Mi voltai verso di lei e cercai di restare calma e lucida, ma era tutto inutile. Mamma abbassò gli occhi dopo avermi guardata come se fossi colpevole. Come al solito. Era diventato il nuovo scopo di vita delle persone? Far sentire in colpa Jess?
<< Perché me lo dici adesso? Così? Pensi che sia colpa mia vero?>> le dissi con voce neutra, evitando di urlare per non perdere la pazienza. Lei non mi rispose e mi fece agitare di conseguenza.
<< Mamma. Guardami cazzo>> urlai. Lei mi obbedì per una volta e mi guardò negli occhi. Volevo una risposta, volevo che mi dicesse quello che volevo che dicesse. Volevo che mi rispondesse sinceramente.
<< Mamma...>>
<< Non lo so Jessica. Non so cosa stia succedendo tra me e tuo padre. Ma... Quello che hai fatto ha... incrinato qualcosa. Sei...>> e si fermò.
<< Sono cosa?>>
Lei sospirò forte, alzando gli occhi al cielo.
<< Sono una delle cause?>> le chiesi a voce bassa. Poco dopo lei annuì. Bene. Mi era tutto più chiaro ora. La guardai per l'ultima volta, cercando di ritrovare mia madre, quella che era sparita da mesi, ma non riuscii a trovarla. Lei mi diede le spalle, poi la sentii piangere.
Io uscii di casa, quella che una volta era casa mia.
Ero stanca di essere ferita.
Esausta.Elizabeth mi guardò senza dire una parola quando tornai alla sua auto, ma notò il mio malessere. Non volevo assolutamente dirle niente della separazione dei miei, non volevo farla preoccupare. Così le dissi soltanto che mamma non mi aveva parlato molto ma non aveva detto niente di male riguardo al mio trasferimento, per così dire. Elizabeth aveva molto intuito, era intelligente, ma sperai che mi avesse creduta.
In effetti mamma non aveva detto assolutamente niente, sembrava non volermi neppure più bene.
<<Sono le 19. Andiamo a mangiare qualcosa fuori?>> chiesi ad Elizabeth e lei annuì allegra. Mi allungò la mano e gliela strinsi piano. Ero felice di averla al mio fianco, ero completa.
Cenammo con una pizza perché non ero tipo da fast-food, e a dire la verità nemmeno lei andava matta per quelle cose. Restammo in sala giochi a giocare con quegli stupidi giochi di simulazione, e lei riuscì persino a vincere un peluche alle macchinette. A me non era mai successo, nonostante tutte le volte in cui ci ho provato.
Eravamo sedute su una delle panchine della sala giochi, quando in lontananza vidi chiaramente Thomas uscire dal bar. Sbiancai quando lo vidi e provai molta rabbia. Anche Elizabeth lo vide, perché mi strinse la mano. Il ragazzo era da solo. Indossava un paio di jeans neri ed una maglietta semplice bianca, una di quelle che gli avevo regalato io. Stavo per alzarmi per andarmene, quando lui mi vide. Si fermò accanto all'uscita del bar e mi fissò. Il suo sguardo era spento, non lo avevo mai visto in quello stato. Era dimagrito molto, non che prima fosse grasso. Era sempre stato magro ma adesso sembrava essere in sottopeso.
<< Andiamo via Elizabeth>> dissi alla mia ragazza, ma lei mi fermó portando le mani alle mie spalle.
<< È troppo tardi piccola, sta venendo qui>> sussurrò. Sospirai a disagio.
Era vero, Thomas si stava muovendo nella mia direzione.
Non avevo nessuna voglia di vederlo, di parlare con lui. Perché stava venendo verso di me? Quando il ragazzo si fermò difronte a me, mi irrigidii a disagio.
<< Ciao Jess>> disse soltanto, serio. Restai in silenzio, guardandolo anche se avrei voluto andarmene. Elizabeth ai sistemò alle mie spalle per lasciarmi sola con lui. Non volevo che si allontanasse, così portai le mani dietro la schiena e lei me le sfiorò piano.
<< Thomas... Che c'è?>> dissi soltanto. Lui mi guardò con uno sguardo triste, che non fece altro che aumentare il mio disagio.
<< Va tutto bene?>> chiese Thomas come se non fosse accaduto niente di male tra noi. Come se l'ultima volta che ci eravamo visti era stata quella in cui lo avevo scoperto a tradirmi. Forse lo avevo tradito anche io baciando Elizabeth, ma ero stanca di odiarmi. Odiare lui era meno doloroso. Di conseguenza, lo guardai come se fosse impazzito.
<< Che cosa vuoi?>> ripetei cambiando tono e parole. Lui si portò le mani ai capelli biondi e sospirò.
<< Volevo parlare con te. Possiamo...>> e mi indicò una panchina poco distante da quella dove ci eravamo sedute io ed Elizabeth.
<< No, quello che mi devi dire lo puoi dire anche qui>> sostenni con voce seria, perché non volevo allontanarmi per nessun motivo da Elizabeth. Thomas sospirò, poi guardò la ragazza alle mie spalle.
<< Che... che cosa significa?>> mi chiese indicandola. Non dovevo dargli nessuna spiegazione in proposito, così fissai Thomas con astio.
<< Che cosa vuoi dirmi? Arriva al dunque>>
Lui accennò un sorriso stanco, poi incrociò le braccia davanti al petto.
<< La ragazza con cui mi hai trovato quella sera, si è suicidata>> disse serio, guardandomi negli occhi. Quelle parole non mi colpirono per niente, primo perché non conoscevo quella ragazza, e secondo non mi importava niente del dolore altrui, perché a nessuno importava del mio, e mi lasciavano sempre sola a combatterlo. A parte Elizabeth che mi stava accanto perché mi voleva bene.
<< E quindi?>> chiesi, stupendo anche me stessa per via del tono freddo ed insensibile della mia voce.
<< L'ha fatto per causa mia. Lei per me era solo... non lo so, un'avventura credo, ma io amo te. Quando ho capito di averti persa sono andato nel panico. Ho capito l'enorme cazzata che avevo fatto e volevo chiederti perdono, anche se non me lo meritavo. Volevo chiudere ogni rapporto con lei>>
<< E quel sms in cui mi dicevi di volere lei e che era finita? Come me lo spieghi?>> dissi a disagio.
<< L'ha scritto lei. Dopo essere venuta a casa mia di notte, dopo aver cercato di riavermi. Ha fatto tutto lei. Mentre ero in bagno ha preso il mio telefono e ti ha inviato quel messaggio. Quando l'ho scoperto avrei voluto picchiarla per la rabbia. Ho sbagliato, con entrambe, non so cosa mi sia successo. Lei è morta a causa mia quando le ho detto che non contava niente per me e che doveva lasciarmi in pace>> concluse con uno sguardo addolorato.
Io restai in silenzio perché non avevo idea di che cosa dire. Non volevo più dirgli nulla. Elizabeth parlò per me.
<< Io ti ho visto quasi ogni sera in quel locale con quella ragazza. Tu l'hai usata per troppo tempo, l'hai ferita>> disse lei. Thomas ascoltò quelle parole e abbassò lo sguardo, colpevole. Elizabeth aveva ragione.
<< Che cosa vuoi da me Thomas?>> gli chiesi poi, lasciando andare le mani di Elizabeth e allontanandomi da lei per un momento.
Il ragazzo torno a guardarmi, ma il suo sguardo era spento, non era più la stessa persona. Io non volevo più nulla da lui, non provavo più nemmeno affetto per lui, nonostante tutto quello che c'era stato tra noi. I miei sentimenti per lui si erano sciolti come cera di candela.
<< Voglio tornare con te>> disse serio.
<< No. Io non voglio più niente da te. Non voglio la tua pietà, il tuo amore, non voglio nulla. Io non ti amo più>> dissi seria. Thomas scosse la testa, furioso, non so se più con me che con se tesso, e fece per toccarmi quando io mi allontanai da lui, questa volta per sempre ed in modo definitivo. Il mio distacco gli deve far comprendere la realtà. Non mi voltai più a guardarlo, presi la mia borsa appoggiata sulla panchina e la mano di Elizabeth, poi tutte e due ci allontanammo dalla sala giochi, lasciando Thomas da solo, come lui ha lasciato me tradendomi.
Non mi importa niente di quello che mi ha detto, che mi ama e che mi rivuole. Lui mi ha tradita, ha fatto sesso con una che non ero io, per tanto tempo, e non sono mai stata brava a perdonare. Non voglio più sapere niente di lui.
Per me, Thomas non esiste più.Io ed Elizabeth trascorremmo la notte stese sul suo letto a dormire, e basta. Lei aveva voglia di fare l'amore con me ma io ero troppo gelida a causa di Thomas e volevo essere più presente per lei. Comprese, mi abbracciò forte e mi lasciò un bacio sulla guancia.
Quando mi svegliai la mattina dopo, non la trovai accanto a me nel letto. Guardando l'orologio da polso mi accorsi che erano le 7 del mattino. Mi alzai lentamente dal letto ed uscii dalla camera per cercarla. Era in cucina, concentrata a preparare del caffè. Indossava una canotta nera, un paio di mutandine abbinate, e i capelli raccolti in una coda. Mi leccai il labbro inferiore, con il cuore che si rianimò a quella splendida vista.
Mi avvicinai a lei e appoggiai il mio corpo al suo. La sentii ridere, cercare la mia mano, poi spense il fuoco e si voltò verso di me. La guardai negli occhi, sorridendo.
<<Possiamo restare a casa oggi. Ho un sacco di cose da ripassare>> mi disse porgendomi una tazza di caffè. Io annuii e pensai al fatto che mancavano ormai pochi giorni agli esami, e non avevo idea di cosa sarebbe successo.
<<Sei pensierosa. Che c'è?>> mi chiese El accarezzandomi la guancia delicatamente. Scossi la testa e bevvi il caffè cercando di restare il più tranquilla possibile.
<< Penso agli esami>> il che non era nemmeno una bugia. Lei sorrise, poi mi baciò delicatamente sulle labbra e mi strinse la mano.
<< Dai, torniamo a letto e dopo si studia>> disse facendomi l'occhietto. La spinsi un po' ridendo, poi appoggiai la tazza sul bancone e la seguii al piano di sopra.<< Sei pronta?>> mi chiese El il giorno della prima prova del pre esame. Eravamo sedute nella sua auto, dovevamo soltanto partire e raggiungere la scuola. Avevo l'ansia, la paura mi stava agitando, ma dovevo stare calma per non fare disastri.
<< Si. Andiamo>> risposi chiudendo gli occhi e cercando la sua mano. Stava per iniziare una nuova fase dalla mia vita, e da quegli esami sarebbe dipeso tutto. L'ammissione alla maturità, un nuovo passo, la continuazione della mia relazione con Elizabeth fuori dalla scuola.
Potevamo essere libere di amarci.
Lei mi sorrise poi mise in moto l'auto, lasciandosi andare ad un lungo sospiro. Era molto tesa anche lei.La prima e la seconda prova andarono abbastanza bene, fui soddisfatta del mio lavoro. Temevo quella di inglese, ma dovevo continuare a sperare. Il pomeriggio io ed El ripassammo per l'ultima volta tutto il programma a casa sua, poi uscimmo per cercare di distrarci un po'. Ci sistemammo in un parco poco distante da casa sua, e quando mi sedetti sulla panchina le feci posto aprendo piano le gambe. Lei appoggiò la guancia sul mio petto e la sentii sospirare piano.
<< Sono stanca>> disse soltanto, facendosi piccola contro di me. Le accarezzai i capelli e chiusi gli occhi, riaprendolo soltanto per baciarla piano. Lei rise, avvolgendomi in un abbraccio e restammo in silenzio per tanto tempo. Non riuscivo a pensare a niente, soltanto all'amore che provavo per lei.Non parlammo più di quello che era successo negli ultimi mesi, di Michael, di mia madre e della separazione dei miei. Non parlammo altro che di esami e di noi. Il suo orale andò molto bene, il mio soddisfacente e sperai davvero di essere stata ammessa alla maturità.
Il giorno in cui i professori ci dissero che avevano allestito i quadri, io ed Elizabeth corremmo a scuola immediatamente. Eravamo state ammesse tutte e due alla maturità. Festeggiamo in un locale, bevendo, baciandoci senza curarci degli altri e delle loro occhiate e parole.
Tornammo a casa sua e facemmo l'amore. Ma quando mi svegliai la mattina dopo, papà mi telefonò per dirmi che avevano avvitato le pratiche del divorzio. Non mi chiese neppure come fosse andato il mio orale, anche se gli avevo inviato un sms per dirgli che era andato molto bene e che ero stata ammessa. Non lo sentivo da giorni. Lui aveva altro a cui pensare.
Tornata a letto, mi raggomitolai su me stessa, chiudendo gli occhi, finché Elizabeth non mi abbracciò forte cercando di allontanare il mio dolore.
Dovevo affrontarlo, per lei e poi per me. Perché ero stanca di farla stare male. Lei era la mia forza. Mantenni gli occhi chiusi per poi asciugarmi in fretta le ultime lacrime, poi sollevai il viso e baciai la mia ragazza sulle labbra.
Lei sussultò ma si stese sul letto lasciandomi salire su di lei per spogliarla.
🌸🌸Capitolo un pochino corto secondo me ma sono successe molte cose ^^ Vi è piaciuto? Volevo dire che aggiornerò una volta alla settimana :( altrimenti finisco tutti i capitoli DX e non manca molto alla fine ecco :( Ci vediamo mercoledì prossimo ^^ Forse in questi giorni posterò due piccole One shot ^^
Un bacino 💋Ps: avete visto il nuovo video delle Fifth Harmony? 😍mamma mia!!

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She's not afraid
FanfictionJess è costretta a lasciare il suo liceo per iscriversi in un istituto privato. I suoi voti bassi nelle materie scientifiche l'hanno penalizzata. Nella nuova scuola incontrerà vecchie conoscenze ma anche una compagna di classe che attira la sua atte...