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Thomas venne a prendermi con qualche minuto di ritardo. Michael insistette per restare con me ad aspettare, anche se rischiava di perdere la corriera per tornare a casa. Elizabeth mi passò accanto e si sedette poco lontano da noi, su una panchina. Fumava come al solito. Fumava troppo. Anche io avrei voluto prendere una sigaretta ma non mi andava di spiegare il motivo a Thomas, così resistetti. Non fu difficile, non ero mai stata dipendente dalla nicotina. Potevo anche non fumare per mesi senza sentirne la mancanza.
Quando l'Audi di Thomas parcheggiò sul ciglio della strada,salutai Michael che sorrise per poi correre in direzione della stazione,  quando lo fermai chiamandolo. Non mi andava di lasciarlo solo.
<< Michi, ti diamo un passaggio noi, altrimenti rischi di perderla>> dissi sorridendo.
<< Sei sicura?>> mi chiese arrossendo.
<< Ma certo. Sali>> e gli feci cenno con la mano di salire in auto. Avvertii lo sguardo di Elizabeth sulla schiena, o forse ero soltanto io che continuavo a pensare a lei, poco distante da me. Quando Michael sali in auto, Thomas lo salutò con un bellissimo sorriso. Erano ancora amici.
<< Ciao Michael. Finalmente ti vedo. Ti do un passaggio a casa?>> chiese Thomas sfilandosi gli occhiali da sole per guardarlo. Mi era mancato molto.
<< Ah no tranquillo amico, va bene fino alla stazione>> rispose Michael senza smettere di arrossire.
<< Figurati, ti porto a casa io, ci metteremo poco>> rispose Thomas, alzando il volume della radio. Sorrisi e stinsi la mano di Thomas. Gliene fui davvero grata. Non mi andava che Michael tornasse a casa tardi o che rischiasse di perdere la corriera.
<< Va bene Tom, ti ringrazio>> rispose il ragazzo moro con un bellissimo sorriso. Mentre Thomas aspettava che tutte le auto passassero prima di immettersi in strada, vidi Elizabeth salire in auto di James, il nostro compagno di classe. Lei sorrideva, e prima di chiudere lo sportello mi lanciò uno sguardo. Anche lei aveva ricevuto un passaggio. James partì sgommando, superandoci. Distolsi lo  sguardo e alzai il volume della musica per allontanare il pensiero. Anche se non persi di vista l'auto, finché non svoltò e sparì.

Thomas parlò più con Michael che con me. Da un lato ne fui felice così mi rilassai ascoltando i loro discorsi, dall'altro un senso di esclusione mi convinse a ripensare a lei. Mi mancava, non riuscivo a negarlo, e provai un senso di vertigine pensando ai baci che ci eravamo scambiate. Sapevo anche che una volta rimasta sola con Thomas avrei dovuto scacciare il pensiero di lei. Scrissi un sms a mamma dove le dissi di essere con Thomas. Non avevo idea dell'ora in cui mi avrebbe portata a casa, ma lei non disse nulla, solo "va bene". Io e Thomas avremmo  dovuto passare quasi tutto il weekend assieme, sperai di tornare a casa presto quel venerdì pomeriggio.
<< Grazie del passaggio>> disse Michael quando Thomas parcheggiò poco distante dalla strada che conduceva alla sua casa. Erano le 14:30. Thomas era stato davvero veloce.
<< Figurati>> rispose Thomas sorridendo. Michael mi lasciò un bacio veloce sulla guancia e scese dall'auto. Lo salutai con la mano poi Thomas ripartì, non prima di avermi dato un bacio sulle labbra. Sorrisi e lo attirai di nuovo a me. Mi era mancato davvero da morire.
<< Ti porto a casa? Devi studiare?>> mi chiese guidando.
<< Purtroppo si. Ho una verifica di inglese pesante la prossima settimana. Siamo solo all'inizio ma i professori sono già carichi>> risposi sbuffando.
<< Lo so piccola. Devo studiare anche io. Ma domani stiamo finalmente assieme>>.
Annuii con un sorriso. Avevo voglia di stare con lui, non vedevo davvero l'ora.
Per tutto il tragitto ascoltammo la musica in radio, parlammo un po', ci scambiammo baci ai semafori. Mi sentii bene. Con un pezzo mancante di cuore. Quella sensazione non potei ignorarla.

<< Ci vediamo domani mattina piccola mia>> sussurrò Thomas al mio orecchio. Poi mi baciò piano, togliendomi il respiro. Non so se fosse dovuto al fatto che avevo baciato Elizabeth, ma il desiderio mi inebriò. Lo attirai maggiormente a me e lui rise, accarezzandomi le braccia.
<< Ti amo>> gli dissi. Lui sorrise, mi accarezzò i capelli.
Scesi dall'auto con il cuore a mille.
Una volta a casa salutai mamma che stava stirando in salotto. Lei mi disse di avermi lasciato un po' di riso in forno. Le diedi un bacio e dopo essermi cambiata e lavata le mani pranzai un po' in ritardo. Erano le 15, avevo parecchio sonno, così le dissi che prima di studiare avrei dormito un po' e andai in camera mia. Mi stesi sul letto e puntai la sveglia. Crollai quasi subito in un sonno profondo, dopo aver appoggiato la guancia sul cuscino. Iniziai a sognare.

Mi trovavo ancora a scuola. In aula. Non trovai nessuno accanto a me, ne' difronte, ne' alle mie spalle. Ero completante sola, ancora una volta. Captai quella sensazione, e nonostante tutto fu complicato restare calma. Iniziai a piangere. A piangere a dirotto. Le lacrime mi impedivano di osservare. Mi sentivo persa e con una parte mancante di cuore. Era come se mi avessero strappato la carne dalle ossa. Mi lasciai cadere sulla prima sedia che trovai, cercando di calmarmi, di calmare i singhiozzi. Quando alzai gli occhi trovai davanti a me un volto che stavo imparando a conoscere. Quello di Elizabeth. La guardai negli occhi, sentendomi stranamente in pace. Lei mi sorrise, poi si avvicinò a me e mi carezzò piano i capelli. Lentamente, senza farmi male. Sembrava capirmi, sembrava comprendere, mi sentii al sicuro. Lentamente mi baciò, annientando tutto il dolore.
Chiusi gli occhi e mi aggrappai a lei, senza più forze. La sua presenza bastò a farmi sentire meglio.
Quando aprii gli occhi compresi di essermi svegliata. Vidi il soffitto della mia camera da letto. Avevo pianto, sentii le lacrime tra le ciglia. La sua mancanza mi tolse il fiato. Mi alzai a sedere sul letto, portandomi le mani al volto. I singhiozzi mi fecero sussultare. Il dolore era lancinante, e non c'era  soltanto quello. Mi sentii in colpa.

🌸🌸

Capitolo piccino, un po' di passaggio. Spero via sia piaciuto ^^ Cosa ne pensate di Tom? E della copertina nuova? ** Alla prossima :*

28 aprile 16
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She's not afraidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora