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<<Elizabeth. Ho bisogno di parlare con te>> disse James serio, guardando la mia ragazza che si irrigidì immediatamente accanto a me.Di nuovo? Non potevo crederci. Stavo per parlare al posto di Elizabeth quando lei si voltò verso di me e mi lasciò un bacio sulle labbra.
<< Ci metterò un attimo. Aspettami qui>> disse. La guardai negli occhi confusa, ma lei mi implorò di fidarmi. Non avevo idea di cosa dire, così abbassai lo sguardo e la lasciai andare a malincuore. James si voltò senza degnarmi di uno sguardo ed Elizabeth lo seguì a testa bassa.
Che altro potevo fare se non aspettare?

Ero alla mia terza sigaretta quando Michael si sedette accanto a me sulla panchina. Gettai fuori il fumo e spensi la sigaretta schiacciandola con la punta della scarpa, evitando di guardare il ragazzo accanto a me. Non avevo idea di cosa volesse da me.
<< Come è andata?>> mi chiese.
<< Stai parlando con me?>>
<< E con chi altrimenti? Si, sto parlando con te Jess>>
Sospirai forte, indecisa se parlare o meno, ma alla fine mi sentii stanca e così decisi di parlare con lui. Gli dissi come era andato il compito e lui mi raccontò del suo. Ma quando non trovammo più nulla di cui parlare sentii il bisogno di andare a cercare Elizabeth.
<< Elizabeth sta parlando con James. Vieni a cercarla con me?>> gli chiesi alzandomi dalla panchina. Michael annuì e mi sorrise. Non so cosa volesse dimostrarmi con quel sorriso, ma io volevo andarci piano, così mi limitai a camminare in direzione della scuola.
Cercai la coppia per cinque minuti, poi Michael mi suggerì di controllare accanto alla palestra e così ci muovemmo in quella direzione.
C'erano ancora alcuni studenti intenti a parlare delle prove quando arrivammo accanto alla porta della palestra. In lontananza vidi chiaramene James. Feci per raggiungerlo quando mi immobilizzai sul posto. Non vdi soltanto lui ovviamente, ma anche Elizabeth.
Michael si portò una mano davanti alla bocca quando vide la scena. James teneva Elizabeth ferma sulla porta della palestra, le mani sudicie sui fianchi di lei. Elizabeth era immobile tra le braccia del ragazzo, tesa, ma lo stava baciando.
Lei e James si stavano baciando.
Fissai quella scena senza essere in grado di muovermi. Michael appoggiò la mano sul mio braccio e in quel momento Elizabeth si staccò da James. Si lasciò andare ad un sospiro e spostò lo sguardo alla sua destra.
Fu allora che mi vide.
Spalancò la bocca. James segui il suo sguardo e quando mi vide sorrise compiaciuto.
Mi venne da vomitare.
<< Jess>> urlò Elizabeth venendo verso di me e spingendo lottando da lì James, ma Michael mi prese la mano e mi trascinò via.
<< Jess no, ti prego>> sentii Elizabeth urlare.
Avrei voluto staccarmi da Michael ma fui costretta a seguirlo.
Non avevo altra scelta.
No, non stava succedendo di nuovo, no.
Era sicuramente un incubo.

Michael mi lasciò andare il braccio quando arrivammo al cancello della scuola. Avevo la vista annebbiata, non riuscivo a concentrarmi in niente.
Sentivo il dolore nel petto. Una volta aver chiuso gli occhi, le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Il petto faceva davvero molto male. Non volevo piangere ma era più forte di me. Detestavo piangere, mi faceva sentire debole.
Sentii le mani di Michael sulle spalle. Cercò di attirarmi verso di se ma lo scansai scuotendo la testa.
Non sentivo altro che il mio dolore. Che stava succedendo? Ero nel panico più totale.
<<Jess>>
Mi voltai alla mia destra e la vidi. Elizabeth stava correndo nella mia direzione. Michael venne verso di me ma lei, quando arrivò, lo spinse lontano da me.
Portò le mani alle mie guance ma io restai immobile, senza neppure guardarla.
<< Ti supplico, ascoltami. Per favore amore mio. Ascoltami>> mi disse lei. Sapevo che i suoi occhi azzurri brillavano, che erano pieni zeppi di lacrime.
Io smisi di piangere e continuai a non guardarla, ma lei portò le mani al mio mento e me lo sollevò.
<<Amore. Guardami>> mi implorò.
<< Vattene>> urlò Michael, ma lei lo ignorò. Mi attirò a se, poi sentii le sue mani sulle mie spalle.
<<Vieni con me. Ti prego>>
Non volevo muovermi, ma non ebbi altra scelta. La mia mente era vuota. Avevo paura persino di respirare.
Ignorai le urla di Michael e la seguii.
<< Jess...>> mi chiamò lui, ma la ragazza gli urlò di lasciarci sole. Lo sentii imprecare.
Non stavo sognando.

She's not afraidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora