Capitolo 47.

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Thomas afferrò il braccio di Minho. "In qualche modo noi due dobbiamo superare quella barriera!" disse facendo un cenno verso l'orda di Dolenti che rotolavano tra noi e la Scarpata. Sembravano un'unica, grande massa rombante di carne gelatinosa e puntuta, che luccicava per i riflessi delle luci sull'acciaio. Alla luce grigia e sbiadita di quei giorni, sembravano anche più minacciosi che mai.
Minho e Newt si scambiarono una lunga occhiata.

Sperai con tutto il cuore che si sbrigassero a ideare un piano, perché l'attesa della battaglia era quasi peggio della paura della battaglia stessa.
"Stanno arrivando!" urlai spazientita. "Dobbiamo fare qualcosa!"
"Guidali tu." ordinò infine Newt a Minho, la voce ridotta a poco più che un sussurro. "Crea un cacchio di sentiero per Elena e Tommy. Fallo."
Minho annuì una volta, il volto indurito da uno sguardo di ferrea risoluzione.
Poi si voltò verso i Radurai e ordinò: "Andiamo dritti alla Scarpata! Lottiamo contro quelli al centro, spingiamo quei cosi del caspio verso i muri. La cosa più importante è che i due fagiolini arrivino alla Tana dei Dolenti!"

Cercai di mantenere lo sguardo fisso su Minho, ma i miei occhi si ostinavano a guardare i mostri che si avvicinavano. Ormai erano a pochi metri da noi e continuavano a fissarci in attesa di una nostra risposta all'attacco.
Strinsi il mio arco e reggendomi sulle gambe tremanti mi alzai in piedi.
Thomas mi prese la mano e mi avvicinò a lui.
"Dobbiamo rimanere vicini." mi spiegò. "Lascia che siano loro a combattere... Noi dobbiamo entrare nella Tana."
"Ma..." cercai di protestare.

Mi sentivo una codarda nel lasciare combattere gli altri al mio posto. Come potevo chiedere ai Radurai di rischiare la vita per me?
"Se non riusciamo a digitare il codice, tutta la lotta e le eventuali morti saranno vane." spiegò Thomas con voce salda.
Annuii sconfitta e lanciai un'ultima occhiata a Newt, che nel frattempo si era alzato in piedi.
"Pronti!" gridò Minho accanto a me, sollevando la mazza avvolta nel filo spinato in una mano e un lungo coltello argenteo nell'altra.
Newt mi afferrò il polso e mi sussurrò: "Qualunque cosa accada, tu devi continuare a correre vicino a Thomas. Lui ti proteggerà."

"Sono capace di farlo anche da sola." spiegai sorridendogli incoraggiante, o per lo meno provandoci.
"Non avevo dubbi." replicò, lasciandomi un bacio sulle labbra. "Io..." sussurrò ancora una volta.
Inarcai un sopracciglio. Ci restava pochissimo tempo.
"Io... Ti amo." bisbigliò arrossendo.
Un calore improvviso mi invase il cuore e un sorriso spontaneo mi si formò sulle labbra.
Minho puntò il coltello verso l'orda dei Dolenti. La lama luccicò. "Ora!"
L'Intendente si scagliò all'avanti senza attendere le reazioni altrui.
"Anche io!" urlai per sovrastare i gridi di battaglia dei Radurai.

Newt mi diede un'ultima occhiata, poi seguì al volo il Velocista. Thomas strinse la mia mano e lasciò passare tutti i Radurai.
Sentii i loro spintoni, l'odore del sudore e notai i loro visi macchiati dal terrore.
Continuai a fissare Newt, che correva il più veloce possibile verso i Dolenti, zoppicando vistosamente.
Poi si gettò su un Dolente e iniziò a infilzare la sua pelle molliccia con la lancia improvvisata.
Il mostro rispondeva a ogni colpo e Newt schivava con la velocità di un missile. Gli attacchi del ragazzo procedevano con precisione e assiduità, ma anche quelli del Dolente iniziarono a intensificarsi e sembrava quasi che la bestia ci mettesse tutta la sua forza pur di riuscire a colpirlo in qualche modo.

Solo allora Newt iniziò a colpire a casaccio la pelle molliccia del mostro. I suoi muscoli si tendevano per lo sforzo e continuava a saltellare sulle gambe, spostandosi per schivare quando necessario.
Grida laceranti, unite a rombi meccanici e al rumore del legno che sbatte contro l'acciaio, si intensificarono sempre di più, creando un frastuono insopportabile.
Lanciai un'occhiata agli altri Radurai e sembrava quasi che avessero in pungo la situazione.
Vidi Chuck superarci correndo, visibilmente in ritardo rispetto agli altri, ma Thomas gli afferrò prontamente un braccio.

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora