Capitolo 17

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•Le lacrime aiutano a crescere•

Le vorrei tirare un cazzotto e stenderla, ma per adesso mettiamo da parte le cattive maniere.

"Non puoi aggredirmi così, sembra che nessuno ti abbia avvisato della situazione" Fa lei.

"Dirmi cosa? Quale situazione?"

"Non lavori più qui, ho ottimi voti e" Non la lascio parlare più.

"Non me ne fotte un cazzo" ringhio e corro via.

Corro nei corridoi facendomi spazio tra la folla.

"Matt hai visto Jack?" Chiedo infuriata.

Scuote la testa.

Inizio correre e chiedo in giro se qualcuno lo ha visto, sembra essersi dissolto.

"È in presidenza" dice una voce dietro di me.

"Cameron come lo sai?" Chiedo.

"Lo so e basta" dice andando via.

Cameron è mille misteri.

Salgo velocemente le scale, se non mi rompo qualche costola oggi non me le romperò mai più.

Sento delle urla dall'ufficio della preside, riconosco subito la voce di Jack.

"Si è la mia ragazza ma non c'entra, sono sicuro che non è lei quella ragazza" è la voce di Jack.

Spalanco la porta ed entro, la gentilezza l'ho dimenticata davvero in questo momento.

"Blake" La preside ripete il mio cognome quasi divertita mentre Jack china il capo. "Mi dispiace ma dopo ciò che ho visto non posso proprio darti una seconda possibilità" Fa lei.

"Cosa ha visto?" Chiedo spalancando gli occhi.

Lei gira il computer nella mia direzione e fa cominciare il video, Jack posa una mano sulla fronte e la fa scorrere su tutto il viso, sembra disperato.

Non riesco a crederci, siamo io e Chris mentre siamo in uno dei nostri momenti intimi.

È impossibile, non ne abbiamo avuti insieme.

"No!" Esclamo. "Non è così, è un montaggio, non è successo niente di tutto ciò" Cerco di difendermi inutilmente.

"Signorina guardi in silenzio" Mi mette a tacere.

Non riesco più a guardare il video, chiudo il computer camminando su e giù.
"La prego, chiami Chris" La prima cosa che mi viene in mente.

"Signorina Blake, Butler è già stato qui non vede?" Mi fa notare gli oggetti sparsi e rotti sul pavimento.

Esco da quell'ufficio e velocemente allungo il passo per arrivare in giardino.

Mi siedo sulla solita panchina accendendo una sigaretta.

"Ashley" mi chiama Jack.

Lo fulmino con lo sguardo per poi riabbassarlo e continuare a guardare a terra.

"Ascoltami" Prende fiato. "Lo so che non sei tu quella, farò di tutto per convincerla che l'unica verità è questa"
Accenno un sorriso dopo le sue parole.

"E per il fatto della biblioteca non pensavo che Madison avesse preso il tuo posto" Dice tutto ad un fiato.

"Grazie e tranquillo" Sorrido.

"Ma cosa ti sta succedendo?" Nash si precipita verso di me. "Quel video fa veramente schifo, non credevo saresti arrivata a tanto. Se riescono ad espellerti anche qui, sei davvero finita" Continua ad urlare facendo uscire dalla sua bocca parole che non smettono di ferirmi.

"Nash hai perso la ragione" Urla Jack. "Non è lei in quel video, sarebbe capace di una cosa del genere?"

"Stai zitto" gli urla contro Nash.

Jack fa per parlare ma Selena interrompe la conversazione trascinandomi con se.

"Andate a fanculo"urla Selena "Tutti e due" Precisa prendendomi per un braccio e trascinandomi via.

Arrivate nella sua stanza mi siedo sul letto e resto immobile.

"Lo so che tu non faresti mai una cosa del genere" dice sottolineando la parola tu.

"Sel" Mi dimeno sul letto, sto per scoppiare. "Non siamo noi quelli"

"Posso credere a te Ashley, ma a lui no"

"Se libera di fare ciò che vuoi" Rispondo.

"Non parlarmi così" Il discorso viene interrotto da qualcuno che bussa insistentemente alla porta.

"Ashley" Nash mi prende per un braccio e mi tira fuori dalla stanza di Selena. "Stai zitta e andiamo"

"Nash sei fuori di testa" gli urla contro Selena.

Lei mi rivolge uno sguardo di compassione, ecco quello che faccio adesso. Compassione.

Decido di rimanere in silenzio e di andarmene, per oggi è tutto.

Arrivata a casa Hayes corre verso di me ma Nash mi ordina di andare di sopra.

"Non sei nessuno per dirmi cosa devo fare" Decido di reagire.

"Sei in casa mia" Precisa lui.

"Posso andare anche via"

"No Ash non voglio che vai via, ma devi capire che alcune cose sono sbagliate"  Fa lui come se sapesse come sono andate realmente le cose.

Vedo Cameron trattenere un sorriso.

Cos'ha da ridere? O ride o resta in silenzio?

Decido di saltare la cena e vado di sopra.

Mi metto nel mio letto e prendo le cuffiette, scorro tutta la playlist ma del sonno ancora nessuna traccia.

Sento la porta aprirsi e faccio finta di dormire.

Riconosco i passi di Nash che si avvicinano al mio letto dopodiché si mette a sedere.

"Ashley, Ashley" Sospira. "Sembri un angelo quando dormi e vorrei che lo fossi sempre. Ho sbagliato a non crederti, ho visto tutto e so che non sei tu quella non so come ho fatto a dubitare di te, ne hai passate tante e so che sempre insieme le abbiamo superate ed ero sempre la spalla su cui piangere, la spalla che adesso attende ancora le tue lacrime. Io ci sono sempre anche se mi incazzo spesso con te. Mi dispiace" sussurra accarezzandomi la guancia. "Sono un codardo a dirti solo questo, so che mi stai ascoltando Ash, lo facevo anche io da piccolo"

Piano piano va via e chiude la porta lasciandomi sola con le mie ferite che piano piano si stanno riaprendo.

Un vuoto mi riempie lo stomaco, una lacrima inizia a scendere dal viso, poi un'altra e un'altra ancora.

Delle urla catturano la mia attenzione ma non mi azzardo a scendere giù.

La voce di Chris, poi quella di Cameron e Nash.

Chiudo la porta rimettendo la mia playlist cercando di addormentarmi.

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