Questo capitolo contiene scene a sfondo erotico.
Buona lettura.
Ps: il ragazzo nell'immagine è Michael (Michele Bravi)<<Mi dispiace Jess, ma non è niente okay? Non cambierà niente>> disse Elizabeth portando le mani al mio volto. Annuii incapace di fare altro, appoggiando la testa sul suo petto. Non sarebbe cambiato niente in classe, nessuno sarebbe mai venuto a sapere la verità, almeno non in quel luogo. I nostri compagni non dovevano sapere nulla, non avrebbero capito mai. Sedute sul suo divano, io ed Elizabeth cercavamo di tranquillizzarci a vicenda, ma sentivo che anche lei aveva paura. Prima del mio arrivo lei era quasi una leggenda in quella scuola. I professori parlavano sempre bene di lei, avevano grande stima di lei, per i compagni era una fonte di ispirazione. Se avessero scoperto che amava una ragazza, sarebbe tutto finito, erano troppo ottusi. Lei diceva di amarmi, ma non riuscivo ancora a credere che una ragazza come lei, forte e bellissima potesse amare una persona come me.
<< Come fai ad amare una persona come me?>> dissi senza pensare alle mie parole. Elizabeth si mosse piano e mi attiró verso di se, guardando negli occhi
<< Hai idea di quanto tu sia speciale e bella, non soltanto fuori?>> disse seria. Sorrisi con gli occhi ludici, scuotendo la testa. Non riuscivo a vedere il bello che lei vedeva in me.
<< Vorrei che tu potessi vederti con i miei occhi. Capiresti ogni cosa>> disse baciandomi. Non dissi nulla, mi limitai a ricambiare il suo bellisismo bacio. Lei portò le mani al mio seno, poi lo strinse piano e mi morse il labbro.
<< Ho un'idea. Vieni con me>> disse alzandosi dal divano. La seguii adorante, poi lei mi guidò fuori dal suo salotto e mi condusse in camera sua. Aprì poi l'armadio rivelando uno specchio. Rabbrividii quando lei mi spinse difronte allo specchio, poi si posizionò esattamente dietro di me.
<< Guardati e basta ok? Lascia fare il resto a me>> mi ordinò. Non volevo guardarmi il corpo, il viso, per nessun motivo al mondo, così spostai lo sguardo sul suo viso riflesso nello specchio, ma Elizabeth portó una mano al mio mento e mi costrinse a guardarmi. Vidi il mio stupido volto, il mio corpo, poi vidi la sua sua mano sulla mia pancia.
<< Guardati>> disse lei toccandomi. Feci quello che mi aveva detto, notando i miei occhi farsi più lucidi, poi dischiusi le labbra quando Elizabeth iniziò a baciarmi la spalla. Scese lentamente con le dita tra le mie gambe, abbassò la cerniera dei miei pantaloni ed infilò piano le dita oltre il mio intimo. Mi vergognai ma non abbassai lo sguardo. Mi guardai gemere, gli occhi che brillavano. Non ero bella, ma... diversa. Ero diversa, non mi riconobbi. Ero quasi più carina.
<< Guardati, guarda quanto sei bella>> disse Elizabeth continuano a toccarmi, ma non volevo più guardare il mio viso. Mi voltai di scatto, spingendola sul muro della camera, facendola sussultare. Lei mi attiró a se e mentre la baciavo e le toccavo il seno lei mosse le dita in me, facendomi gemere. Tolse le dita soltanto per farsi sfilare la maglietta da me. Portai le labbra al suo seno, la parte del suo corpo che preferivo, e lei tornò a toccarmi. Le morsi il capezzolo, lei urlò, pizzicando il mio clitoride, e per punirmi tolse le mani e si staccò da me con un gesto brusco. Si inginocchiò davanti a me, mi abbasso i pantaloni e le mutande, poi portò le mani al mio sedere e le labbra su di me.
<< Oh...>> gemetti portando le dita delle mani ai suoi capelli, muovendo il pube sempre più velocemente contro di lei, desiderosa di venire. Volevo arrivare al piacere. Mi accontentò, succhiandomi e aumentando ls velocità dei movimenti della lingua, poi crollai contro il muro, gemendo e riprendendo fiato.
Le concessi un minuto per riprendersi, poi mi inginocchiai difronte a lei e la baciai. Poco dopo la feci stendere sul pavimento e ricambiai il favore.<< Ti amo>>
<< Ti amo anche io>>
La strinsi a me.
Era la mia vita adesso.Fu complesso non toccarla ne' baciarla a scuola. Erano troppe ore. Ero sempre con lei, ma non potevo trasmetterle nulla, altrimenti la gente attorno a noi l'avrebbe giudicata male. Avrebbero colpito me per ferire lei, lo sapevo. Restai immobile al mio posto. Alla ricreazione io ed Elizabeth restavamo fuori in cortile con Michael e gli altri ragazzi. Da quando era successo quella cosa con Nick, Elizabeth era tornata a parlare con i suoi amici per non destare alcun sospetto, ma quando tornava accanto a me in classe, mi prendeva sempre la mano sotto al banco e la stingeva per farmi capire che lei era lì con me. Michael sembrava tranquillo, non trasmetteva niente di male. Pensai che avesse creduto che tra noi, tra me ed Elizabeth, non c'era altro che amicizia, ma non la smetteva mai di guardarci quando eravamo assieme.
Un giorno mamma mi scrisse un sms dicendomi che sarebbe venuta a prendermi lei a scuola, perché finiva presto da lavoro. Ne fui davvero felice. L'aspettai fuori da scuola. Michael era dovuto andare, correre alla stazione per non perdere la corriera, così ero rimasta sola con Elizabeth. Lei mi sorrise, prendendo la mia mano. Si guardò intorno e sorrise.
<< Seguimi, abbiamo poco tempo>> mi disse. Feci quello che mi aveva detto, come sempre, e la seguii. Lei mi condusse dietro alla scuola, in fondo al cortile, in una zona nascosta. La scuola era piccola ma c'erano alcune zone all'esterno che non avevo mai visto. Lei era lì da più tempo e sicuramente le conosceva tutte. Mi spinse piano sul muro, portando una mano sopra la mia testa e mi baciò. Mi aggrappai a lei, ridendo.
<< Non ce la facevo davvero più. Mi manchi cazzo>> disse baciandomi di nuovo. Rimasi in silenzio, cullata dalle sue carezze. Sentii le sue mani sulla mia pancia, sui miei fianchi. Faceva freddo, e quando infilò le mani sotto alla mia maglietta dopo aver slacciato piano il cappotto tremai.
<< Vorrei tanto che restassi a dormire da me la notte. Perché non dici a tua madre che sei invitata ad un pigiama party?>> mi chiese ridendo.
<< Ci proverò>> risposi annuendo. Elizabeth mi baciò un'ultima volta e poi a malincuore tornammo davanti. La macchina di mamma era parcheggiata poco distante dalla scuola, dall'altra parte della strada.
<< Ci sentiamo dopo>> dissi ad Elizabeth, che lasciò andare piano la mia mano. Mi voltai e corsi alla macchina, dopo aver controllato che non ci fossero auto prima di attraversare.
<< Chi era quella ragazza?>> mi chiese mamma quando salii in auto. Distolsi lo sguardo dalla scuola per guardarla ed il cuore mi salì in gola.
<< Una mia compagna di classe. Si chiama Elizabeth>> risposi abbassando lo sguardo << Mi ha aiutata con inglese e altre materie>> aggiunsi poi.
<< Oh, allora è con lei che trascorri tutte le ore del pomeriggio>> disse mamma ridendo. Mi si fermò il cuore per un attimo, ma lei stava scherzando. Cercai di calmarmi.
<< A volte si. Ma studio sempre da sola quando vado in biblioteca>> mentii. Studiavo sempre con Elizabeth quando uscivo al pomeriggio, non andavo mai in biblioteca. Mamma mi aveva sempre creduto, ma da quel giorno decisi che le avrei detto la verità. Le avrei detto che sarei uscita per andare a studiare a casa sua.
<< Giovedì abbiamo una verifica. Elizabeth mi ha chiesto se passo da lei per aiutarla a studiare. Posso?>> chiesi a mamma. Non era vero, non c'era alcuna verifica all'orizzonte. Ma volevo smettere di mentire a mamma.
<< Va bene si, ok>> mi rispose lei senza staccare gli occhi dalla strada. Anche se non ero ancora del tutto sincera con lei, riguardo a quello che c'era tra me ed Elizabeth, almeno ora sapeva dalla sua esistenza e che trascorrevo delle ore in sua compagnia. Dovevo parlare a lei e papà di tutto cio, ma per ora non avevo idea di come fare.Quando dissi ad Elizabeth di aver parlato di lei con mamma mi disse di esserne felice, e che presto saremo uscire allo scoperto. Volevo vivere la mia vita come volevo e con chi volevo ma avevo paura, tanta paura di non essere capita dai miei.
Quella sera guardai la partita con papà, poi andai a letto all'inizio del secondo tempo perché avevo bisogno di leggere un po'. Michael mi inviò qualche sms poi parlai con Elizabeth e mi misi a leggere un libro. La mia mente vagò per i primi dieci minuti, poi magicamente riuscii a concentrarmi sulla lettura, ma il sonno mi offuscò la vista e mi addormentai poco dopo con il libro tra le mani.Mi svegliai in orario stranamente. Ma quella mattina mi aspettava la maledetta ora di ginnastica. Mi trascinai in bagno con il broncio, nascosi con il fondotinta lemie cicatrici e poi scesi in cucina per bere un po' di caffè.
<< Ho ginnastica oggi, e non ne ho nessuna voglia>> dissi a papà facendolo ridere.
<< Era la mia materia preferita>> disse lui alzandosi da tavola e sistemando la sua tazza vuota nel lavello.
<< Non avevo dubbi>> dissi ridendo e ricevendo una carezza sulla guancia da papà. Mi fece sentire un po' meglio.
Quando arrivai a scuola trovai Elizabeth e Michael alla panchina. Lui era arrivato in anticipo perché quella mattina suo fratello lo aveva accompagnato a scuola. Andai verso di loro e sorrisi, ma non potei ignorare le occhiate che mi lanciarono gli altri ragazzi della mia scuola. Mi detestavano, mi guardavano come se fossi un fenomeno da baraccone. Eppure non facevo nulla per attirare le antipatie delle altre persone, non mi comportavo male. Evidentemente il mio volto trasmetteva antipatia. Mi rattristai immediatamente e presi il pacchetto di sigarette per accendermene poi una.
<< Tutto bene?>> mi chiese Michael quando mi sedetti accanto a lui, dopo che mi ebbe lasciato un po' di spazio sulla panchina.
<< No. Guarda come mi fissano quelli>> risposi a bassa voce indicando il gruppo di ragazzi poco distanti da noi. Lui seguì il mio sguardo, e quando li vide storse la bocca.
<< Avete qualche problema laggiù?>> disse serio. Divenni rossa come un peperone.
<< Come scusa?>> domandò uno di loro, scocciato.
<< Sei sordo? Hai qualcosa da dirmi? Mi fissi, forse devi dirmi qualcosa>> disse Michael.
<< Non stavo guardando te, e comunque non ho niente da dire>> rispose il ragazzo raggiungendo il gruppo di ragazzi per poi entrare a scuola. Mi voltai verso Michael e lo ringraziai, anche se sapevo che non sarebbe servito a niente mettersi contro di loro, anzi.
Elizabeth restò in silenzio per tutto il tempo.
🌸🌸Doppio aggiornamento oggi! Il capitolo 26 e la nuova One shot Camren. Che ne pensate? Vi è piaciuto il capitolo? :)
Presto qualcosa cambierà, vedremo :)
Alla prossima, penso domenica come da programma :*
❤️

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She's not afraid
FanfictionJess è costretta a lasciare il suo liceo per iscriversi in un istituto privato. I suoi voti bassi nelle materie scientifiche l'hanno penalizzata. Nella nuova scuola incontrerà vecchie conoscenze ma anche una compagna di classe che attira la sua atte...