Capitolo 48.

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I Dolenti si erano completamente disattivati quasi subito. Le loro appendici furono risucchiate dalla pelle bulbosa, le luci si spensero, sui macchinari al loro interno calò una quiete mortale. E quella porta...
Caddi a terra e, nonostante il dolore dei vari tagli che si ritrovavano sulla schiena e sull'addome, mi sentii pervadere da un entusiasmo tale che non sapevo come reagire.
Prima boccheggiai, poi scoppiai a ridere, poi quasi soffocai a causa di un singhiozzo prima di ricominciare a vivere ancora.

Chuck si era allontanato dai Dolenti, finendo per andare a sbattere addosso a Thomas, che lo strinse forte, stritolandolo in un abbraccio d'acciaio.
"È merito tuo, Chuck." mormorò il ragazzo entusiasta. "Eravamo talmente preoccupati delle stupide parole del codice che non abbiamo pensato a guardarci intorno in cerca di qualcosa da premere... L'ultima parola, l'ultimo pezzo del puzzle." spiegò ridendo di nuovo, incredulo che fosse possibile qualcosa del genere dopo tutto ciò che avevamo passato.

"Thomas ha ragione, Chuck. Piccolo furbetto che non sei altro, ci hai salvati! Te l'ho detto che c'era bisogno di te!" confermai.
Arrancai per tirarmi in piedi e mi unii agli altri due ragazzi in un abbraccio di gruppo.
Mi pareva quasi di delirare.
"Chuck è un caspio di eroe!" esultò Thomas aumentando la stretta intorno al ragazzino, che nel frattempo stava assumendo un colorito rossastro per l'imbarazzo.
D'un tratto sentii svanire l'entusiasmo, che fu velocemente sostituito dal panico e da una stretta allo stomaco.

"E gli altri?" chiesi facendo un cenno diretto all'apertura della Tana dei Dolenti.
Thomas fece un passo indietro e si voltò a guardare anche lui, con il sorriso ormai cancellato dalle labbra.
Come in risposta alla mia domanda, qualcuno cadde dal quadrato nero. Era Minho, che sembrava essere stato graffiato o pugnalato sul novanta per cento della superficie del suo corpo.
"Minho!" gridò Thomas, pieno di sollievo. "Stai bene? E tutti gli altri?"
Minho incespicò verso il muro curvo della galleria e poi vi si appoggiò, ansando.
"Abbiamo perso moltissime persone... Lassù è un bagno di sangue... Poi si sono spenti tutti di colpo."

Fece una pausa, inspirando profondamente e poi espirando di botto. "Ce l'avete fatta. Non riesco a credere che abbia funzionato davvero."
E Newt? Avevo paura di fargli quella domanda. E se fosse morto per colpa nostra?
Qualcun altro piombò dentro la Tana e rotolò per alcuni metri.
Vedere la sua testa bionda, tutta spettinata e ribelle, mi riempì di sollievo.
Corsi verso di lui, ignorando il continuo e pulsante dolore delle ferite, nel mentre che qualcun altro arrivava nella Tana.
Frypan. Poi Winston e alcuni altri. In breve, diciotto ragazzi si unirono a noi nella galleria, raggiungendo così un totale di ventun Radurai.

Ognuno di quelli che erano rimasti indietro a combattere era coperto di muco dei Dolenti e sangue umano, e aveva gli abiti a brandelli.
Mi precipitai sopra Newt, che respirava pesantemente con gli occhi chiusi.
"Gli altri?" domandò Thomas, terrorizzato.
"Metà di noi..." ansimò Newt con voce fioca. "Morti."
"J-Jeff?" domandai d'impulso, guardando negli occhi prima Newt, poi Minho. Quest'ultimo scosse la testa, abbassando poi lo sguardo. Allora nessuno disse una parola. Nessuno disse più nulla per un bel pezzo.
"Sapete una cosa?" disse Minho, mettendosi un poco più dritto. "Metà di noi sarà anche morta, ma metà di noi è sopravvissuta, caspio. E nessuno è stato punto... proprio come pensava Thomas. Dobbiamo uscire di qui."

Troppi. Pensai scuotendo la testa. Veramente troppi.
La mia felicità si dissolse e si trasformò in un senso di lutto profondo per le venti persone che avevano perso la vita.
Come facevamo a considerarla una vittoria?
"Newt..." bisbigliai toccando il braccio del ragazzo ancora steso a terra.
Lui spalancò gli occhi di colpo e mi fissò per qualche istante, poi si tirò a sedere velocemente.
"Stai bene?" chiese con aria preoccupata, squadrando le mie ferite.
"Sì. Sto bene." risposi cercando di coprire il sangue che continuava a sgorgare dal taglio profondo sull'addome.

The Maze Runner - RememberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora