il rubinetto per far scorrere l'acqua. Abbasso il viso per bagnarmi con dell'acqua fresca la faccia e poi la rialzo per guardarmi allo specchio. Oh-oh...
Mi volto verso la vasca e la vedo lì. Alessia. Sdraiata, la testa poggiata su un cuscino a bordo vasca e con gli auricolari alle orecchie, gli occhi chiusi e rilassati. Che faccio adesso? Alessia è dentro la vasca, io sono fuori, lei è nuda, io vestito.
Mi avvicino di poco e la guardo. Come pensavo: ha l'aria di una ragazza innocua e indifesa. Purtroppo non vedo niente perché la schiuma abbondante la copre, ma quanto vorrei che non ci fosse. È così bella però. Chissà a cosa starà pensando...
Quando il suo corpo si muove un po', mi rannicchiato velocemente all'angolo della stanza, lo sguardo fisso su di lei. Sono ben nascosto, non potrà mai vedermi. Tra poco ci divertiamo.
-Ah, mi ci voleva proprio questo bagno rilassante.- Sospira, poi guarda il telefono. -Trenta minuti? Faccio progressi.- Fa spallucce. Poggia le mani sul bordo della vasca e fa per alzarsi.
Per quanto mi piacerebbe vederla nuda, qualcosa dentro di me mi costringe a fermarla.
-Ti consiglio di rimanere lì dove sei, se non vuoi che veda qualcosa di privato.-
Gira di scatto lo sguardo verso di me e sobbalza, finendo di nuovo dentro l'acqua e facendone uscire un po'.
-Ma che?!- Prende la schiuma e cerca di coprirsi il più possibile, poi usa anche le mani. Sorrido. Come ho già detto, è buffa.
-Ma dico, sei mica pazzo? Che cavolo ci fai qui?! E da quanto, soprattutto?- domanda sconvolta, le braccia al petto e il viso sbiancato. Cerca di coprirsi il più possibile con la schiuma rimasta.
-Modera il linguaggio, piccola.- Mi alzo ed esco allo scoperto, mi avvicino a lei. Lei mi tira una di quelle sue occhiatacce fulminee, così continuo. -Dovevo andare in bagno e ti ho vista, quindi sono rimasto. Ma non ho visto niente, tranquilla, anche se non mi sarebbe dispiaciuto il contrario. La schiuma me lo impediva.-
-Pervertito!- esclama, con palese irritazione. Alza gli occhi al cielo e sbuffa. -Adesso, se non ti dispiace, puoi uscire? O ti devo mandar via io a via di calci?- Mi indica la porta con un dito ed inarca un sopracciglio in segno di sfida. Mi avvicino di più a lei e mi abbasso fino all'altezza della vasca. Si scosta di un po'.
-Bellezza. Io. Da qui. Non esco.- Le rivolgo un sorriso malizioso. -E poi, non penso proprio che tu sia in condizioni di buttarmi fuori a calci, vista la tua situazione.- Prendo un po' di schiuma e gliela soffio in faccia, quella in eccesso gliela metto sul naso. Mi alzo e mi faccio un giro del bagno.
Scuote la testa, togliendosela. -Sei proprio un...- esita. Sbuffa, visibilmente irritata. -Potresti almeno prendere il mio accappatoio? Dato che non hai intenzione di uscire, almeno fammi coprire. Sento freddo, e non mi piace questa situazione di "nuda e vestito" che si è creata.- Mi guarda negli occhi e non fa trasparire da essi nessuna emozione.
Mi giro di nuovo e non le rispondo. Voglio farla arrabbiare un po'. Mi piace quando è infastidita; è più bella del solito, stranamente. Inoltre non ho voglia di lasciarla uscire, credo che rimarremo qui ancora per molto tempo. Spero che Jack non si preoccupi e non venga di sopra, mi rovinerebbe la festa. Sorrido e mi appoggio alla porta, continuando a guardarla dritto negli occhi, nella mia testa i pensieri più perversi e illegali.

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Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALE
RomanceLa vita di Alessia è quella di una semplice ragazza di sedici anni che si diverte stando con i suoi amici e con i suoi familiari. L'inizio del terzo anno di superiori le porta molte sorprese, tra cui la perdita dei propri genitori a causa di un inci...