Questa parte contiene scene erotiche. Buona lettura.
Fu un'insieme di sensazioni mai provate prima. Quando Elizabeth mi strinse le mani tra le sue e mi fece alzare, mi sentii completa. La guardai negli occhi e seguii il suo corpo sul letto. Si sedette tra le lenzuola e mi fece scivolare accanto a lei. Mi carezzò i capelli lentamente, il viso con entrambe le mani, scaldandomi.
<< Che stiamo facendo?>> mi uscii dalle labbra. Lei mi guardò a lungo, restando immobile, poi sorrise. Avrei voluto chiederle perché mi stava baciando, perché mi aveva fatto quella richiesta, perché mi aveva toccata in quel modo. Lei provava qualcosa per me? O era soltanto un gioco? Per me non era un gioco, io provavo davvero qualcosa per lei.
<< Ti sto amando, come è giusto che tu sia amata>> rispose seria, senza lasciare il mio viso. Le emozioni erano troppo forti in quel momento, c'era qualcosa che non andava in me, così piansi, non riuscendo ad evitarlo. Elizabeth non disse nulla, mi guardò e basta, trasmettendomi affetto e comprensione con lo sguardo. Poi mi strinse forte a se, ed io crollai sul suo petto, dopo che lei si fu stesa sul letto. Mi avvolse tra le sue braccia, portando il mento tra i miei capelli, aiutandomi a smettere di tremare. Con poche semplici parole aveva compreso tutto, senza che io parlassi. Era così doloroso. Faceva male.
<< Mi dispiace>> sussurrai ad occhi chiusi, lasciando le mani sul suo petto.
<<Non preoccuparti. Dispiace a me per quello che ti ha fatto>> disse seria.
<< Forse me lo merito>> risposi dicendo esattamente quello che pensavo. Ero una persona orribile. Elizabeth a contatto con quelle parole portó le mani alle mie spalle e mi fece sollevare, poi mi guardò.
<< Non dirlo nemmeno per scherzo>> mi ammonì. Non ero in grado di parlare, mi limitai a guardarla negli occhi con le lacrime che mi rigavano le guance. Lei mi lanciò uno sguardo cattivo poi si prese il mio respiro baciandomi. Persi il controllo. Ero sopra di lei e non sarei mai riuscita a fermarmi.
Baciarla fu bellissimo. Portai le mani al suo petto e sfiorai la camicetta, stringendo tra le dita i bottoni. Volevo spogliarla, volevo accarezzarla. Continuammo a baciarci, lentamente ora, assaporando il momento, poi avvertii il movimento delle sue gambe e le sentii sui miei fianchi. Si strinse di più a me, attirandomi a lei. Nel momento in cui le sue dita finirono sulla mia schiena mi alzai piano, smettendo di baciarla per iniziare a sbottonarle la camicia. Elizabeth non si mosse, mi guardò e basta. La vista del suo seno mi fece sorridere. Scesi piano con le labbra a baciare la sua pelle, mentre con le dita accarezzavo il seno sinistro. Morii dalla voglia di assaporarla, così scostai piano la coppa del reggiseno e succhiai piano il capezzolo destro. Elizabeth gemette, proprio quando pizzicai con i denti la sua pelle. Sentii le sue dita sulla mia schiena, di nuovo, e senza pensare mi alzai per aiutarla a sfilarmi la maglietta. Fu allora che lei vide le mie cicatrici sulle braccia. Le osservó, io rabbrividii ma non disse nulla, tornò a baciarmi. La pelle del suo seno era morbida e profumata, mi fece impazzire. Elizabeth mi sfiorò il petto, sfilandomi il reggiseno che cadde a terra, poi portó le labbra al mio seno e succhio la mia pelle. Gemetti mandando la testa all'indietro, spingendo il petto contro di lei. Non mi resi nemmeno conto dell'arrivo di quel desiderio. La spinsi con uno scatto di nuovo tra le lenzuola, poi le feci aprire le gambe per sfilarle i leggins. Li feci cadere tra le lenzuola, poi le tolsi le mutandine bianche. Elizabeth mi guardò negli occhi. Era bellissima. La baciai sulle labbra, poi scesi sul suo petto leccando un capezzolo, sulla pancia, arrivando all'inguine. Portai le braccia sotto le sue gambe e l'attirai a me, sfiorando con la labbra il suo clitoride. Iniziai a leccare e a succhiare piano. Amarla in quel modo fu bellissimo. Lei era mia ora, si stava legando a me, c'era tra noi un legame indistruttibile. Elizabeth venne piano, tremando, poi lentamente si alzò e mi abbracciò, sfiorando i miei pantaloni. Me li sfiló lentamente, come se temesse di farmi del male. Io mi ero innamorata di lei.
Quando Elizabeth fece la stessa cosa a me provai vergogna, tanta vergogna, ma lei si fermò quando captò il mio disagio. Fu delicata, fece aderire piano il petto al mio e mi baciò sulle labbra, stringendomi a me.
<< Scusami>> dissi soltanto, ad occhi chiusi.
<< Oh, non ti preoccupare>> sussurrò lei, appoggiando la guancia sul mio petto. La strinsi forte a me. Quello che ci fu tra noi mi fece sentire amata, dopo anni in cui Thomas mi aveva soltanto usata. Lo avevo amato tanto in passato, ma quello che provavo per Elizabetg era più intenso. Con lei mi sentivo felice, a mio agio. Mi faceva sentire così bene.
Restammo in silenzio, l'una tra le braccia dell'altra. Era stato bellissimo, non mi ero mai sentita così amata. Chiusi gli occhi e ascoltai i battiti del suo cuore. La trovai intenta a guardare fuori dalla finestra, persa in pensieri a cui non potevo accedere.
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She's not afraid
FanfictionJess è costretta a lasciare il suo liceo per iscriversi in un istituto privato. I suoi voti bassi nelle materie scientifiche l'hanno penalizzata. Nella nuova scuola incontrerà vecchie conoscenze ma anche una compagna di classe che attira la sua atte...