Capitolo 24

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"È stato cacciato dalla scuola. Un giorno ha mandato quattro ragazzi in ospedale, uno di loro molto grave." "Molto grave come?", "stava per ucciderlo Charlie." O mio dio. "Era diventato lui il bullo... Comunque l'anno dopo si sono trasferiti in un'altra scuola e io l'ho solo incontrato quest'anno qui in vacanza. Ed ero ovviamente al settimo cielo, vederlo con i miei occhi, e poi quanto è diventato bello. Solo che lui ovviamente non si ricordava di me." "Oh" sono paralizzata. "Sei ancora sconvolta per quello che i ho appena detto?" Mi prende in giro, "solo un po' perplessa", "come biasimarti in fondo". "Sai dirmi altro, diciamo su cosa faceva in particolare?", "Non credo di saperne abbastanza, comunque non so se erano solo voci, io non ci credevo" stenta a parlare, "sputa il rospo" spalanco ancora di più gli occhi. "Si dice che era coinvolto con gente grossa... In traffico di droga. Ma non credo affatto sia vero", "gente grossa?", "non ne ho idea Charlie". Okay la mia vita sta diventando un film di spionaggio senza rendermene conto. "Parlate di me?" La sua voce mi fa spaventare tant'è che rimbalzo dalla sedia e cado per terra. Si getta subito su di me per aiutarmi ad alzarmi, "mi hai fatto prendere un colpo" ammetto, mi sorride e non risponde. Il telefono di Clara squilla, "scusatemi" si avvicina abbracciandomi e si allontana rispondendo. Sono incastrata tra le braccia di Mark, non riesco a liberarmi. Più mi dimeno, più lui mi stringe a se. "Hai tutto pronto no?", "si però devo parlarti.", "dimmi" inarca un sopracciglio, "non qui", alza gli occhi al cielo.

Saliti in camera ci sediamo sul bordo del letto, io incrocio le gambe guardandomi le dita, lui non smette di fissarmi. Mi sento troppo a disagio e in imbarazzo, ma ho bisogno di sapere. "Voglio sapere come eri, e cosa facevi prima di conoscermi." Dico secca senza guardarlo. Le mie guancia iniziano ad arrossirsi e le mani a tremare. Sono una stupida, in fondo perché mi interessa?, "di nuovo con questa storia Charlie!" Si alza in piedi iniziando ad agitarsi, "Io non posso restare con il dubbio per tutta la vita...", "Quale dubbio? Che ti ha raccontato Lukas?", il suo tono è così sconvolto e arrabbiato. "Lukas mi ha detto solo che sei stato arrestato...", "ti ho già detto che è vero, cosa vuoi ancora?" Agita le mani, "ho saputo altre cose. Ma voglio detta tutta la verità. Io credo solo a quello che mi dirai tu.", "chi ti ha detto cosa?", "Clara..." Stento a dire, "Clara?" Adesso si è seduto accanto a me, "Era una tua vecchia compagna di scuola...", "sul serio?", "si Mark, okey so che sei stato espulso ecc, ma non mi interessa voglio sapere solo se hai fatto qualcosa di illegale o che so io!" Mi alzo in piedi, adesso sono io che inizio ad agitarmi. "No Charlie, non ho fatto nulla." Spalanca gli occhi. Restiamo in silenzio per qualche secondo, sta dicendo la verità? Il suo sguardo è profondo, ma qualcosa non mi convince del tutto, forse è un sesto senso. "Ti credo" lo abbraccio forte e lui ricambia. "Ti va di fare una nuotata?" Mi propone, "E me lo chiedi pure?" In una frazione di secondo mi catapulto fuori dalla stanza, corro, corro all'impazzata tolgo la maglia e mi butto in acqua. Non inizio subito a nuotare, dato che è molto affollato. Arrivo oltre la secca e da lì inizio, prima in stile rana e dopo a stile. L'acqua è caldissima, é una giusta ricompensa per i miei muscoli un po' doloranti, mentre adesso galleggio con la schiena rivolta verso il fondo, alzo leggermente la testa e sento la sua voce così bella... "Vieni qui" mi dice e mi avvicino subito a lui. "Ti rendi conto che sei mia?","Lo sono." Ammetto. "io ti appartengo, e tu appartieni a me." Dice. Adesso è maledettamente serio. "come fai a cambiare umore in una frazione di secondo?" Dico curiosa. È sempre così lunatico, un attimo prima è giocoso e divertente, l'attimo dopo è serio e dopo ancora è arrabbiato. Come faccio a stargli dietro? "Capita." Risponde con tono divertito. "Che risposta è 'capita'?" Scoppio a ridere. "Sono fatto così. Se mi vuoi mi devi accettare come sono" dice con quel sorriso malizioso. "Oh ma io ti accetto, non preoccuparti". Un istante dopo mi afferra dalla schiena, mettendomi difronte a lui, porta una mano sulla mia coscia per alzarla leggermente. Massaggia la parte della gamba dal ginocchio fino a quasi le natiche mentre continua a baciarmi, instancabilmente. "Stavo pensando che.." Mi interrompo da sola. Glielo dico? Forse è tropo presto ancora.. "Cosa?" Mi guarda torvo, "che non.. Ecco non abbiamo ancora fatto niente." Sono in imbarazzo okay. So perfettamente che le relazioni non si basano sul sesso, ma con mark è così strano che non l'abbia ancora fatto. "Intendi che non abbiamo ancora consumato il nostro amore?" Dice ironicamente. "Si beh.." Non mi lascia finire portando mordendomi il labbro inferiore. "Abbiamo così tanto tempo a nostra disposizione, e poi voglio che con te sia diverso. Con le altre non me ne fregava se lo facevamo in bagno, in cucina o ovunque. Voglio qualcosa di diverso e speciale per te..","che romantico." "Non sono romantico, voglio solo essere un po' più carino con te, dato che mi hai lasciato ben due volte e non voglio che risucceda." Ammette. "Allora ti ho fatto soffrire?" Dico con il sorriso stampato sul viso. "Tantissimo, ti prego non farlo mai più" si avvicina al mio orecchio sinistro e lo inizia a baciare.
...
La giornata è ormai passata. Con mark il tempo sembra così corto, starei con lui ore e ore anche in silenzio senza annoiarmi. Ceniamo insieme al ristorante dell'hotel, dopodiché corro subito sotto le coperte. Sono emozionantissima e davvero felice, in fondo evadere un po' da tutti e da tutto mi farà bene. Rovistò un'ultima volta nell'armadio e ritrovo la maglia di Mark. Questa maglietta ormai è mia. Per sempre.

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