Capitolo 4

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Continuo ad affondare la mia testa nel cuscino, ma la voce di Nash che mi ordina di alzarmi me lo impedisce.

Qualcuno mi aiuti.

Oggi sarà il mio primo giorno di scuola qui, quindi credo proprio che dovrò alzare il culo e prepararmi.

Dopo aver fatto colazione, una doccia fredda e i soliti boccoli ai capelli inizio a vestirmi.

Non voglio dare nell'occhio,sono nuova e già so che mi guarderanno tutti.

La cosa più bella è che non mi è mai importato niente di cosa pensasse la gente di me, ma nello stesso momento cerco di apparire presentabile.

Alla fine ho optato per un jeans nero e una felpa comprata qualche giorno fa.

Come scarpe indosso un paio di Nike.

Non mi trucco molto, ma comunque mi passo un po di matita e dò un colorito più vivace al viso.

Scendo giù e siamo tutti e tre pronti.

Propongo di avviarci ma lui dice che ci verrà a prendere un suo amico e sarà qui a momenti.
Sicuramente un pazzo sclerato, come tutti gli altri.

Camminiamo un po arrivando in fondo al vialetto,una macchina nera sfreccia veloce quando all'improvviso si ferma.

"Saltate su" Urla il biondo, Chris.

Ecco il pazzo sclerato di cui parlavo poco fa.

Avanti ci sono lui e Nash mentre dietro con me Hayes e Aaron.

Mentre guida mi soffermo un po' a guardarlo. È una persona così sicura di se. È il capitano della squadra di Basket da come sono riuscita a capire.

Un tipo imbattibile, ma è pieno di segreti si vede da come parla con le persone da come riesce a nascondere anche la minima cosa di se stesso.

Mentre parla con Nash, il suo sguardo cade su di me, mi volto dall'altra parte per non incrociare i suoi occhi.

Scendo dall'auto accompagnata da Aaron,vedo una ragazza che corre nella nostra direzione, si precipita sulle labbra di Chris.

"Potrei vomitare" sussurro provocando una risata da parte di Aaron.

"E sempre così" Dice Hayes andando via.

Lo sguardo della ragazza si posa su di me mentre mi squadra dalla testa ai piedi cercando qualcosa su cui contestare ed ecco che iniziano a girarmi le palle.

"Sei nuova?" Dice con una voce così fastidiosa mentre mastica la sua gomma altrettanto fastidiosa.
"Come ti chiami?" Domanda ancora.

Ecco come descriverla con una sola parola: fastidio.

Non è una persona è un fastidio umano.

"Ashley" dico con un tono più strafottente del solito.

"Io sono Rebecca Shelton" mi porge la mano e a stento la stringo.
Sarà la solita oca fidanzata con il popolare della scuola.

Non riesco proprio a descriverla, è così rosa che a momenti posso scambiarla per una big bubble.

"Suo padre lavora nella CIA, servizi segreti" Mi spiega Aaron. "Sembra così stupida e insopportabile, ma sotto nasconde qualcosa, ne sono certo"

Di certo non sta a me scoprirlo.

Ci incamminiamo verso un gruppetto di ragazzi che iniziano a presentarsi.

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