Capitolo 28

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"Sei già tornato?" Domando a Mark facendo balzare dalla sedia. "Charlie! Ti presento una mia cara amica.." "Ci conosciamo già" lo interrompe Stella, "purtroppo" aggiungo e le rivolgo il sorriso più bello che possa mai fare. Mark alza gli occhi al cielo. "Bene allora non ti disturbare ad avvisarmi che sei tornato, e scusate l'intrusione" dico secca lasciandoli sconvolti, o quasi. "Charlie." Dice calmo Mark, ma non lo ascolto. "Charlotte" ripete, ma io sto già per girare nell'altra sala, "Charlie!" Adesso sta urlando e la sua voce è lontana. "Cristo!" Adesso è vicino, e mi sta stringendo il braccio. "Cosa c'è?" Dico seccata, "Qual'è questa volta il problema?" "Non c'è nessun problema" "allora perché sei scappata via!" Alza le mani al cielo,"perché ero evidentemente di troppo." "Ma cosa dici..." Il suo tono cambia di botto. "Dimmi, sincero quella ragazza ha avuto una storia con te non è vero?" "Si. Ma è successo tanto tempo fa adesso siamo amici e basta. Credimi." "Perché. Perché!" Urlo. Mi tappa la bocca. "Vuoi fare una scenata qui davanti a tutti?!" Mi giro. "Tu sei pazza." Si lamenta,"è solo colpa tua." "No ora tu mi dici qual'è il tuo cazzo di problema." "Sei tu! Io non posso mai stare tranquilla o calma quando si tratta di te! Fai sempre qualcosa di sbagliato e sostieni di avere ragione!" "Non ho voglia di litigare. Non ne ho per niente voglia." È molto arrabbiato. Mi ha girato le spalle, se ne è andato. Non posso crederci.
Come osa? Sono io quella che ho i problemi? Perché quando stavo con Lukas era tutto così tranquillo e sereno? Io avevo la piena fiducia in lui, sapevo che non avrebbe mai, mai fatto qualcosa per ferirmi. Invece lui lo fa sempre, mi fa male e io non mi fido. Io non mi fido di lui. Corro in camera tra una lacrima e un'altra, sbatto forte la porta e abbraccio il cuscino. Ora che cosa faccio? Non so nemmeno se ho la forza di sfilare stasera. Bussano alla porta. "Vai a fanculo!" Grido. "Servizio in camera, signora mi scusi." Cazzo. Cazzo. "Odio mi scusi tanto" apro la porta. È John, non lo avevo riconosciuto e sta letteralmente morendo dalle risate. "Ehm scusa, ti ho vista correre via e... Ehm posso entrare?" Mi domanda. Annuisco. Ci sediamo ai piedi del letto e iniziamo a parlare e parlare. "Come sta Juliette?" "Bene, cioè l'ho sentita dieci minuti fa e stava bene." "Come fai ad essere sempre sorridente?" Dico diretta. "Sai a volte anche io mi arrabbio e non sorrido. Ma quando sono con te mi vieni spontaneo." É così dolce. "Hai intenzione di sfilare stasera?" "Non lo so" mi distendo e metto un cuscino sul viso. "Su dai, ti obbligo." Mi dice salendo mi praticamente sopra e tirando il cuscino. "No." Mi lamento ridendo. Riesce a strapparmelo dalle mani, è troppo vicino. Porto le mani sul suo petto e lo tiro via ritrovandomi nella posizione opposta. Adesso sono io sopra di lui. Ridiamo come dei bambini. "Charlie io..." "Cosa?" "Non so ma io..." Che cerca di dirmi?
La porta si spalanca. "Che cazzo sta succedendo?" Mark! Oddio. Mi metto subito a sedere mente John sta sprofondando. Mark si avvicina. "Allora tu." Mi indica. "Tu ti permetti di dirmi quelle cose, che non ti fidi e che ti spezzo il cuore." "Mark io non stavo facendo niente di male." Non lo tradirei mai. Io lo amo. "Sta zitta!" Mi urla. "Tu sei nel letto con questo grande coglione e mi dici che non stavi facendo niente di male?" John è spiazzato. "Non farei mai, MAI niente." "Mark senti stavano solo parlando..." Dice John sottovoce. "Tu chiudi quella cazzo di bocca. "Esci. Fuori di qui!" Indica a John la porta e lui ubbidisce senza fiatare. Siamo soli, so di aver sbagliato ma non ho fatto niente di male perciò non ho motivo per sentirmi in colpa. "Se mi vuoi far sentire in colpa, non ci riuscirai perché non" "non hai fatto niente di male" completa la mia frase. Mi alzo in piedi e mi metto difronte a lui. "Perdonami. Per tutto. Ho sbagliato lo ammetto. Anche tu lo hai fatto. Ammettilo ti prego." Abbassa lo sguardo e la sua voce è triste. "Ho sbagliato e non capiterà più. Te lo giuro." Adesso mi sta guardando. "Io non so come fare con te" poggia la sua fronte sulla mia. "Io ti amo. Troppo" gli do un piccolo e dolce bacio sulle labbra e poi sulla guancia destra. "Questa vacanza è nostra. Dobbiamo solo divertirci." "Si" ansimo mentre mi mordicchia il lobo. Le sue labbra, morbide e fredde continuano a farmi rabbrividire al loro tocco sulla mia pelle calda. Bacia la parte destra del mio collo e con l'altra mi spinge sul bordo del letto, si inginocchia e mi sfila il pantaloncino, subito dopo la maglia. Mi fa distendere e si allontana verso il comodino. Finalmente, cazzo da quanto lo aspettavo. Prende una bustina e subito dopo è sopra di me. "Io ti amo. Troppo." Mi sussurra e sento di potermi fidare, sento che è sincero da come mi parla e da come mi guarda. "Anche io. Sempre." Chiudo gli occhi e mi abbandono al piacere. È la cosa più bella, la cosa più meravigliosa che si posso immaginare. Io e lui, una cosa sola. "Amo quando arrossisci per me" ansima, porto subito le labbra sulle sue mentre esce e rientra subito da dentro di me. I miei fianchi sbattono contro i suoi ripetutamente mentre con le ginocchia allarga sempre di più le mie gamba, infilo le mie dite fra i suoi capelli scompigliati e umidi. Sento che le mie guance potrebbe esplodere da un momento all'altro, sembra che la stanza si sia trasformata in una sauna, mentre incrocio il suo sguardo, quegli occhi. Quei occhi profondi e pieni di amore e d'affetto. Non l'ho mai visto così, le sue pupille sono più dilatate. Stringe un pugno sui miei capelli tirandoli leggermente, ne ho ancora voglia, sempre di più. "Vai più veloce" sussurro, e lui annuisce. Per un attimo penso a quanto lui sia esperto in questo campo e io così "vulnerabile" direi, mi immergo sempre di più nel piacere e nel dolore. Da un lato sono stanchissima, dall'altro non smetterei più. Gli occhi mi si chiudono da soli e sento che la stanchezza ha avuto la meglio sul mio corpo. "Charlie!" Sento dire con tono ansioso ma dolce allo stesso tempo.

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