61. Alessia

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Ma perché non apre? È forse scemo? Ho capito che sarà impegnato a fare chissà che cosa, ma ad aprire una porta ci riescono tutti.

Sono qui davanti da 20 minuti e sto incominciando a perdere la pazienza.

Mi fa male venire qui volontariamente e senza un motivo particolarmente felice.

La porta si apre e finalmente spunta il viso della persona che ho amato e odiato di più allo stesso modo.

-Alessia...?- è sconvolto, forse non si aspettava questa visita improvvisa. Beh, in realtà nemmeno io. Ho fatto tutto sul momento quindi sono sorpresa anch'io di vederlo.

-Matt- dico con voce dura -sai dov'è Damon?- chiedo diretta.

-e perché mai dovrei saperlo?- risponde menefreghista.

-perchè fino a prova contraria è un tuo amico- rispondo ovvia.

-ex amico. Non ci sentiamo più da tanto tempo...non me lo ricordo quasi più- sento che sulla sua bocca c'è un pizzico di bugia che si nota benissimo, ma non la metto in evidenza e continuo con il mio ''interrogatorio''.

-e come mai non vi sentite più? Troppo impegnato con la tua nuova ragazza per accorgerti che stai perdendo tutte le persone a te care?- perchè ho parlato di Jennifer? Che cosa c'entrava? Ora penserà che gli sto facendo una scenata di gelosia, cosa assolutamente non vera. Non mi sognerei mai di fargli una scenata di gelosia, nemmeno se mi dessero mille euro.

-io e Damon non ci sentiamo più perché ci siamo litigati per fatti personali e poi, io e la mia ragazza stiamo bene e io non sto perdendo nessuno a me caro. Tutti i miei amici sono sempre qui. Li invito sempre e ci teniamo sempre in contatto. Quindi non so di cosa tu stia parlando...- il suo fare altezzoso mi fa irritare.

Le sue labbra fanno una smorfia di sorriso che mi fa accapponare la pelle. Se prima mi faceva un effetto piacevole vedere quel sorriso, adesso mi inquieta soltanto. Non è più il sorriso che ero abituata a vedere. È diverso. Questo è più cattivo. È un sorriso che trasmette terrore e inquietudine.

-capisco- annuisco cercando di essere il più convincente possibile.

C'è qualcosa in lui che non mi convince, tutto di lui non mi convince. Ha un atteggiamento strano, è diverso. È l'opposto del ragazzo che avevo incontrato in quel ristorante quella sera.

Un rumore di catene attira il mio orecchio. C'è qualcuno che grida ''fatemi uscire'', ma la voce si sente lieve ed è quasi impercettibile.

-chi c'è Matt? Che cos'è stato questo rumore?- chiedo curiosa di sapere a chi appartengano queste grida.

Matt si guarda intorno e poi ritorna su di me -che cosa? Io non sento niente- fa l'indifferente e esce fuori di casa, chiudendosi la porta alle spalle.

-come, non hai sentito queste urla? Dicevano ''fatemi uscire''. Matt, chi c'è nello scantinato?-

Ho capito che la voce proviene dallo scantinato perché era troppo bassa per essere al primo piano o a piano terra.

Mi avvicino di più a lui,ma lui si scansa e in un certo senso, prova a buttarmi fuori di casa.

-forse è meglio che vai, non troverai nulla qua. Se mai dovessi vedere Damon, non ti chiamerei di certo per informarti. Non ti farei mai questo favore- dice serio per poi aprire la porta di casa.

Lo guardo con sguardo truce -certo che sei proprio cambiato. Io non so cosa ti sia successo, ma tu non sei il Matt che ho conosciuto quella sera al ristorante e con cui sono stata insieme per una settimana, se non di meno.- chino la testa e poi lo guardo scuotendo la testa indignata.

Uno Strano Incontro // VERSIONE ORIGINALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora