"Camila.. Camila! Ti prego resisti!"
Una voce. Una voce lontana mi chiama. È così familiare. Sembra triste e disperata. Ma è così buio che non vedo nulla. Continua a ripetere la stessa cosa, ma perché devo resistere? Che sta succedendo? Le mie domande non trovano risposta. La voce si attenua, il buio inizia a risucchiarmi e tutto si riduce al vuoto.Mi sveglio spalancando gli occhi, il fiato smorzato per vari secondi. Sbatto le palpebre varie volte, poi volto la testa a sinsitra. Sono ancora nella stessa stanza, ora che guardo meglio sono attaccata a dei piccoli tubi collegati ad un macchinario. Vedo i battiti del mio cuore da monitor, si stanno calmando. Provo ad alzarmi, ma qualcosa mi tiene giù, incollata al letto. Mi volto, rimanendo incantata, di nuovo. La ragazza dai bellissimi occhi verdi dorme beatamente al mio fianco, il volto coperto leggermente da qualche ciocca di capelli. Il suo braccio mi stringe forte con fare protettivo, il capo appoggiato sul materasso. Vederla qui, vicino a me, in questa posizione, mi rilassa e rassicura, come se fosse quasi normale per me starle così vicina. La mia mano si muove da sola, fuori controllo. Le tolgo i capelli dal viso e li sistemo dietro un orecchio. Pensare che questo volto a me tanto sconosciuto una volta fosse la quotidianità, mi rattrista. Esploro il suo volto con le dita, sorprendendomi di quanto al tatto mi sia conosicuto. Quando arrivo alla bocca, sento il cuore accelerare senza un perché. Sento aumentare i 'bip' della macchina e lo trovo strano, tanto. Perché il mio corpo reagisce così? E solo con lei? Il pollice sfiora il suo labbro inferiore con esitazione. È soffice ma anche un po' screpolato, sopra sento come una forma di denti. Che se lo morda? Lo passo in modo più convinto su quello superiore, che è più soffice. Avverto una strana sensazione allo stomaco, ma di preciso non so identificarla. Sono così concentrata che non mi accorgo di averla svegliata. Vedo la bocca formare un sorriso e ritraggo imbarazzata la mano.
"Continua, non mi dava fastidio" ha ancora gli occhi chiusi. Mi faccio coraggio e dopo essermi sistemata più comodamente, riavvicino piano la mano. Le accarezzo piano una guancia con le dita, poi appoggio su di essa tutt il palmo. Prende un profondo respiro e in modo lento butta fuori l'aria. Sorrido a quel gesto, ma allo stesso tempo continuo a chiedermi che tipo di legame c'era o c'è tra noi. Parlo anche al presente perché sento che c'è qualcosa. Solo... non so cosa. Le tocco i capelli che al mio tatto sono morbidissimi, li annuso volendo ricordarmi del loro profumo. In quell'esatto momento apre gli occhi, che mi paralizzano quando incrociano i miei. Quel verde così intenso mischiato con un po' di azzurro, mi fa venire in mente l'oceano. Mi scruta attentamente rimanendo nella stessa posizione di prima. Sento i 'bip' dell macchina aumentare e arrossisco imbarazzata. Notando il ritmo accelerato del cuore, stranamente sorride. Qualcun altro si sarebbe allarmato, ma lei no, sembra quasi contenta della mia reazione.
-Perché sorridi?- domando curiosa. Noto il mutare della sua espressione, il quale diventa un po' triste.
"Sono contenta" risponde, il braccio che mi abbracciava si sposta, la sua mano mi accarezza la guancia.
-Di cosa?- mi sento paralizzata dal suo sguardo che mi impedisce qualsiasi movimento.
"Del fatto che il tuo corpo si ricordi di me. Che il tuo cuore si ricordi di me" mi dice seria, la voce calda e roca. Sento dei brividi inspiegabili. Ancora una volta non capisco cosa succeda. E per di più solo con lei. Che avessimo qualche legame speciale? Che ci conoscessimo da una vita? Non ne ho proprio idea.
-Posso farti una domanda?- parlo piano, non riesco ancora ad usare completamente la voce. Annuisce.
-Io.. ecco.. non so come dirlo..- ridacchia. Anche quel suono mi è familiare, come se lo sentissi spesso.
"Non ti mangio tranquilla" sposta la mano dalla guancia e la ritrae lentamente.
-Cosa c'è tra..-
<Mila!> la porta si apre di scatto, qualcuno mi salta addosso in modo quasi delicato. Dopo pochi secondi riconosco la figura di Dinah che mi stritola. Vedo con la coda dell'occhio Lauren sospirare ed alzarsi, andandosi ad appoggiare contro il muro.
<Come stai? Tutto bene? La testa? Mi hanno detto che hai perdite di memoria, hai parlato col medico?> mi riempie di domande. Sono ancora abbastanza stordita e le chiedo di abbassare la voce.
-S-sto bene.. credo.. non so ancora nulla... siamo in ospedale vero?- la mia migliore amica annuisce. Sospiro e mi alzo lentamente per mettermi seduta, lei si siede dove prima c'era Lauren. Ancora non capisco perché si sia alzata. Che avesse caldo? Che non vada d'accordo con lei? In effetti non si sono nemmeno salutate.
-Sei qui- dico sorridendo.
<Ho preso il primo volo, ho fatto un macello per convincere mia madre a prestarmi i soldi, il mio stipendio devo ancora averlo> sbuffa. Stipendio? Da quando lavora? Non ricordo.
-Lavori?- chiedo stupita.
<Oh.. davvero non ricordo alcune cose allora..> si rattrista un po'.
<Ho iniziato qualche mese fa> riprende sorridendo, ricambio.
-E dove? È bello?- sono curiosa, non me la immagino proprio.
<Da motivi, mi hanno presa in prova e sono piaciuta. Ah, quanto amo la moda> dice teatralmente. Scoppio a ridere, ma per lo sforzo improvviso mi viene da tossire. Lauren si fionda alla mia sinistra e mi da' piccoli colpi sulla schiena.
"Non devi sforzarti troppo, il fisico è ancora debole" mi ammonisce in tono dolce e preoccupato.
<Ma come siamo premurose> Dinah la guarda ironica.
<Sei davvero cambiata> stavolta è seria. Cambiata? Perché dice così?
"Così pare" la guardo allo stesso modo. La mia amica le porge una mano.
<Ti devo tutto> Lauren la stringe.
"Non mi devi nulla" e la ragazza dagli occhi color nocciola sorride. Non capisco molto cosa si stanno dicendo, ma se vanno d'accordo è tutto okay.
"Io vado a casa a cambiarmi e a farmi una doccia, resti tu con lei per un'oretta?" Chiede la mora mentre si avvia all'uscita.
<Sì, tranquilla, vai> risponde Dinah. Quando la vedo andare via, mi sento stranamente giù e sento una leggera ansia salire. Perché mi sento così? Perché non ricordo lei? Eppure da come mi sta' accanto sembra tenerci molto a me.
<Mila tutto okay?> la sua voce è preoccupata.
-Sì.. no...- sono confusa.
-Perché non mi ricordo di lei? O dell'incidente?- il mio tono è frustrato e triste. Non mi piace essere all'oscuro di ciò che è successo.
<Penso sia dovuto al trauma cranico e allo shock. Ma ricorderai, tranquilla> cerca di rassicurarmi. Sospiro.
-Che legame c'è tra Lauren e me? Perché hai detto che è cambiata? Perché sembra odiare mia madre? Perché..- Dinah mi ferma con un dito sulle labbra.
<Okay, okay, miss "perché", oggi siamo in vena di domande> ride divertita. Guardo le lenzuola.
<Queste cose devi domandarle a lei, non ho il diritto di risponderti, ma credo che ora dovresti solo riposare> ha il viso stanco. Probabilmente non ha dormito nemmeno durante il viaggio. Annuisco piano e mi ristendo.
-Sono contenta tu sia qui- chiudo gli occhi stanca.
<Sono contenta tu stia bene> risponde franca. Mi addormento quasi subito, le mille domande nella mente scompaiono.
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Possessive || Camren
FanfictionATTENZIONE: la STORIA NON È MIA. TUTTI I DIRITTI SONO SOLO E SOLTANTO DI @HowIceAndFire Si avvicina a me tanto da far aderire il suo corpo con il mio. Trattengo il fiato. Guardo desiderosa le sue labbra, poi guardo lei. -Ti odio- sussurro -Odio que...