Capitolo 48

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La testa inizia leggermente a girarmi e tutto sembra più sfuocato. Mi appoggio alla prima cosa che incontro sedendomi sul divano. "Davvero pensavi che sarebbe cambiato tutto?" Mi dice Clara facendomi distendere. Non riesco a reagire, mi sento impotente. "Che cosa mi hai dato..." Riesco a dire. "Non preoccuparti di questo. Voglio che tu sappia la verità su Mark. Lui non è come ti ha fatto credere fino ad adesso", prende il cellulare dalla tasca di Chuck e lo avvicina. "Guarda qui. Siamo io e lui il giorno del suo compleanno" sussurra. La luce dello schermo sembra come una torcia puntata sui miei occhi, faccio fatica a vedere. Mi sforzo il più che posso. Vedo Mark e Clara nudi sul letto della sua camera. La macchia di rossetto sul suo colletto... Non posso crederci tutto ha un senso adesso. Le lacrime iniziano a scendere senza che possa fermale, mentre le voci intorno a me non fanno che rimbombare. "Vedi? Lui ti ha tradita con me. Lui non può darti quello di cui tu hai bisogno. Ma io sì, io lo amo e farei di tutto pur di stare con lui. Una piccola stronzetta non me lo porterà via." Mi da un leggero schiaffo sulla mia guancia ormai colma di lacrime. "No... Non può essere" balbetto incredula. Non può realmente avermi fatto una cosa del genere. "Credevi che Mark fosse cambiato? Tu non sai niente di lui. Pensavi davvero che con te sarebbe stato diverso? Tu non sei migliore o diversa da me e tante altre. Povera ingenua. Mi fai un po' pena" Continua a dire. Cerco di mettermi seduta ma la testa gira ancora di più, così casco sul pavimento ghiacciato. "Volevo solo che sapessi questo piccola stupida, ti lascio a lui" mi dice dandomi un bacio sulla guancia che aveva appena colpito. "Tu sei malata! Hai dei seri problemi!" Le urlo prima che possa uscire dalla porta. Mi guarda per qualche secondo semplicemente sorridendomi. "Chuck ti prego aiutami..." Lo imploro porgendogli una mano. Lui non esita ad afferrarla. "Sai... quando ti ho visto la prima volta mi hai subito colpito. Ma più quella sera quando Mark mi ha quasi ucciso, non ci ho più visto. Nessuno mi ha mai mancato di rispetto in questo modo. Così io e lei abbaimo progettato una specie di vendetta nei suoi e nei tuoi confronti." Mi fa sdraiare sotto di lui sul divano. Cerco di fare pressione sul suo petto ma non ci riesco, è troppo pesante. "Prenderlo di nuovo a pugni sarebbe stato inutile, ma sapevo che usando te lo avrei distrutto", "ti prego..." Singhiozzo. "Solo per te non l'ho denunciato, solo per te sono andato avanti. Ma tu non hai fatto niente per ricambiarmi. Io speravo che venissi da me lasciandolo dopo tutto, ma non è stato così. Dopo questa sera Mark saprà che qualcun'altro ti ha toccata e baciata" alza l'orlo del mio vestito allargandomi le gambe. "Chuck lasciami!" Gli do uno schiaffo cercando di liberarmi. Mi afferra di nuovo tenendo le braccia ferme. "Era da tanto che lo aspettavo..." Sussurra al mio orecchio slacciandosi i pantaloni. "Tu sei meglio di così... Io e te eravamo buoni amici. Ti prego io mi fidavo di te. In tutti modi possibili e immaginabili" Lo supplico. "Non mi interessano queste cazzate Charlie. Io ti voglio." Mi sfila via le mutandine mentre fa scontrare la sua lingua con la mia. "No! Non voglio!" Urlo. La porta si spalanca improvvisamente. "Figlio di puttana!" Sento urlare alle mie spalle. Chiudo gli occhi, non voglio nemmeno vederlo. Mark si avventa su Chuck togliendolo via da me. Lo sbatte, forte, troppo forte al pavimento iniziando a colpirlo. Lukas si avventa su di me aiutandomi ad alzarmi. "Charlie... Stai bene?" Mi prende per mano e mi abbraccia. Resto in silenzio, non riesco a parlare, escono solo dei singhiozzi. "Mark basta!" Claudia gli urla contro. Lo colpisce sempre più forte senza fermarsi. Sembra un'altra persona, un'altro uomo senza sentimenti. Pugno dopo pugno, sembra non volersi fermare più. Sembra incontrollabile e violento. La moquette inizia a sporcarsi di sangue, "Fermo!" Lukas lo afferra dal braccio. "Che cazzo vuoi fare?!" Lo rimprovera, "non toccarmi!" Lo spintona via. "Calmo okay?" Lo allontana. "Chiama la polizia" dice Lukas a Claudia. Lei mi guarda per qualche secondo per assicurarsi che stia bene, le faccio cenno con il capo ed esce via dalla stanza. "Charlie!" Si gira a guardarmi, i suoi occhi, pieni di rabbia e odio mi fanno paura. Si avvicina per stringermi, ma il corpo indietreggia automaticamente. Averi così bisogno di un suo abbraccio in questo momento. Ma lui ha spudoratamente mentita e tradita. È la seconda occasione che gli do, non posso più continuare a vivere nell'incertezza che posso lasciarmi da un momento all'altro, sopratutto dopo quello che avevano progettato. "Ci sono io adesso" mi porge la sua mano. Non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi. "Mi fai schifo" gli do uno schiaffo. Riesco a dire solo questo. Non voglio piangere, non davanti a lui. Non voglio dargli questa soddisfazione. Questa volta non ha afferrato il mio polso, sa di meritarselo, sa di avere torto. Corro via da tutti e da tutto. Riesco a malapena a reggermi in piedi, ma voglio scappare. "Charlie!" Mi dice Claudia, "ho bisogno d'aria" le dico. "Aspetta" dice alle mie spalle. Esco velocemente in giardino, assicurandomi che nessuno mi segua. Sento in lontananza le sirene della polizia e subito dopo mi ritrovo per strada. Inizio a camminare e a meditare in mezzo al bel niente, nel buio senza una meta precisa. Non so nemmeno che ore siano. Inizio a vedere di nuovo sfuocato, faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Non posso credere che Clara mi abbia drogata. Tutti quelli di cui mi fidavo, si sono rivelati solamente psicopatici, traditori e pazzi. Forse anche io sto diventando pazza. Vedo una luce gialla venirmi in contro, troppo forte per i miei poveri occhi gonfi e stanchi. Non riesco più a connettere e a vedere quello che ho davanti i miei occhi. Vedo solo l'asfalto nero e una linea bianca. Il suono di un clacson mi paralizza rendendomi conto di essere nel bel mezzo di una strada. Il suono del clacson ormai mi è difronte e ad un tratto l'oscurità mi avvolge.

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