Cammino ancora per il centro e mi viene una gran fame, non ho ancora pranzato e sono già le tre e mezza. Mi fermo qualche minuto a osservare la splendida vetrina di un negozio di casa e fantastico sul futuro. Sarebbe davvero divertente e bello poter arredare una casa tutta mia, magari con un bel giardino e con una vetrata che affaccia sul mare... Mi sposto nella vetrina accanto e osservo delle culle e oggetti da bambini. Sarebbe ancora più bello arredare una stanza per bambini, dei piccoli Shultz. Chissà cosa accadrà tra qualche anno, e soprattutto che progetti e idee ha Mark per il suo futuro. Fantastico anche su Mark che gioca con due bambini sorridente e spensierato. Quest'idea si insinua nella mia mente è il mio cuore comincia a battere forse. L'ansia mi sale solo pensando ai piani di Mark sul futuro. E se non vuole sposarsi? O se non vuole dei bambini? O semplicemente non vorrà più me?
L'idea che Mark che mi getta via mi fa venire una fitta allo stomaco. Per quanto mi riguarda non lo lascerò mai e soprattutto non smetterò mai di amarlo. Eppure siamo due mondi opposti e questa nostra diversità mi spaventa, magari lui vuole tornare in Svizzera... Oppure non vuole un futuro con me. Basta, sto ipotizzando cose assurde e senza alcun senso. Ritorno alla realtà e il mio stomaco brontola, così decido di prendere un panino.
Sono già le quattro e mezza così torno in hotel. Entro nella hall e noto molta confusione alla reception, un mucchio di turisti che parlano in un mucchio di lingue differenti fanno a gara per superare una fila quasi chilometrica che arriva fino alla porta principale. Oggi è sabato ed è il primo di agosto, capisco il perché di tanta confusione. Mi sbrigo a salire le scale e apro la porta della stanza scorgendo una faccia incazzata nera. "Dove sei stata tutta la mattinata? Sono ore che ti cerco, che provo a chiamarti ma non rispondi. Che è successo questa volta, per cosa sei arrabbiata?" Un vortice di parole mi colpisce in freno, studio bene la situazione prima di dare una risposta e non capisco perché sia così in ansia. "Avevo bisogno di comprare una cosa, così sono andata in centro e mi sono trattenuta guardando gli artisti di strada nella piazza. Ho scordato il cellulare qui, per questo non ho risposto. Ma sono abbastanza adulta e grande da poter uscire una volta da sola, come vedi non sono né morta e ne mi hanno rapito, perciò la tua preoccupazione non ha alcun senso" un poema mi esce dalla bocca ma almeno così riesco a spiegargli una sola volta quello che è successo. "Si sei arrabbiata, comunque ero solo in pensiero per te" mi fa gli occhi dolci, "lo so, scusa" mi arrendo. Come posso trattenermi da uno sguardo così dolce. "Ma sei stato tutto il tempo qui dentro?", "Certo, mi annoio senza di te", bussano alla porta. Apro velocemente e vedo Clara. "Ehi" mi dice gentile, riflettendo lei non mi ha fatto niente e io invece l'ho sempre trattata male, esco e appoggio la porta alle mie spalle. "Come va?"dico affettuosa, "Bene, io volevo chiederti scusa, beh sai tu mi hai aiutato quando ne avevo bisogno e io mi sono comportata da stupida", "la stupida sono stata io, va tutto bene", in un attimo mi abbraccia. Troppo forte. "Così mi strangoli" ci mettiamo a ridacchiare come delle bambine. Chissà, magari nasce una bella amicizia. Scendiamo insieme al bar e iniziamo a parlare di Mark e Lukas. A quanto ho capito lei non ha ancora scordato del tutto Mark, anche se sta insieme a Chuck. "Chuck è davvero dolce e gentile con me... Però non riesco a descrivere cosa provavo per Mark, tutt'altra cosa", "mi dispiace che tra te e lui non sia andata bene...", "non fa niente, in fondo era destino." Mi sento un po a disagio a parlare del mio ragazzo con lei, ma sento che è sincera, e poi ho voglia di sapere se posso scoprire qualcosa in più sul passato di Mark dato che si ostina a nasconderlo. "Io non credo tanto al destino", "come mai?" "Non saprei, ma sono solo le azione che facciamo, secondo me, che fanno andare avanti la nostra vita. Non c'era niente di scritto insomma..", "su questo sono d'accordo, ma bisogna comunque avere fortuna nella vita" mi fa l'occhiolino, "eh già" sospiro. Non so se reputarmi fortunata, so solo che grazie a Mark mi sento diversa, e questo mi rende più che felice. "Da quanto lo conoscevi?", "in realtà da un bel po', andavamo nella stessa scuola cinque anni fa.", "sul serio?" Rispondo stupita, "già da lì avevo una cotta per lui." "Come era a scuola?", "Era, ed è, unico. Riusciva sempre a prendere bei voti a scuola, era il primo della classe dopo suo fratello, ma era la condotta che non andava bene.", "come mai?", domando ansiosa "Vedi Lukas era molto timido e spesso era vittima dei ragazzi più grandi. Non per un motivo specifico, ma era sempre preso di mira.", "Lukas vittima di bullismo?" Quante cose che non so sulle loro vite in fondo. "Si, forse perché non aveva genitori e cose così. Cattiveria da ragazzini." Alza gli occhi al cielo. "Mark non poteva resistere e si cacciava sempre nei guai. Scatenava sempre risse per difendere Lukas, e almeno una volta alla settimana veniva convocato in presidenza." "È mai stato esplulso?", mi guarda in modo strano come per dirmi di sì. Piccoli ricordi del passato di Mark iniziano a venire a galla, so della sua infanzia "catastrofica", adesso del fatto che era un attaccabrighe e so anche che è stato arrestato e trattenuto qualche giorno per spaccio di droga. Iniziano a venirmi in mente delle idee strane, perché lui mi vuole tenere allo oscuro? Si vergogna? O ha fatto di più di quanto mi immagino? Io mi fido ciecamente di lui, però non capisco perché non vuole dirmi qualche segreto della sua adolescenza.
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ETERNA
Romance"Niente è per sempre, ma quando i miei occhi incontrano i tuoi, così sinceri sento che potrei restare con te per l'eternità" Charlie West, ragazza semplice e sicura di sè, passa le vacanze estive in un villaggio ad est della Sicilia con la sua famig...