Capitolo 26

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Mi sfila il pareo, mentre gli gli abbasso il costume. È perfettamente nudo difronte a me, mentre io indosso ancora il costume. Afferra con la mano destra i miei capelli ancora umidi e con l'altra mi slaccia il costume. Accarezza i miei seni, e dopo si sposta più in basso, toglie il mio sotto del costume e mi prende in braccio. Mi porta verso la doccia, non smette di baciarmi mentre fa scorrere l'acqua nella vasca. "Ti amo" ansimo. "Ti amo" mi ripete. I suoi baffetti pizzicano sul mento e sulla parte inferiore del naso, quasi mi fa il solletico, ma li adoro. Adoro lui. Entriamo nella vasca e mi fa girare, adesso la mia schiena è perfettamente appoggiata sul suo petto. Porta i miei capelli da un solo lato, e inizia a baciarmi il collo, mentre con una mano accarezza il mio seno destro, e con l'altra mi accarezza il ventre, scendendo sempre più giù. Mi mordo il labbro e appoggio le mani sulle sue cosce, avverto la sua erezione ingrandirsi sulla mia schiena. Le sue dita entrano ed escono velocemente da me, poggio la testa sul suo petto chiudendo gli occhi e abbandonandomi al piacere. Accarezza la mia guancia, e continua a baciarmi. "Sei così dolce.." Mi sussurra con quella voce. La sua voce che mi fa trasalire. Mi giro mettendomi in ginocchio difronte a lui. Ci guardiamo, fermi, immobili, per una ventina di secondi. Le mie emozioni cambiamo in una frazione di secondo, non so cosa mi stia succedendo, ho voglia di piangere. Piangere ma non perché sia triste o arrabbiata, ne ho solo voglia e ne ho bisogno. Lui, la sua mano, accarezza dolcemente la mia guancia arrossata, mentre i miei occhi diventano lucidi. "Che succede?" Mi chiede,la sua voce è così diversa dal solito, sembra così confortevole. Un lacrima mi scappa. Che mi succede? Allunga il pollice per asciugarla. "Perché stai piangendo?", "non ne ho idea." Singhiozzo. Non dice nulla, mi bacia. Le sue labbra così morbide. Le lacrime mi inondano il viso. Troppe emozioni. Mi fa provare così tanti sentimenti che non riuscivo più a reprimerli, dovevano uscire in qualche modo. "Lo sai che sei tutto per me non è vero?", mi sussurra. "Lo stesso vale per me" continuo a singhiozzare. Mi stringe forte, fortissimo a lui. Ne avevo così bisogno...
Usciamo dalla vasca, e mi rassereno. Stasera faranno uno spettacolo in terrazza, così decido di indossare le mie adidas bianche con le strisce bordoux, un pantaloncino di jeans chiaro strappato e una maglia bianca con i bordi in pizzo. I capelli sono già asciutti, e ne sono usciti fuori delle onde. Passo un po' di correttore, una velata di cipria e un po di mascara. Mark è seduto a gambe incrociate sul letto. È così maledettamente perfetto. Indossa dei jeans scuri un po' strappati alle ginocchia, delle converse blu e una maglia bianca. "Sei bellissima" mi dice non appena alza lo sguardo. "Grazie.." Arrossisco. "Andiamo?" Adesso mi è accanto e mi porge il suo gomito. Attorciglio il mio braccio intorno al suo dandogli il consenso. "Mi dovresti ancora spiegare perché ti sei messa a piangere poco fa.." Non mi guarda. "Io non lo so... Avevo bisogno di sfogarmi. So di essere pazza". Scoppia a ridere. "Si lo sei." Dice secco, adesso mi sta guardando. "E amo ogni tuo singolo difetto" dice posizionando le labbra sulla mia guancia. "Ho così tanti difetti?" Inarco un sopracciglio, "molti" ammette. "Ah si? Volgiamo parlare dei tuoi?" Scoppiamo entrambi a ridere. "Tu sei semplicemente irritabile, lunatica, ingenua, testarda, orgogliosa e insopportabilmente matta." Dice trattenendo le risate. "Bene, non so da dove cominciare. Tu sei così egoista, odioso, scontroso, orgoglioso, impaziente, ritardatario, aggressivo, arrogante, autoritario. Uno stronzo insomma. Ma ti amo proprio per questo" ammetto. "So di essere irresistibile." Oggi è così fottutamente diverso. Ride in continuazione, non si è arrabbiato per un minuto, e mi piace questo suo comportamento insolito. Sto più tranquilla. Molto più tranquilla. Arriviamo alla sala da pranzo, prendiamo entrambi del tacchino con patate. Dopo la cena arriviamo in terrazza, e saliamo nella tribuna. Ci sediamo sulla parte più alta e in disparte, ovviamente. Poggio la testa sulla sua spalla, "come hai conosciuto john?","perché questa domanda?" Rispondo quasi acida."Perché mi andava di fartela." Risponde ancora più acido. "Okay, nell'ascensore." Annuisce. "Cosa c'è che non va?" Mi domanda. "Niente perché?" Rispondo ansiosa, "perché sembri agitata." "Non lo sono". Lo spettacolo inizia. Tutti gli animatori recitano, danzano e cantano, Grease. Ormai è così scontato, anche se adoro riguardare il film. John interpreta Kenickie, mentre fantastico su un Danny il mio Mark. No, lui non lo farebbe mai. Scoppio a ridere e lui se ne accorge, "che succede?" Mi domanda divertito. "Reciteresti mai a una cosa del genere?" Indico il palco. So già la sua risposta. "Lo sai che non lo farei.." Scoppia a ridere. "Lo so" gli do un bacio sulla punta del naso, attorciglia un braccio intorno al mio fianco e io mi stringo il più forte è vicino possibile a lui.
Ci godiamo letteralmente lo spettacolo, è davvero simpatico e mi fa davvero male la bocca dal troppo ridere. Non ho mai, mai, mai visto Mark ridere così tanto. E mi piace. Ha un sorriso perfetto, stupendo e bellissimo. La stanchezza si fa sentire e inizio a sbadigliare. "Cazzo Charlie è ancora l'una!" Sbruffa Mark notando i miei sbadigli, "io sarei già al settimo sonno, sei tu che mi tieni sveglia" ammetto e inizia a guardarmi in quel modo provocante... So che starà per fare una battuta a doppio senso. "Grazie a dio allora" commenta portando una mano sulla mia guancia e baciandomi. Mi bacia, come al suo solito,è così brusco ma irresistibile. Allunga la mano sul mio polso, lo giro e lo porta alle labbra. Ho la pelle d'oca e un brivido attraversa la mia schiena. "Okay, è meglio andare". Ho talmente sonno che quasi non mi reggo in piedi. Ho voglia di un passeggino.. O magari di una carriola. Mi ritrovo tra le braccia di Mark in una frazione di secondo, ah ecco anche di un Mark ne avrei bisogno. Ma proprio tanto. All'improvviso sono davvero troppo stanca, mi sento la testa e il copri pesanti e mi addormento tra le sue braccia.

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