30. Damon

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Strano come le persone riescano ad affezionarsi tra loro con un solo gesto, come riescano a cambiare in pochi mesi, come riescano a provare qualcosa per qualcun altro in pochi attimi, e come possano rimanere uniti con tre semplici parole all'istante.

La vita è tutta strana, non si può capire. Ci sono cose che possono sfuggirci, altre che sembrano abbondare. Non ci sono mai, o se ci sono accadono raramente, casi in cui una persona si sente veramente completa e felice della propria vita. Che non chieda di più o che non si penta di ciò che ha fatto.

Tutti facciamo delle scelte che prima o poi non rispecchiano veramente chi siamo e che cosa vogliamo fare. Queste scelte mostrano solo ciò che vogliamo che gli altri vedano, non ciò che pensiamo e vogliamo realmente.

Si fanno degli errori a causa delle nostre emozioni, della paura di non poter piacere a chi ci sta intorno, del disagio vissuto in un certo periodo della propria vita.

Le emozioni distruggono tutto, a volte. Ci vuole coraggio per fare ciò che Alessia è riuscita a fare, per ben due volte poi. Non so cosa questa ragazza mi abbia fatto, ma credo che se continua così, presto o tardi, mi farà impazzire veramente.

Ho parzialmente perso la testa per lei, ho voglia di proteggerla, di starle accanto e accudirla. Non voglio che le succeda nient'altro, già ha dovuto subire la perdita di entrambi genitori e quasi la sua stessa vita. Non le servono più incidenti o catastrofi del genere.

Stare qui, accanto a lei, parlandole e dicendole quanto mi manca e cosa abbiamo fatto io e tutti quelli che la vogliono bene in questa settimana della sua assenza le fa bene, anzi, ci fa bene. Perché si, anche se io sono un quasi amico nella sua vita (un amico molto lontano, oserei dire) le voglio bene e mi fa stare in pace con me stesso sfogarmi con lei. Sembra ascoltarmi; non può rispondermi ma sono sicuro che riesce a sentire ogni singola parola di ciò che le dico e che le diciamo tutti.

Ultimamente mi è sembrato di vedere muovere più spesso il suo corpo, di sentire il suo respiro farsi sempre più profondo, di sentire qualche suo verso lieve uscire dalla bocca. Non ho detto nulla agli altri perché volevo essere sicuro di ciò che vedevo, e ancora oggi non lo sanno. Nemmeno suo fratello.

Quello di oggi di Jack è stata una pensata che avevo avuto già da quando ho visto che Alessia iniziava a dare dei sintomi, e cioè far si che restasse il più lontano possibile da lei, almeno per un po', così da poter io capire cosa lei avesse. Sinceramente all'inizio quando gliel'ho proposto non pensavo che avrebbe accettato così facilmente, infatti ci ha pensato un po' prima di rispondermi, ma mi ha comunque sorpreso. Avrei creduto che avrebbe opposto resistenza o che mi avrebbe detto che sarebbe stato meglio se io andassi a casa e lui invece restasse un po' con sua sorella, come una famiglia. Ma non è successo, anzi è capitato tutto il contrario.

E adesso, mentre lui è in giro non so dove e non so quando ritornerà qui e se ritornerà, io sono qui in ospedale da più di due ore con Alessia al mio fianco e con la mano congiunta alla sua.

Quando ero arrivato in stanza e l'avevo vista, per un attimo mi è sembrato di vedere qualcosa di diverso in lei. Infatti è stato così: il suo viso era meno pallido e più intenso e naturale, le guance più rosee del solito, le sue labbra meno violacee e più vivide, gli occhi meno arrossati. Mi è sembrata quasi che stesse dormendo.

-Alessia, sono Damon. Ti chiederai dove sia Jack, be', ho detto lui di andare a fare un giro per schiarirsi le idee e spegnere la mente per qualche ora, rassicurandolo che avrei badato io a te e che lo avrei chiamato per qualsiasi cosa sarebbe successa. – Mi avvicino di più a lei e porto la mia mano sulla sua guancia. – Lo sai, in questo momento vorrei tanto che aprissi gli occhi... quei tuoi splendidi occhi color nocciola che ti ritrovi. Vorrei sentirti parlare, ridere, urlare, qualsiasi cosa... Vederti vivere la tua vita – le carezzo la guancia.

La sua pelle è così liscia e il suo respiro molto più regolare rispetto agli altri giorni. Sembra veramente cambiata, una nuova Alessia. Rispetto a qualche giorno fa sembra più viva.

Quanto vorrei che si svegliasse e che mi dicesse che va tutto bene, anche se so che non è così. Voglio che mi spieghi tutto ciò che è successo e perché lo ha fatto. Vorrei sapere di più su di lei e vorrei sapere costantemente ciò che le frulla per la testa.

Da quando la conosco, di lei ho conosciuto solo il suo lato testardo e capriccioso, quello in cui si chiude fuori da tutto e da tutti e se la prende con il mondo intero, rimanendo nella sua completa solitudine.

So che di lei esiste anche un altro aspetto, quello che fa difficoltà a mostrare a tutti: la ragazza sensibile, che si lascia abbattere da tutto e tutti e che ha bisogno necessariamente di una spalla su cui piangere. Vorrei conoscere il lato di lei che ha voglia di essere felice, di innamorarsi, di ridere. Un'altra Alessia nell'Alessia attuale. So che esiste anche questa parte, ci vuole solo del tempo per farla uscire fuori e incoraggiarla a rimanerci. Ed io ci riuscirò, lo giuro. Farò uscire fuori l'Alessia vera, quella completa che non ha paura di niente ma che allo stesso tempo si chiuderebbe in casa per la paura che succeda qualcosa.

Quando la sfioro noto che il mio tocco le provoca un leggero brivido, e lo percepisco. I suoi occhi tremano per qualche istante e le sue labbra si schiudono. Sto per allontanare la mano, quando la sua stretta con la mia diventa sempre più percepibile.

-Alessia – inizio cercando di fare un ultimo tentativo – sono qui, non ti lascio. Tutti ti stiamo aspettando, nessuno escluso. Ti prego torna da noi... Torna da me. –

A queste mie ultime parole, il suo viso si sposta verso la mia direzione ed i suoi occhi cominciano a socchiudersi lentamente.

Incomincio ad intravederli, dopo tutto questo tempo incomincio ad intravedere due palle marroni che mi guardano e luccicano, quasi fossero abbagliate da qualcosa.

Apre completamente gli occhi e li batte per qualche secondo, girandosi intorno con lo sguardo, spaesata.

In questo momento posso davvero definirmi il ragazzo più felice di questo mondo, la mia vita è completa e non rimpiango ciò che ho fatto, il gesto che ho compiuto per salvare la sua vita a costo della mia stessa. Vedere di nuovo i suoi occhi puntati verso di me mi fa quasi salire una voglia matta di restare lì a ricambiare lo sguardo. E lo faccio.

-Hey, bentornata Guerriera. -

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora