Capitolo 53.

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Le stelle che Cameron era rimasto a fissare per tutto il tempo, adesso sembrano essersi nascose dietro all'ombra della sera.

Come se fossero colpevoli del suo gesto.

"Porca puttana!" Esclama Nash portandosi le mani alla testa.

Disperato.

"Cameron" Urla scuotendolo, sperando che riapra gli occhi e ci rimprovera perché stiamo urlando troppo.

Nash prende il telefono e si allontana.

Selena porta una mano alla bocca, gli occhi ancora spalancati.

Si avvicina a me stringendomi in un abbraccio, io mi rifugio in esso.

"Calma" Sussurra accarezzandomi i capelli.

Carter rimane immobilizzato appena mette piede sul retro. "Cosa cazzo è successo qui?" Urla disperato.

"Di nuovo" sussurra Nash a terra.

Carter scuote la testa, seguito da tutti gli altri che assumono tutti la stessa espressione.

Posso vedere il terrore nei suoi occhi, la paura, la disperazione.

"Chiamate il 911" Esclama furioso Jack. "Cosa cazzo state aspettando?"

Le mie lacrime sembrano non fermarsi, scorrono a dirotto sul mio viso, bagnando la maglietta di Cameron.

"Jack, devi calmarti" Grida Matt. "Carter, anche tu"

"Dobbiamo calmarci un po' tutti" Singhiozza Carter.

Non ho mai visto i ragazzi così, così tristi e disperati.

Nash è chiuso in se stesso, è steso a terra al fianco di Cameron, il suo viso ormai ricoperto di lacrime. Selena cerca di rassicurarlo, nel suo sguardo vedo rabbia, tristezza, paura.

Un misto di emozioni.

Le sirene dell'autoambulanza  si avvicinano sempre di più alla casa.

Stringo forte Cameron a me, quello che vorrei fare adesso è ridere con lui, baciarlo.

Arrivano i soccorsi portando con se una barella. "Cosa è successo qua?" Chiede uno di loro.

I ragazzi si affrettano a parlare.

"È Caduto" Parla Nash con tono grosso.

Prendono Cameron mettendolo sulla barella, io mi aggrappo a lui così forte da soffocarlo.

"Signorina, la prego. Non peggiori le cose" Mi rimprovera uno dei soccorsi.

Portano Cameron dentro l'ambulanza facendogli la rianimazione cardiopolmonare, gli fanno delle compressioni al centro del petto, con una frequenza di 100 compressioni al minuto.

Eseguono due insufflazioni, gli soffiano l'aria in bocca con l'aiuto di una mascherina.

Decidono di usare il defibrillatore. "Non avvicinatevi" Urla un soccorritore.

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