51. Alessia

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La serata sta procedendo meglio di quanto mi aspettassi. Credevo di fare altre figuracce o che qualcuno mi prendesse in giro per come mi sono abbattuta su Damon, buttandolo a terra. Ma non è stato così, anzi, non ne abbiamo proprio parlato.

-Obbligo o verità?- chiede Giulia a Blake.

-Verità- risponde fiero.

È da più di mezz'ora che risponde dicendo ''verità'', non capisco quale sia il senso del nome ''obbligo o verità'', quando rispondi sempre ''verità''.

Giulia pensa per qualche minuto cosa chiedere a Blake, picchiettandosi l'indice sul mento.

-Ce l'ho- urla puntando un dito contro a Blake -perchè sei a Chicago? E chi ti ha convinto a rimanere?-.

Guardo Giulia e poi sposto gli occhi su Blake e lo vedo osservarmi sorridendo ed io in tutta risposta sposto lo sguardo.

-sono venuto qui per rivedere Alessia- dice muovendo un po' le mani -e lei mi ha convinto a rimanere- continua.

Tutti si girano verso di me puntandomi gli occhi addosso. Riesco a percepire lo sguardo fulminante di Damon. Mi faccio coraggio e alzo la testa sorridendo.

-dai, insomma. Non c'è bisogno di guardarmi così, siamo migliori amici, è ovvio che dopo 9 anni venisse a cercarmi.- cerco di cambiare argomento -continuiamo per favore?- chiedo incrociando le gambe sul divano.

Tutti annuiscono e noi ricominciamo il nostro giro.

È stato parecchio imbarazzante avere gli occhi di tutti addosso, specialmente se sono occhi che hai sempre visto e conosciuto. Non so se mi sia sentita così perplessa per il fatto che Blake abbia detto che è venuto qui per me, oppure per il fatto che ha detto che sono stata io il motivo per cui è rimasto a Chicago.

Dovrei essere felice per questo, e lo sono, però c'è qualcosa che non mi convince i Blake. Mi sembra troppo attaccato a me. Capisco che vuole riprendere il tempo perso, però dire così tranquillamente che è venuto per me, andiamo, è imbarazzante.

Non dico che mi stia attaccato come un cane da guardia o che mi chiami sempre, ma quando siamo con amici o quando siamo soli, tende a comportarsi diversamente con me.

Non so cosa gli prenda, ma spero non sia nulla d'importante perchè io ci tengo a lui e non voglio di certo ferirlo.

-ALESSIA!- sobbalzo a sentire le voci di tutti chiamarmi.

-si?-.

-finalmente, è da un ora che ti chiamiamo.- sbuffa Jack.

-ditemi- chiedo non sapendo perché siano così nervosi.

-è il tuo turno- mi ricorda Giulia -obbligo o verità?-.

La mia bocca assume una forma ad 'O' -visto che nessuno sceglie mai obbligo, scelgo obbligo- dico convinta.

Giulia avvicina la sua bocca al mio orecchio -bacia Damon, sulle labbra, davanti a tutti- sorride spostandosi.

Scatto all'impiedi sorpresa -cosa? NO! Non lo farò mai- incrocio le braccia e minaccio di uccidere Giulia con gli occhi.

Ma dico è impazzita? Sa che tra me e Damon ''ipoteticamente'' non c'è niente (anche se vorrei che ci fosse), e si mette a dirmi di baciarlo? E poi davanti a tutti. È completamente fuori se crede che io farò questo obbligo.

Forse ho capito perché nessuno ha mai scelto gli obblighi.

-che succede adesso? Che ti ha chiesto Giulia?- chiede il diretto interessato.

-Lasciate stare, vado in camera- cammino senza dare ascolto a nessuno, ma invece di andare in camera, vado in giardino.

Mi sdraio nel mio divano a dondolo e chiudo gli occhi. Devo ammettere che per un secondo mi è piaciuto l'obbligo di Giulia, e lo volevo fare solo per vedere cosa avrebbe fatto Damon, visto che eravamo davanti a tutti.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora