18. Matt

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A volte ci sentiamo invincibili, altre volte invece vulnerabili. Questa è una cosa che accomuna quasi tutti e che ci fa capire di essere dei veri esseri umani; amando, ridendo, piangendo, o anche solo stando in silenzio noi esprimiamo le nostre emozioni e ciò che, il più delle volte, ci fa essere quello che vogliamo essere.

Io in questo momento mi sento vuoto, quasi incompleto, sdraiato sulla schiena sul divano di casa e con la voglia di confidarmi, di stare con qualcuno. E quel qualcuno è la mia ragazza; bella, minuta, in forma, capelli lunghi e marroni, occhi profondi di un colore simile a quello della terra e labbra leggermente sottili e che ancora non sono riuscito ad assaporare.

Dopo averle inviato un messaggio nel quale le chiedevo di vederci, aspetto la sua risposta e mi distendo meglio sul divano. Quando mi risponde dicendomi che non può a causa di un'interrogazione, mi sento deluso. Così le invio un messaggio nel quale le dico che la capisco perfettamente e sarà per un'altra volta. Cosa posso fare di più?

In fondo l'ho incontrata l'altro ieri, e solo ieri le ho chiesto di essere la mia ragazza; non posso pretendere che cambi i suoi programmi per me perché lei, così come me, ha una vita sua. Ci sarà un momento nel quale uniremo i nostri programmi, avendo così più tempo per vederci.

Quando mi invia un messaggio di risposta al mio, io le scrivo che non posso uscire domani pomeriggio perché devo andare da un amico ma che posso sicuramente andare a prenderla a scuola finite le lezioni. Entrambi ci rassegniamo al fatto che vederci per forse una mezz'ora sarà l'unica cosa che faremo domani e che è ancora da stabilirsi il giorno in cui ci vedremo di nuovo.

Dopo aver finito di parlare con Alessia, mi arriva una chiamata da Jack.

-Pronto? -

-Hey, amico, ci sarai stasera in discoteca, vero? È tutto organizzato, da Skandalo's alle...dieci e mezza.-

-Ci sarò. Ci vediamo lì.- Quando sto per riattaccare, vengo bloccato da una voce completamente diversa a quella di Jack.

-Ah, e se vuoi, puoi portare la tua ragazza, non ci sono problemi. Sempre che le piaccia fumare cose forti...- Riconosco la voce di Damon seguita da una risata da parte di entrambi.

Non sarebbe una brutta idea, in effetti. In questo modo potrà avere l'occasione di conoscere i miei amici, anche questi due idioti qui, e anche loro potranno vedere con quale fantastica e bellissima ragazza sono fidanzato, standosene così zitti una volta per tutte. Potrebbe farle piacere e, inoltre, potrebbe svagarsi un po' dopo tutto quello studio.

Ricaccio indietro il pensiero all'istante. Alessia mi ha detto che deve rimanere a casa per studiare e che non vuole essere disturbata, ed io rispetto la sua decisione. Quindi rispondo con un no ad entrambi, spiegando loro anche la motivazione, poi riattacco.

* * *

Arrivato in discoteca, incontro Luca fuori ad aspettarmi. Saliamo al primo piano del locale e andiamo a sederci dove Jack ha detto di aver prenotato per noi, trovando anche Daniele, Fabio e Damon parlando.

-Guardate chi è arrivato- esclama Damon, facendo girare tutti verso di noi.

Mi avvicino ai divanetti insieme a Luca e saluto a giro tutti. -Ciao, ragazzi.-

-Non l'hai portata la ragazza, eh? Hai paura che si renda conto che noi siamo migliori di te e ti lasci?- domanda Daniele, sfottendomi.

- Ah ah, divertente. Non ho per niente paura, solo, ha da studiare per un'interrogazione ed io non ho voluto disturbarla. E poi, sono convinto a cento per cento della nostra relazione e del fatto che non mi lascerebbe mai per uno come voi.-

-E quando hai intenzione di farcela conoscere se non oggi, allora?- domanda Fabio, guardandomi.

-Quando sarà il momento opportuno- gli rispondo, incerto.

-E vale a dire?- chiede Luca, insistente.

-Non lo so.- La risata di Damon mi fa girare istintivamente la testa verso la sua direzione, lo stesso fanno gli altri. -Che c'è, Damon? Perché ridi adesso?-

Mi guarda e si sporge in avanti, i gomiti sulle gambe e le mani chiuse tra loro. -No, sai, la cosa è piuttosto ironica. Insomma, quale ragazza, veramente innamorata di te, preferirebbe rimanere a casa a studiare per un'interrogazione invece che uscire? Spiegamelo. A meno che questa non si sia già stancata, ovvio, e che stia già inventando delle scuse per non vederti più...- Lascia la frase in sospeso.

-Lei non si è stancata e non cerca nessuna scusa. Ti sto dicendo che deve studiare, e non è una scusa. Nella vita non si può sempre avere tutto, Damon!- Alzo il tono di voce e lo fulmino con lo sguardo. Il suo comportamento è abbastanza irritante; non si sta mai zitto e non prende mai seriamente un argomento. Certe volte vorrei farlo stare zitto io con un pugno.

-Sarà...- dice, con fare allusivo.

-Matt, amico, le hai chiesto di uscire una volta e ti ha detto no perché doveva studiare, perché non ci riprovi adesso? Chissà, forse ha già finito da un pezzo e si starà annoiando a morte- propone Luca, quello più comprensivo e con cui si può parlare veramente nel gruppo.

-Forse hai ragione- inizio. -Ma se non può, nessuno di voi dovrà più insistere sull'argomento, chiaro?-

Spero di essermi spiegato. Invece di chiamarla, le invio un messaggio. Mi alzo dal divanetto e mi allontano dal gruppo per scrivere alla mia ragazza. Anche se non vorrei disturbarla, mi piacerebbe davvero averla qui. Speriamo abbia già finito di studiare e non mi uccida per averla disturbata.

-Allora?- chiede Luca. Spengo il telefono, soddisfatto e torno al mio posto di prima.

-Allora...viene. Tra quindici minuti, massimo mezz'ora è qui.- Tutti esultano, tranne Damon che si alza e se ne va via borbottando qualcosa d'incomprensibile. Ben gli sta!

Intanto che aspettiamo, Luca e Fabio parlano tra loro della partita di basket che ci sarà il prossimo fine settimana in TV. Daniele, seduto sul divanetto con il piede alzato e poggiato sul ginocchio, fuma la sua sigaretta in completo silenzio. Damon, tornato per prendere la birra che aveva ordinato, se ne va di nuovo parlando al telefono, forse con Jack. Io invece scorro tra la chat avvenuta tra me e Alessia in questi giorni.

Non vedo l'ora di averla qui, di farla conoscere ai miei amici, di baciarla. La voglio portare in un luogo appartato: il balcone. Sì, la porterò lì. Speriamo non ci siano persone, però. Deve essere una cosa intima, una cosa semplice e spontanea. Non devono esserci interruzioni, persone che ci parlano di sopra, anche se non le sentiremmo perché saremo chiusi nel nostro mondo, e nessuno ubriaco che possa venirci addosso o che possa far uscire qualche battutina di quelle che solo Damon sa rivolgere. Non so nemmeno se lo fa volontariamente oppure se lo fa perché gli viene spontaneo. Ma lui è l'ultima cosa che possa preoccuparmi stasera, l'ultimo dei miei problemi.

Subito dopo averle fatto conoscere i miei amici e averla fatta sentire a suo agio, la porterò sul balcone, e lì la bacerò. Speriamo vada tutto bene e che nessuno rovini ciò che desidero da tempo.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora