Parte 9

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È gennaio ed è da quel giorno che io e Lauren non ci parliamo. Io e Normani siamo diventate ottime amiche e Thomas, ultimamente passa molto tempo con noi. A parte un'insufficienza in chimica e fisica a scuola va tutto bene, soprattutto nell'imparare a suonare il pianoforte. Ciò che provo per lei però non ha fatto altro che aumentare, divorandomi dentro giorno dopo giorno. È da mesi che cambia ragazza ogni ora, come se non le bastassero mai. Io e Dinah siamo ancora molto legate e anche se è triste per me, crede che io abbia fatto la cosa migliore. È sabato sera ed io mi sto preparando per andare a ballare con Normani, Thomas e suo fratello. Non abbiamo parlato molto io e lui, ma il mio amico mi ha assicurata che non è male se lo conosci. Ma io non voglio conoscerlo. Indosso una gonna a vita alta nera, un top e dei tacchi entrambi bianchi. I capelli sono lisci piastrati e i miei occhi solitamente color cioccolato, sono un po' più chiari, contornati da un filo di mascara e matita, mentre le labbra hanno un rossetto rosso sangue. Scendo al piano di sotto avendo sentito bussare, saluto i miei genitori ed esco. Entro nella macchina di Normani e la saluto con un grande sorriso.
<Pronta per stasera?> annuisco e metto la radio. Arriviamo al locale dopo dieci minuti e troviamo i ragazzi ad aspettarci. Saluto Thomas con un bacio sulla guancia e con la mano Tyson, dopo di che ci dirigiamo dentro. Dopo dieci minuti siamo in pista a ballare e ammetto di essere più guardabile dell'ultima volta. Thomas e Normani stanno ballando insieme e devo ammettere che formano una bella coppia. Io sto ballando con suo fratello, che a mio parere mi sta troppo appiccicato. Vedo tanti visi familiari, ma non conosco nessuno. Non amo molto le feste d'istituto, ma ammetto che questa è molto divertente. Non ho ancora visto la nera e una parte di me è più che serena. Mentre ballo sento qualcuno strusciarsi dietro di me e dei brividi mi attraversano la schiena. Non puo' essere.
-Chi ho dietro?- chiedo nell'orecchio del bruno. Mi guarda esitante, dopo di che inverte le posizioni.
<Aspetta un attimo> urla sulla musica. Annuisco e intanto chiudo gli occhi e mi muovo a ritmo di musica. Mi piace ballare così, mi fa sentire libera. Non ci vuole molto che qualcuno si metta a ballare dietro di me, poggiando le mani sui miei fianchi e avvicinandomi di più a se. Mi basta un attimo per capire di chi sono quelle mani e quel profumo. Mi volto incredula e rimango di sasso quando mi ritrovo Lauren alle spalle. Mi volta completamente verso di lei, facendomi incontrare i suoi occhi verdi che non incontravo da mesi. Il cuore inizia a battere velocemente, mentre la mente va in tilt.
"Ei" la musica si è fermata. Sento Normani dire qualcosa di confuso e rispondo con un "Ti aspetto qui".
La fisso per un tempo che sembra infinito.
-Cosa vuoi?- dannato alcol.
"Parlarti." È calma. La voce è più roca del solito e notando gli occhi rossi deduco abbia bevuto parecchio.
-No, sei ubriaca- rifiuto e l'allontano. La pianto al suo posto e vado in bagno, cercando di riprendere un po' d'aria. Non c'è nessuno e perciò mi appoggio ad un lavandino e abbasso la testa. Non doveva andare così. Non sono in condizioni di trattenermi. Non avrei dovuto bere.
"Non hai perso il vizio a quanto vedo" ancora lei?
-Di fare?-
"Scappare" colpita ed affondata. Velocemente mi spinge in una cabina e chiude a chiave.
-Neanche le tue di abitudini sono cambiate- sbotto. Ride per poi farsi seria.
"Io sto impazzendo Camila, non ne posso più" confessa.
-Non l'ho voluto io- rispondo. "È stato Jack" sbotta rabbiosa. Chi? Li conosce tutti lei. "Pochi giorni fa mi ha detto di aver messo in giro lui le voci" Ah..
-Come posso fidarmi?- sbuffa. Mi mostra la sua chat con lui dal suo telefono e in quel modo deduco di aver fatto un casino. Abbasso lo sguardo sentendomi in colpa.
"Mi dispiace" dice all'improvviso. Come?
-Cosa?- Ho sentito male forse. "Ho detto che mi dispiace okay? Per tutto.. io.. non volevo" si è scusata davvero. Non so cosa dire.
-Ti ho detto che avevamo chiuso ricordi?- dico la prima cosa che mi passa in mente.
"Mi sembra di non essermi avvicinata più" ha un tono confuso.
-Ora sei qui- che cavolo sto dicendo?
"Non mi smebra ti dispiacesse mentre ballavamo" incalza lei. Mi mordo il labbro inferiore.
-Non sapevo fossi tu- mento. Il mio corpo sa il suo tocco a memoria.
"Bugiarda" si avvicina con uno strano sguardo. Inizialmente rimango ferma, poi inizio ad indietreggiare, notando il suo non fermarsi. Inchiodata al muro, ancora.
-Sono seria- altra bugia, muoio dalla voglia di saltarle addosso. Quel vestito aderente blu elettrico le sta troppo bene, le sue forme sono perfette ai miei occhi.
"Non ti credo" si avvicina quanto basta per far si che i nostri corpi si sfiorino, creandomi brividi ovunque. Mi aspetto un sorriso di vittoria o qualcosa del genere, ma è dannatamente seriam
-C-che stai facendo?-
"Vedo che non sei più abituata ad avermi vicina" ignora la mia domanda. Si sporge verso di me e inizia a baciarmi il collo, lasciando poi un succhiotto. Cerco di spingerla via per i fianchi, ma lei mi prende le mani tra le sue e le ferma al muro. Se va avanti di questo passo cederò penso.
-F-fermati..- odio la mia alta sensibilità fisica.
"Perché? Lo so che mi vuoi e lo sai anche tu" sussurra al mio orecchio per poi mettere il suo viso davanti al mio. Mi perdo nei suoi occhi e mi accorgo di quanto mi sia mancato quel contatto con lei. Nonostante tutto, mi è dannatamente mancata.
-Io..- non so cosa dire. Il respiro mi manca.
"Ti voglio, Camila. E che tu lo voglia o no ti avrò" afferma sicura. Lo stomaco fa una capriola all'indietro. Mi alza in braccio ed io stringo le gambe sui suoi fianchi. Mi appoggia contro lo stipite della porta e mi tiene su per i glutei. Li stringe improvvisamente facendomi sussultare, ed approfitta di quel momento per far entrare la sua lingua nella mia bocca. Non nego l'accesso e la lascio fare, mentre sento una strana sensazione nel basso ventre. Improvvisamente sentiamo la porta del bagno aprirsi e una voce familiare chiamarmi.
<Camila, sei qui?> è Normani. Mi stacco dalle sue labbrae rispondo alla mia amica.
-S-ì scusami, n-non vi trovavo e dovevo andare in bagno- invento. Lauren ride piano sul mio collo, dopo di che prende a baciarlo e a morderlo.
<Tranquilla, è tutto ok?> dio, non resisto. Inizia a farmi un altro succhiotto ed io aumento la stretta sui suoi fianchi, facendo aderire le nostre intimità.
-S-sì.. arrivo subito, i-iniz-ia ad andare dagli altri- non ce la faccio davvero più.
<Va bene> ed esce. Dopo poco Lauren finisce il suo lavoro, ed io oer ripicca le strizzo un seno. Sussulta ed arrossisce. È un'espressione troppo bella da vedere.
-Vedo che non sono l'unica sensibile qui- sussurro al suo orecchio, mentre da sopra il vestito tocco il seno destro, palpandolo piano. Sento il suo respiro farsi pesante.
"Non sei così angelica come credevo" ammette.
-Dietro un angelo, si nasconde un diavolo- ribatte divertita. Mi lascia il sedere ed io scendo dalla sua presa. Sa che devo andare e che non ci saranno altri dialoghi prima di lunedì.
"Devi prioprio?" Mi implora con gli occhi.
-Sì.. mi spiace..- e sono seria. Sbuffa e mi lascia passare. Mi chiama poco prima che io esca dal bagno.
"Sarai mia" afferma seriamente. Sorrido ed esco dal bagno, dirigendomi dai miei amici. Prima però vado a specciarmi in una vetrina e mi metto nel modo più ordinato possibile, non volendo che questi capiscano tutto. Quando raggiungo il tavolo li vedo chiaccierare animatamente e una parte di me è contenta del loro andare d'accordo.
-Ehi, scusate la scomparsa, urgenza bagno- dico ridendo e sedendomi vicino alla mia amica. Inizialmente nessuno si accorge di nulla e per un momento sospiro sollevata. Improvvisamente Normani mi si avvicina più del dovuto e mi chiede all'orecchio:
<chi te li ha fatti?> Per poco non mi strozzo con la vodka alla pesca.
-Cosa?- faccio finta di non capire.
<Mila, hai due succhiotti enormi sul collo, non sarà che..> e mi sorride in modo pervertito.
-Manno', cosa vai a pensare! Non ho fatto niente di sconcio!- arrossisco. Anche se avrei potuto.
<Allora dimmi, chi è stato? È bravo? Lo conosco?> inizia col terzo grado, lo sapevo. E ora come glielo dico? Respira, Mila.
-Uhm.. bacia bene, si è brava- le faccio capire che è una ragazza.
<O mio dio, ci sai fare eh, quindi? La conosco?> spero non mi uccida.
-S-sì.. la conoscono tutti..- ha un'espressione confusa.
<Beh allora forza, chi è la conquista?> è impaziente.
-Ecco.. non arrabbiarti okay?- cerco delle precauzioni.
<E perché dovrei? Non dirmi che è una di quelle vip che odio?>
-No.. non credo almeno.. prometti che non mi uccidi?- si sta preoccupando, glielo leggo in faccia. Annuisce ed io prendo un grosso respiro, e inizio a parlare alla velocità della luce.
-Allora.. lo dirò solo una volta.. MentreballavoLaurensièmessadietrodimeehainiziatoamioversimadopoaverlariconosciutasonoscappatainbagnodachenonvitrovavo. Leimihaseguitaemihadettochenonèstataleiadirequelleciseingirosudinoimaèstatountipochenonconoscoequindiabbiamofattopaceeppileihainiziatoabaciarmiilcolloehopersoilcontrolloepoi..cisiamobaciatefinoaquandononseientratanelbagno- sono senza fiato. Mi guarda allibita ed io inizi a preoccuparmi.
<Ehm.. come scusa? Non ho capito nulla> scherza vero?
-Io non lo dico un'altra volta, mi uccideresti ed è troppo lungo- e concludo il discorso.
<Allora dimmi almeno chi> come non detto.
-L..Lauren- abbasso lo sguardo sul divanetto su cui sono seduta.
<Coooosa?> urla così forte che i ragazzi al tavolo si girano a guardarci. Mi stringo nelle spalle e non oso guardarla.
<Sei impazzita per caso?> è più arrabbiata di quanto pensassi.
-Ssh.. Non voglio sentano..- la guardo di traverso.
<Qualcosa non va?> chiede Thomas.
Gli rispondo che è tutto okay e riprendo a parlare con la mia amica.
-Era lì, vicinissima a me e.. e non ho resistito più..- ammetto sconfitta. Normani, nonostante sia ancora un po' arrabbiata, mi appoggia una mano sulla spalla.
<Non voglio che ti ci rimanga male> dichiara dolcemente. Sorrido, dopo di che invito tutto a riprendere a ballare. Per il resto della serata non faccio altro che ballare, bere e ridere, tanto che ad un certo punto ho bisogno di aria. Esco dal locale e mi siedo su un muretto lì vicino. L'aria fresca mi accarezza le guance che bruciano dal caldo e che saranno rosse come un pomodoro. Mi lascio cullare da quella apparente quiete e dal vento freddo. Mi sa che ho bevuto troppo. Scendo dal freddo marmo e mi avvio di nuovo all'interno del club, colmo di gente ubriaca e che mi spintonano a destra e a sinistra, incuranti del mio poco equilibrio. Con gli occhi cerco Lauren, ma sfortunatamente non la trovo. Per l'ultima ora non faccio altro che pensarla e cercare di individuarla tra la folla, invano. Forse si starà facendo un'altra? O sarà andata a casa? Sono solo le 2:30. Sospiro frustrata e mi dirigo alla macchina, finché non faccio mente locale di essere venuta con Normani. Torno indietro e comunico agli altri del mio rientro a casa.
-Prendo un taxi- comunico loro.
<Sicura? È qui fuori? Se no ti accompagnamo> dice Thomas, la mia amica annuisce.
Confermo anche se non è vero, non volendo rovinare la serata a nessuno, dopo di che mi avvio fuori. Dopo qualche minuto, un'auto bianca metallizzata si accosta vicino a me. Ha i vetri oscurati e non capisco chi c'è dentro.
"Vuoi un passaggio?" La sua voce calda e bassa mi fa rabbrividire.
-Uhm.. no davvero.. s-sto aspettando un taxi- mi trema la voce. Mi apre la portiera dall'interno ed io rimango a fissarla per un po'.
"Forza, sali. Ti porto a casa io" ma posso fidarmi?
-Ehm.. okay- salgo esitante e metto la cintura. Mette in moto poco dopo e all'interno del veicolo risuona "Kiss Me" di Ed Sheeran. La sento canticchiare e involontariamente sorrido, mentre mi appoggio allo schienale e chiudo gli occhi.
"Divertita?" Domanda improvvisamente.
-Uhm sì, mi aspettavo peggio- dico cautamente. Non voglio sappia che sia stata una bellissima serata solo per ciò che è successo. Sarebbe imbarazzante.
"Capisco" è l'unica cosa che risponde
-Uhm tutto okay?- ho detto qualcosa di male?
"Sì sì" è distante. Inizio a giocare nervosamente con le mani, finché non mi addormento.

<Guardatela, che schifo che mi fa> sento dire da un ragazzo.
<Lesbica di merda, non mi toccare!> urla una ragazza. Sono al centro di un corridoio e tutti mi insultano e prendono in giro. Sento le lacrime che stanno per uscire, ma le ricaccio indietro.
-Se vi faccio così schifo ignoratemi- dico normale.
<Fai la voce grossa?> mi spingono una, due, tre volte, finché non perdo l'equilibrio e cado a terra. Li sento ridere e iniziarmi a dare calci e pugni.
-Vi prego, basta!- imploro. Perché deve sempre andare a finire così? Cos'ho che non va? Perché mi picchiano? Perché ridono di me? Che ho fatto di sbagliato?
<Guardate la balena lesbica che non riesce ad alzarsi!> ridono.
<Certo, è così pesante che non si regge in piedi!> dice un altro. Sento le lacrime scendere copiose mentre urlo disperatamente di smetterla. Basta! Che qualcuno li faccia smettere!
Mi risveglio nel bel mezzo della notte di scatto, col fiatone e le lacrime agli occhi. Ho il respiro affannato e l'eco di quelle voci ancora nella testa. Continuo a piangere per un paio di minuti, fino a quando inizio a guardarmi intorno. La luce della luna penetra leggermente da una finestra spoglia di tende, davanti a me vari poster qua e là attaccati al muro, una scrivania con una sedia, che copre ciò che c'è sopra. Non è camera mia. Dove sono? I miei ricordi si fermano alla breve chiacchierata avuta con Lauren in macchina, poi vuoto. Sento leggermente freddo e guardandomile braccia e le gambe, noto che a parte delle coperte, a coprirle non c'è nulla. Sono in intimo e ho dei succhiotti sulla pancia. Che ho fatto? Perché non ricordo niente? Improvvisamente sento mugugnare al mio fianco e poi dei movimenti.
"Ehi, che succede? Perché stavi piangendo?" Chiede con voce roca e assonnata. La guarda confusa ed impaurita. Perché sono nel suo letto?
-Uhm.. e-ecco.. ho avuto un incubo..- mi fa male la testa. Mi asciuga le lacrime rimaste sulle guance.
"Vuoi parlarne?" Mi guarda fisso negli occhi. Scuoto piano la testa. Dopo quel che mi ha fatto, se sapesse che ho sofferto di bullismo, credo si sentirebbe davvero male. Soprattutto se sapesse che lei mi piace da morire.
"Dai vieni qui" si mette a pancia in su, e mi invita ad accucciarmi al suo fianco. Mi abbraccia con un braccio posto sotto la mia testa ed io esitante, poggio il mio braccio destro sul suo corpo a mo' di abbraccio. Inizialmente si irrigidisce, così faccio per toglierlo, ma lei mi blocca e lo rimette dov'era.
"È okay, tranquilla" dice piano.
-Ehm.. ecco.. non ho fatto nue vero?- ridacchia.
"Davvero non ti ricordi?" Sembra un po' triste.
-No..- ammetto con voce amareggiata.
"Non è successo niente, più o meno" come più o meno? Cosa vuol dire?
-Ehm.. puoi essere più esplicita?- che ho fatto?
"Sei entrata, ti sei spogliata, mi hai tirata sul letto. Ci siamo baciate, volevi andare oltre ed io ti ho fermata" risponde con voce stanca. Perché mi sembra che manchi qualcosa nella spiegazione? È come se dovessi ricordarmi di qualcosa di importante, ma non so proprio cosa.
-Grazie- rispondo sinceramente. Mi stringe più a sé.
"Per?"
-Non essertene aprofittata- e mi addormento tra le sue braccia.

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