34. Damon

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Siamo tutti in salone a giocare a carte da molte ore. Io sto vincendo qualche partita, mentre Alessia le sta vincendo quasi tutte. Fabio e Luca sembrano due principianti a come giocano, si sono fatti battere da una ragazza e hanno vinto si e no 1 partita.

Dopo la millesima vittoria e la centesima litigata tra Fabio, Luca e Alessia, lei si alza dalla sedia -vado in bagno- cammina verso la porta ondeggiando le sue bellissime curve e di scatto si gira, credo per guardare Matt.

Poi sale le scale e non sento nessuna porta chiudersi. Mi giro verso Matt e lo vedo girare gli occhi per la stanza e muovere le mani.

Dopo 5 minuti ci interrompe alzandosi -ragazzi, vado un attimo in cucina, devo prendere qualcosa da bere-, noi lo guardiamo annuendo e Fabio lo prende per un braccio facendolo girare verso di lui -portaci delle birre, già che sei li-.

Matt annuisce e sposta la sedia, per poi passare dietro al tavolo. Appena esce dalla porta del soggiorno, sposto attentamente lo sguardo verso di lui, senza farmi scoprire dagli altri, per vedere dove stesse andando.

Vedo che invece di girare dalla parte della cucina, gira salendo per le scale.
Dopo alcuni minuti sento un lieve rumore di porta che si chiude.

Strano...se ha detto che doveva andare in cucina, perché è andato sopra?

-Damon, tira. Tocca a te.- Jack mi scuote dalla spalla e mi fa dare di nuovo attenzione alla partita, facendomi dimenticare completamente di Matt.

* * *

Sono già passati 10 minuti, da quando Alessia è "andata in bagno" e Matt è "andato in cucina". Mi stranizza la cosa che Alessia non sia ancora tornata, chissà che starà succedendo di sopra.

Ad un tratto si sente un forte boato proveniente dal primo piano e tutti si spaventano, compreso me.

-ma che è successo?- chiedono all'unisono Giulia e Claudio.

-cosa è stato?- chiede Luca.

Io guardo tutti, non sapendo cosa fare mi alzo -vado a controllare- dico, non sapendo cos'altro dire vado verso l'entrata che collega la cucina con il corridoio e le scale.

Per tutta la camminata sento un forte brusio proveniente dalle mie spalle.

Alzo lo sguardo e dalle scale vedo arrivare Matt molto velocemente, si sta abbottonando la camicia che sembra sia stata aperta.

-ehi amico, che succede? Cos'era quel rumore?- chiedo velocemente fermandomi di fronte a lui che sembra agitato.

-niente...- la sua voce è incerta e il modo in cui muove le mani mi fa capire che sta mentendo.

Cerca di passarmi oltre, ma prima che possa aprire del tutto la porta io mi fiondo verso essa e la chiudo di nuovo.

-adesso tu mi dici cosa succede! Non è da te questo comportamento. Perchè hai detto a tutti che andavi in cucina mentre, invece, sei andato di sopra a fare non so cosa?- lo guardo con aria minacciosa e lo scruto con occhi severi.

Sembra che si stia infuriando e infatti, è così perché mi spinge verso il muro e mi da un pugno nella pancia facendomi fare un gemito di dolore -NON È SUCCESSO NIENTE! NON PROVARE MAI PIÙ A FERMARMI!- grida e si dirige verso la porta, aprendola e chiudendola dietro di sè, facendola sbattere. Quando se ne va cado a terra con le mani sulla pancia e con il respiro affannato,cerco di riprendere fiato.

Quando, alcuni minuti dopo il dolore sembra passato, mi rialzo tenendo sempre la mano sulla pancia. Sento dei passi arrivare dal soggiorno e mi affretto a togliere la mano e metterla dietro la schiena, trattenendo i gemiti di dolore che provano ad uscire.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora