6

3.7K 109 5
                                    

Io e Michael arrivammo alla stazione ascoltando la musica in cuffia. Parlammo di tutto, di quello che dovevamo studiare e delle lezioni. Mi dispiacque lasciarlo quando arrivò la sua corriera. Lui mi abbracciò forte, fortissimo. Chiusi gli occhi per un momento, poi lo lasciai andare. Il mio autobus arrivò pochi minuti dopo. Salii e mi sedetti in uno dei posti in fondo. Appoggiai la tempia al finestrino e chiusi gli occhi. Ero così stanca. Non riuscii a pensare ad altro, soltanto al fatto che avevo bisogno di dormire.
Quando tornai a casa crollai sul divano, lasciando lo zaino al miei piedi. Dovevo seriamente mettermi a studiare, ma prima avevo bisogno di chiudere un momento gli occhi.
Quando li riaprii l'orologio della cucina segnava le 15. Cazzo! Mi alzai di scatto dal divano, portando una mano ai capelli, poi corsi in bagno. Ci rimasi per dieci minuti poi tornai in cucina e mi preparai un panino al volo. Mamma stava dormendo quando salii al piano di sopra. Le carezzai piano i capelli, mi cambiai di fretta e mi chiusi in camera con il mio zaino per studiare.

Inglese ed igiene mi occuparono tutto il pomeriggio. Rilessi almeno venti volte gli appunti su Amleto, pensando a quanto fosse difficile imparare la sua storia in lingua. Scriverla non era poi tanto difficile, mi sarei concentrata con calma, ma a voce era tutta un'altra storia. L'inglese non era il mio forte, me la cavavo, ma preferivo di gran lunga il tedesco, anche se era più difficile. Sistemai i quaderni e i libri nello zaino, poi uscii finalmente dalla camera. Mamma si era affacciata più volte alla porta, prima per salutarmi e poi per portami un po' di caffè. Sembra strano da dire, ma studiare mi piaceva. Farlo per così tante ore tutti i giorni era difficile, ma avrei cercato di non esagerare. C'erano giorni in cui studiavo tranquillamente, senza ansia e paura. Altri in cui le troppe pagine mi mandavano in crisi. Odiavo quei giorni.
Per distrarmi un po' decisi di uscire a fare due passi. Era tardi, circa le sei del  pomeriggio, ma non ce la facevo più a stare in casa. La tristezza dei momenti in cui non avevo niente da fare era logorante. Mi allontanai da casa dopo aver avvertito mamma, sperando di non tornare a casa in lacrime. Ma il malessere indescrivibile aumentò man mano che camminavo, così tornai a casa prima del previsto. La mia passeggiata durò soltanto dieci munti. Papà era tornato da lavoro. Lo salutai con un abbraccio poi mi chiusi in bagno per fare una doccia. Non dimenticai il mio pacchetto di filtri di sigarette che avevo comprato in un tabacchino almeno tre mesi fa. Gli stavo finendo, dovevo correre ai ripari. Per superare quel dannato malessere interiore dovevo punirmi, non esisteva nessun altro modo. Mi sentivo a pezzi, tutto si stava sgretolando attorno a me. Avrei voluto piangere ma non uscii alcuna lacrima.
Mentre spingevo il filtro bollente sulla pelle del braccio, ad occhi chiusi, ripensai alla mano di Elizabeth. Mi chiesi a che età avesse iniziato, e quanto vecchie fossero le sue cicatrici. Mi chiesi perché ne avesse così tante in un posto così visibile, cicatrici visibili agli occhi degli altri. Le mie, invece, erano nascoste, visibili soltanto a me. Thomas non le aveva mai notate. Mettevo il fondotinta, e quando facevamo l'amore lui era troppo concentrato sul mio collo per guardami le braccia. Ebbi timore quando lui mi sfilo la maglietta la prima volta, pensai che il correttore non le avesse nascoste bene, ma lui non notò nulla.
Prima del suo arrivo non avrei mai pensato di essere amata da un ragazzo, da essere voluta e desiderata. Quelle cicatrici mi tenevano lontano dal mondo. Pensai che non le avrebbe mai viste nessuno a parte me. Mi avrebbero giudicata e offesa se le avessero viste. Con Thomas era diverso. Per la prima volta mi ero fidata di una persona, e lui non aveva mai tradito la mia fiducia. Almeno, ne ero convinta. Ma mi mostrava solo quello che voleva.

Quando tornai in camera per indossare il pigiama, trovai un sms di Thomas. Mi disse che mi avrebbe chiamata fra cinque minuti, così avvisai i miei genitori che avevo una telefonata e aspettai. Parlammo per un po'. Lui mi raccontò quello che era successo in facoltà, io quello che era successo a scuola. Ovviamente non nominai Elizabeth. Thomas mi chiese se quel sabato ero libera, e risposi che glielo avrei fatto sapere. Non avevo idea se dovessi studiare o no. Lui mi disse di amarmi, io pure, poi riattaccó.
La sua voce aveva un tono strano, come se non avesse davvero voglia di sentirmi, così mi parve. O forse ero io, che mi sentivo in colpa per aver desiderato di baciare una persona che non era lui. Ma era una ragazza, si trattava soltanto di una fantasia, non sarebbe successo niente tra noi.

La voglia di alzarmi quella mattina di settembre era pari a zero. Dopo un paio di giorni scolastici in cui Elizabeth non aveva fatto altro che ignorarmi anche se ero seduta accanto a lei, era arrivato il momento di affrontare la prima lezione di ginnastica. Mi vennero i brividi al solo pensiero. Thomas era impegnato con lo studio, ci sentivamo soltanto per telefono, ma mi promise che presto sarebbe passato a scuola per portarmi a mangiare fuori.
Scalciai letteralmente le coperte del letto, mi trascinai in bagno e dopo venti minuti buoni, cercando di ignorare le grida di mio padre che mi diceva di sbrigarmi, scesi per indossare velocemente il giubbotto. Rinunciai al caffè, lo avrei preso alle macchinette a scuola, non avevo ancora voglia di svegliarmi del tutto. Avrei trascorso i minuti che mi separavano dall'arrivo a scuola ascoltando la musica in autobus. Come sempre, solo più alta del solito. L'idea della lezione di ginnastica mi stava facendo preoccupare. L'avremmo avuta all'ultima ora, in una palestra non molto lontana dalla scuola. Mi sentii davvero a disagio. Ovviamente avrei partecipato alla lezione con le maniche lunghe, non mi importava niente delle occhiate dei miei compagni, che avrebbero sicuramente giocato con magliette a maniche corte.

🌸🌸
Capitolo un pochino corto lo so :( Spero vi sia piaciuto. Pensavo di postare due volte a settimana, perché non voglio smaltire subito i capitoli XD O venerdì, o giovedì :) Fra poco le cose tra le due ragazze cambieranno un po'. :)
Alla prossima ❤️

25 aprile 16
✔️

She's not afraidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora